Capitolo 26

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CHRIS

Cazzo, perché deve capitare tutto a lei? Non ha già sofferto abbastanza? Deve subire pure un incidente stradale. Subito dopo l'incidente ho ricevuto una chiamata da Tiffany che mi ha raccontato dell'accaduto. Raggiungo la centrale di polizia ed entro come un razzo. 

"Mi scusi, lei chi è?" mi chiede una poliziotta. 

"Ehm...sto cercando una persona...una ragazza che è appena arrivata"

"La signorina Smith?" domanda incurvando un sopracciglio. 

"Esatto, lei" esclamo. 

"Ines, non può ricevere visite adesso" sento una voce alle mie spalle. Mi giro e un ragazzo giovane mi scruta. "Sono Harry, l'avvocato di Ines" mi porge una mano.

"Piacere, Chris. Il suo istruttore" ricambio.

"Cortesemente, ci può lasciare da soli?" chiede Harry alla poliziotta. Lei ci guarda di traverso, schiocca la lingua e se ne va. 

"Che tipa!" bisbiglia Harry. 

"Cosa è successo?" 

"Incidente stradale mortale" risponde placato "Ines stava andando in piscina quando si è schiantata contro la signora Valeria, che stava pedalando in bicicletta."

"Come sta Ines?"

"Distrutta, amareggiata, infelice, stanca e chi più ne ha più ne metta"

"Cosa sta facendo adesso?" 

"Che tipo curioso, eh?" mi rivolge un sorriso tirato. E' palesemente stanco, si vede. 

"Sono solo preoccupato" scrollo le spalle. 

"Comunque, le stanno facendo i test per controllare se prima di guidare ha fumato o bevuto" 

"Sono sicuro che non è colpa sua"

"Pure io Chris, pure io. Non ti posso negare, però, che anche io ho una paura fottuta. Certo, sono sicuro che non sia stata Ines ma non abbiamo prove...Ines si è chiusa in un silenzio strano e cazzo...a tratti anche inquietante. Non parla, non sente, non è connessa alla realtà."

Una porta che si apre ci interrompe. 

"Avvocato Adams, potrebbe entrare?" chiede un poliziotto. 

"Vado a sentire cosa hanno scoperto, sono sicuro che tutto andrà per il meglio" mi da una pacca sulla spalla. 

"Posso entrare anche io?" domando. Il poliziotto annuisce con la testa. Entriamo in uno stanzino illuminato solo da una lampadina. Lo spazio a disposizione è occupato da un tavolo con quattro sedie. Su una di queste c'è Ines. Ha lo sguardo perso nel vuoto, le mani incrociate sul grembo e le lacrime che le scorrono lungo le guance. Sul tavolo ci sono delle provette con delle sostanze liquide all'interno. Accanto ci sono dei fogli sparsi. 

"Chiudete la porta, per favore" 

"Come è andata?" domanda Harry. Come fa a essere così calmo? 

Ines non risponde...è catapultata in un'altra realtà.

"La signorina Smith è risultata negativa ai test antidroga e alcool" afferma l'agente. Io e Harry tiriamo un sospiro di sollievo. 

"E ora cosa si fa?" mi sfugge dalla bocca. 

"Ora dobbiamo capire se questo incidente è stato fatto di proposito oppure se si tratta semplicemente di un errore" 

"Quanto tempo avrete a disposizione?" chiede Harry. 

"Un mese, ci servirà un mese. Quando avremo tutte le prove e saremo sicuri che è stata colpa della signorina Smith allora procederemo con l'arresto. Altrimenti dovrà pagare una multa oppure potrà spendere il suo prossimo anno in carcere" Le parole dell'agente tagliano come un coltello. 

Ines rimane in silenzio...si è spenta del tutto. 

"Ora potete andare e...- si rivolge verso Ines - cerchi di guidare prudentemente la prossima volta. Vi faremo sapere."

Usciamo da quello stanzino e la poliziotta di prima ci viene incontro. 

"Ho bisogno del suo numero, avvocato Adams. Dovrà informarci di ogni movimento e gesto della sua assistita" Harry annuisce e scarabocchia il numero su un foglio. Usciamo all'aria aperta. Mi avvicino ad Ines...ho bisogno di sentire la sua voce. 

"Ines, parlami per favore" la supplico. Per la prima volta in quella giornata mi guarda e mi rivolge tre parole che fanno male. 

" Lasciami stare, Chris"


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