Capitolo 25

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INES

"Andrà tutto bene" mi consola Harry, il mio avvocato "La stanno già visitando, sopravviverà" Lascio andare tutte le lacrime, non mi preoccupo neanche della presenza del mio avvocato. Harry è un'amico di infanzia, siamo coetanei. Una volta arrivata in ospedale l'ho chiamato. Il destino voleva che lui, in questo periodo, si trovasse a Bergamo per il compleanno di sua figlia.

"L'ho uccisa..." balbetto. Io, che non ho mai alzato le mani, che non ho mai usato la violenza...ho ucciso una donna. 

"Non l'hai uccisa, Ines. Può essere semplicemente in coma, tutto qui" mi abbraccia. 

"Cazzo, cazzo, cazzo" sento una voce famigliare alle mie spalle. Anzi, tre voci. Cathy, Anne, Tiffany corrono verso di me. Mi abbracciano, mi parlano, mi scuotono ma io non reagisco. Non posso e non voglio reagire. Chiudo gli occhi e mi appoggio allo schienale della sedia. 

Qualche minuto dopo l'incidente sono arrivate l'ambulanza e la polizia che ci hanno accompagnato all'ospedale. E ora mi ritrovo qui...ad aspettare l'esito del dottore.

"Come stai?" mi accarezza Anne. 

"Di merda..." balbetto, ma che domande mi fanno?

"Ines, apri gli occhi, per favore" mi supplica Tiffany. Scuoto la testa. 

"Ines, sta venendo il dottore" Non so neanche come ma apro gli occhi.

"La signorina Smith?"

"Sono io" sussurro. 

"La signora Valeria Russo è morta durante lo schianto, ha avuto un'arresto cardiaco"

Chiudo gli occhi, espiro ed ispiro. Mi volto verso Harry, anche lui non sa cosa dire. 

"Signorina Smith, la porteremo alla centrale di polizia, dobbiamo farle dei controlli" parla una voce alle mie spalle. Mi volto e vedo un'agente della polizia con le braccia conserte. "Prego, ci segua pure" Due agenti mi mettono le manette e mi trascinano via. Harry ci segue. 

Ci mancava solo la polizia. La mia vita ormai è distrutta, rovinata. Non mi resta che restare in silenzio e affidarmi al mio pensiero. 

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