capitolo 60

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INES
Merda, sono in ritardo per l'appuntamento con Chris! Osservo il mio orologio da polso, cazzo devo fare veloce.
Ma poi mi ricordo... ci vuole prudenza quando si guida. È una delle cose che ho imparato dopo l'incidente.
Mi addentro nel traffico del sabato sera milanese. C'è un via vai di persone: alcune chiacchierano in compagnia, altre partecipano ai giochi delle giostre.
Accendo la radio per calmare l'ansia che sta crescendo in me. Perché sono in ansia? Non potrei considerarlo un vero appuntamento quello con Chris, diciamo una serata tra amici.
Ma poi ripenso a quello che mi hanno detto le ragazze prima di uscire: "devi dichiararti se vuoi trovare pace col tuo cuore".

Arrivata al parcheggio del McDonald's, scendo dalla macchina a e mi precipito all'interno.
I tacchi che ho addosso non mi aiutano nella mia corsa.
Con lo sguardo cerco di trovare Chris e finalmente lo trovo.
Mi ritrovo a deglutire a vuoto per cercare aria. No, non è per la corsa.
"Sei bellissima" non mi accorgo che mi è venuto incontro e che ora è a mezzo metro da me.
Se io sono bella allora lui è una divinità scesa sulla terra.
Indossa una camicia con i primi tre bottoni aperti che lasciano intravedere i muscoli del petto. Sull'avambraccio, la camicia è piegata e alcuni tatuaggi fanno capolino. Le gambe muscolose sono fasciate da un paio di jeans blu.
"Vogliamo sederci?" è sempre la sua voce che mi riscuote dai mille pensieri.
Prendiamo posto in uno dei tavoli e inizio a sfogliare il menu.
"Cosa prendi?" mi chiede.
"Mhh - ragiono - opto per un cheeseburger e una cola"
"Ok, prenderò lo stesso anch'io" e così dicendo chiude il menu e lo consegna al cameriere.

Consumiamo il nostro pasto in religioso silenzio se non per qualche battuta sul cibo.
"Di cosa volevi parlarmi?" mi chiede pulendosi la bocca col tovagliolo.
Cazzo, non mi aspettavo questa domanda proprio adesso! E ora, cosa dico?
"Ecco... ehm... volevo parlarti di una cosa..."
"Questo l'avevo capito" mi dice sorridendo.
"Ma te lo dirò dopo, al fiume!" rispondi di getto. Al fiume? Ma cosa gli vado a dire?
Chris scrolla le spalle. "Va bene, come desideri tu"

La serata prosegue tranquilla. Ridiamo, scherziamo e ci divertiamo. Ma in entrambi c'è qualcosa di diverso. Entrambi vogliamo dirci qualcosa che, però, non riusciamo a tirar fuori.

Prendiamo la macchina e arriviamo alla periferia di Milano. L'aria pulita del fiume si intrufola nell'abitacolo.
Scendiamo dall'auto e continuiamo il tragitto a piedi.
Entrambi immersi nei propri pensieri, entrambi concentrati a lottare per non tirar fuori la verità. Perché la verità ormai non si può negare e per noi, che siamo bravi a lottare, non sarà una battaglia facile.
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volevo scusarmi per gli eventuali errori di scrittura ma sto usando il telefono e risulta un po' complicato scrivere... un bacio Alessia

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