capitolo 44

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INES

Il pomeriggio dopo mi faccio una doccia rigenerante. Mi sdraio sul letto e lascio che i miei capelli si asciughino da soli. Prendo il telefono e inizio a leggere qualche news. Una notizia in particolare mi colpisce. La squadra Squali di Manhattan ha vinto la gara alla quale dovevamo partecipare. Un senso di delusione mi invade. Quella gara dovevamo vincerla noi ma purtroppo tutto è andato perso. 

Qualcuno bussa alla mia porta, strano non stavo aspettando nessuno. Le ragazze sono andate a fare la spesa, chi sarà mai? 
Mi alzo e apro la porta. 

"Chris..." dico sorpresa. 

"Ines... posso entrare?" mi chiede. Lo osservo e noto che ha un'aria strana. E' successo qualcosa...

"Accomodati" mi metto al lato per lasciarlo passare. 

Ci sediamo entrambi sul letto. Sta cercando di perdere tempo. 

"Spara" lo incito. Alza di scatto lo sguardo e mi guarda scioccato. "Forza, Chris, so che è successo qualcosa!" 

Sospira e si scompiglia i capelli. "Va bene. Ho parlato con Harry, il tuo avvocato, e con la polizia. Dovresti sapere che tra una settimana ci sarà il verdetto ma...la polizia non ha trovato ancora nessuna prova. Insomma non hanno trovato niente che possa testimoniare che la colpa non è la tua"

"Capisco" annuisco. Di male in peggio. 

"Hanno annunciato che nel caso non trovassero prove della tua innocenza inizierai a scontare la pena"

Mi si riempiono gli occhi di lacrime. Ma, infondo, questo momento doveva arrivare...

"Ma stai tranquilla, continuerai a fare le sedute con Lara. Harry ha chiesto di patteggiare la pena. Patteggiare la pena vuol dire ridurla, cercando di accorciare i tempi di prigione o la somma di denaro da pagare. Capisci?"

"Si" sussurro. 

"Ti ripeto devi stare tranquilla perché ho anche una buona notizia" mi sorride. Ha un'aria davvero stanca. Cosa gli sto combinando? 

"Vicino al luogo dove è accaduto l'incidente c'è un panificio" 

Aggrotto la fronte e questo cosa centra? 

"Questo panificio ha delle telecamere al di fuori della porta. La polizia sta pensando di controllare i filmati vecchi e di ritornare a quel sabato mattina. In questo modo potranno vedere come sono andate realmente le cose. - si ferma e mi guarda. Posa una mano sulla mia gamba e mi accarezza - Ma per fare questo dovranno chiedere il permesso al proprietario del panificio che adesso si trova in vacanza. Aspetteremo quindi altri tre giorni e poi vedremo"

E' l'unica cosa che mi rimane. 

"Ok - sospiro - ci affideremo alle telecamere."

"Comunque, stamattina, Harry mi ha detto che vuole parlarti."

"Lo chiamerò io dopo" mormoro guardando un punto perso della stanza. 

"Ines..." mi prende la mano.

"Si?" 

"Guardami"

Mi giro verso di lui. I suoi occhi che, qualche settimana fa, brillavano di un blu accesso ora sono pieni di lacrime. Gli sto facendo del male... Sta cercando di trattenere le lacrime per non piangere. Rimaniamo lì, mano nella mano, a guardarci entrambi con le lacrime che stanno spingendo per uscire. 
Mi tira verso di lui e mi abbracciamo. Ci abbracciamo per un tempo che non saprei definire. Le mie lacrime gli bagnano la t-shirt che indossa. 
Ci distacchiamo per guardarci di nuovo negli occhi. E ci baciamo. Si, ci baciamo per la terza volta. 

Il bacio questa volta è pieno di foga. Le nostre lingue si cercano e danzano insieme. Chris mi fa stendere sotto di lui e automaticamente gli cingo la vita con le gambe. Lo attiro verso di me e i nostri corpi si toccano. Le nostre mani si intrecciano. I miei capelli, bagnati, si spargono sul cuscino. 

Veniamo interrotti, come sempre, dalle mie amiche che entrano in casa con le buste del supermercato. Ci ricomponiamo e le raggiungiamo. 

Le aiutiamo a mettere tutto a posto e pranziamo insieme. Ci lanciamo qualche occhiata e lo vedo rivolgermi un sorriso timido. Mi sto cacciando in un bel guaio, mi sto innamorando.  

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