CHRIS
La mattina dopo siamo, di nuovo, in partenza verso Bergamo. E' lì che si trova lo studio di Lara.
Ines fissa il panorama che scorre sotto i suoi occhi. E' molto più serena rispetto a ieri ma continua a non parlare e devo dire che questa cosa inizia ad essere stressante. Mi è venuta un'idea brillante! Siamo in anticipo di un'ora possiamo permetterci una piccola deviazione.Invece di proseguire dritto verso Bergamo giro a sinistra. Ines mi guarda con gli occhi sgranati, non se l'aspettava. Ma non trova il coraggio per chiedermi il perché del mio gesto. Accendo la radio e apro tutti i finestrini dell'auto. Ah, la libertà!
"Eeh all'aria tutti i piani, riavviciniamo i sogni più lontani e tu lo sai che non c'è segreto per vivere a colori..." la voce di Alessandra Amoroso riempie il silenzio dell'abitacolo.Sorrido alle parole della canzone perché penso che capiamo l'importanza di qualcosa solo quando la perdiamo. Ines, per esempio, ha perso la sua voglia di vivere e la felicità che l'accompagnava in ogni momento della giornata.
"Rimanderò tutto a domani, sono di carta tutti gli aeroplani. Sei tu il mio re, io la tua regina in un'eterna Roma..."
Raggiungiamo il posto che avevo in mente di portare Ines già qualche mese fa. E' una sorgente circondata da grandi rocce che creano un'atmosfera adatta per rilassarsi in privacy.
"Forza, scendiamo" esclamo estraendo la chiave dalla serratura. Ines, con tutta la sua voglia di vivere, scende dalla macchina e sbuffa. Ci avviciniamo alla cascata e con una mano accarezzo la superficie dell'acqua. E' fresca e limpida. Con un gesto mi tolgo la maglietta e i pantaloni, rimanendo in boxer. Grazie al riflesso dell'acqua noto che Ines mi sta osservando con un certo...rossore e imbarazzo.
Con uno slancio mi tuffo in acqua e mi lascio accarezzare dalle onde. Ines rimane in piedi ad osservare, con un sopracciglio alzato, la scena.
"Cosa aspetti a tuffarti?" le chiedo sdraiandomi a pancia in su sull'acqua. Lei prova a protestare ma dalla sua gola non esce alcun suono. Il mio obbiettivo? Quello di farla di parlare. Anche solo per insultarmi ma voglio sentire la sua voce. Perché la verità è che mi manca, forse troppo.
"No" sibila a denti stretti.
"Guarda che non ci sono pesci che ti mangiano, eh" la prendo in giro ridendo. Lei sospira e chiude gli occhi. Se non la conoscessi penserei che ci sta ripensando ma purtroppo la conosco fin troppo bene e so che sta facendo di tutto pur di non piangere.
"Chris, dobbiamo andare, è tardi" sussurra a bassa voce peccato però che io l'abbia sentita.
"Siamo in anticipo di un'ora, abbiamo tutto il tempo che ci serve" affermo. Sta pensando a qualche altra scusa ma non ha molta scelta. Sbuffa e si siede sull'erba mettendo i piedi in acqua. Mi dirigo nuotando verso di lei.
"Lasciati cullare da chi ti è sempre stato vicino nonostante tutto - mormoro - e no, non sto parlando di me ma dell'acqua. Sbaglio o ogni volta che non stavi bene nuotavi? Ogni volta che eri triste nuotavi, perché non fai la stessa cosa adesso? Stai male, te lo si legge in faccia, allora perché non nuoti? Perché non cerchi aiuto nell'acqua? Hai escluso tutti dalla tua vita ma lei, - indico l'acqua che ci circonda - non la puoi escludere."
Ines annuisce lentamente con la testa e poi appoggiandosi alle mie spalle si cala in acqua. Sussulta al contatto dei nostri corpi. La trascino dolcemente sotto la cascata. Rimaniamo così, sdraiati a fissare quell'azzurro che dipinge il cielo, per un po di tempo. Poi prendo l'iniziativa di uscire dall'acqua, non possiamo presentarci dalla psicologa bagnati.
Dopo una mezz'oretta ci rimettiamo in viaggio verso Bergamo e nei suoi occhi posso leggere un senso di pace che ha ritrovato solo grazie all'acqua.
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nuotiamo insieme
ChickLitInes Smith è una nuotatrice agonistica. Riceve una borsa di studio a Milano; non ci pensa due volte e decide di partire. Il suo istruttore, però, muore in un incidente stradale. Chi allenerà ora la squadra di Ines? Ma è logico Chris Jones, un ragazz...