capitolo 43

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INES

Seduta sui sedili posteriori della Ford di Chris osservo il paesaggio che scorre sotto i miei occhi. Lara e Chris si raccontano qualche avvenimento accaduto in passato e ridono come due vecchi amici. Perché è quello che sono: due vecchi amici che si rincontrano, dopo anni, per un motivo; e il motivo sono io. 

Il tragitto prosegue tranquillo e dopo una decina di minuti raggiungiamo una campagna con qualche alberello sparso qua e la. Ispiro a pieni polmoni. L'aria inquinata di Milano fa male e sentire questa libertà risveglia tutta la mia energia. 

"Bene - esclama Lara battendo le mani - sediamoci qua per terra" 

Facciamo come ci dice e ci ritroviamo faccia a faccia. 

"Ti starai chiedendo perché ti ho portato qua - inizia a dirmi - e perché ho proposto a Chris di venire con noi... ora ti darò tutte le informazioni. Quello che staremo per fare è scacciare le proprie paure e da quello che ho capito con le nostre sedute è che tu hai molta paura." 

Abbasso lo sguardo e fisso le mie Convers nere. Ha ragione. 

"Ma non ti preoccupare - con un dito mi solleva il mento - oggi sistemeremo tutto. Ti darò un foglio e una penna. Dovrai scrivere tutte le tue paure, le puoi elencare oppure scrivere un testo. Fai come ti pare, come ti trovi meglio. Se vorrai potrai farmele leggere oppure potrai decidere di mantenere la tua privacy. Mi segui?"

Annuisco con la testa. 

"Dopo di che, bruceremo il foglio. Ecco il perché della campagna. Non potevamo di certo bruciare un foglio nel mio studio!" 

Ora tutto torna. "Come mai è venuto pure Chris?" 

"Oh, Chris mi serviva come tassista... ma se vuole potrà farlo pure lui" scrolla le spalle. 

"Va bene, perché no?" accetta Chris. 

"Come ti ho detto questa è una pratica che viene fatta anche alle persone che non hanno subito traumi. E' come una...liberazione. Ecco la parola giusta! Liberazione. Ti liberi dalle paure e dai fuoco a ciò che ti tormenta" 

"Ok, credo che si possa fare" accetto. 

"Perfetto, ecco a voi i fogli e la penna" dice porgendoceli. "Scegli un posto che vuoi, hai tutto questo spazio" esclama allargando le braccia. "Avete un'oretta di tempo, poi ci ritroveremo tutti e tre in questo punto"

Individuo un posto poco distante, sotto una quercia. 
Mi siedo per terra e appoggio la testa al tronco.
Ah, a volte è difficile cercare di risultare entusiasta per qualcosa quando in realtà vorresti trovarti in un altro posto. Magari in un letto, penso.
Inizio a scrivere. 

Le mie paure:
-paura del giudizio degli altri
-paura di un mostro che ha la mia faccia
-paura del passato, presente e futuro
-paura di vivere una vita spensierata
-paura di quello che mi potrà succedere...

Dopo un'ora ci ritroviamo, in piedi, in un punto della campagna lontani dagli alberi. 

"Bravissimi! Mi sono procurata un accendino. Allora, avete voglia di farmi leggere le vostre paure?" ci chiede Lara. 

Entrambi abbassiamo la testa come due bambini ripresi dai loro genitori. 

"Ok, intuisco che non avete voglia. Ora devo chiedervi una cosa. - sospira mentre si tira indietro una ciocca di capelli - Mentre brucerete il vostro foglio pensate a quello che avete scritto e osservate il pezzo di carta che si frantumerà. Quello è il segnale che le vostre paure non sono altro che illusioni, non sono concrete. Ciò vuol dire che tutto può scomparire nello stesso modo con il quale è comparso. E' fondamentale sopratutto per te, Ines. Siete pronti?"

Annuiamo con la testa. "Inizia tu" dice Lara rivolgendosi a Chris. 

Il mio istruttore prende l'accendino e da fuoco al foglio. Una piccola nuvoletta di fumo si sprigiona nell'aria. 

"Ok, ora tocca a te" mi sussurra Lara accarezzandomi un braccio. 

Perché non trovo il coraggio di farlo?  Cosa mi sta bloccando? Perché ad un tratto non mi esce più la voce? Lara deve aver capito quello che mi sta succedendo di fatto mi porge delle cuffiette e il cellulare. La voce di Sam Smith mi rassicura con le note di Fire on Fire. Cosa ha di potente questa canzone tanto da tranquillizzarmi durante i miei attacchi di panico? 

Con ancora le cuffie nelle orecchie prendo l'accendino. Sto ritrovando la forza. 

"Fire on fire would normally kill us. But this much desire, together, we're winners" recita la canzone. 

Una fiamma colpisce in pieno il foglio che inizia a bruciare. Osservo le parole diventare cenere e la cenere spargersi nell'aria. 

"I don't say a word. But still, you take my breath and steal the things I know.There you go, saving me from out of the cold" traduco le parole dall'inglese all'italiano.
"Non dico una parola. Ma comunque, prendi il mio respiro e rubi le cose che conosco. Ecco qua, salvandomi dal freddo"

Tutto acquista un senso: la libertà la devi acquistare da sola, devi lasciar scorrere le paure. Ma allora perché è tutto così difficile?

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ciao a tutte! come state? Io sono molto felice di come stiano andando le cose ad Ines, anche se a volte sembra tutto andare male ci sarà sempre una luce in fondo al tunnel! 
Scusatemi se questo capitolo è un po più lungo del solito ma ci tenevo ad inserire anche qualche frase della canzone Fire on fire. 
Un bacio, Alessia

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