Capitolo 64

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INES

Restare qui o andarmene? Inseguire il mio cuore o scappare? 

E' tutto il giorno che ci penso. Se scelgo di rimanere qui, a Milano, starei accanto all'uomo che amo. Se invece decido di andarmene lascerei tutto quello che amo. 

"Ines!" grida Anne dalla cucina. 

"Si?" grido a mia volta. Nessuna risposta. Sbuffo e mi avvio verso la cucina. Perché non rispondono mai? "Dimmi Anne..."

"C'è una sorpresa per te" 

Sul tavolo c'è un mazzo di fiori e un biglietto scritto a mano. 

"Per la ragazza più bella del mondo.
Ti aspetto stanotte, o meglio alle quattro del mattino, vicino al Duomo. Vestiti comoda e prendi una coperta!" 

Alle quattro di mattina? Cosa dobbiamo fare a quell'ora?

"Le quattro di mattina, eh?" mi chiede con un sorriso Anne. 

"Hai letto il biglietto?"

"Giusto alcune parole che mi hanno fatto capire che quel ragazzo è pazzo di te. E tu, francamente, non sei da meno" mi squadra con un sorriso. 

"Mi ha chiesto di rimanere qui" annuncio di getto buttandomi sulla poltrona. 

"Wow, wow e wow! - esclama saltellando - gli hai detto di si, vero?"

"Ho detto che ci avrei pensato..."

"E tu rinunceresti a lui?"

"No" ammetto. 

"E allora hai già deciso! Vedi, a volte, la soluzione è davanti ai nostri occhi. O meglio dentro il nostro cuore"

La sveglia suona alle tre del mattino. Mi lavo, mi vesto e preparo uno zainetto con dentro un libro e una coperta. 

Mi avvio in direzione del Duomo. 

Milano è deserta, non ci sono persone in giro ad eccezione di qualche macchina che sfreccia per le strade. 
A quest'ora tutto è diverso: non si sentono più le grida dei bambini che giocano spensierati nei giardini pubblici, non si sento più le voci dei fruttivendoli che attirano l'attenzione delle persone e non si sentono più i clacson dei taxi. 

Dopo un quarto d'ora, arrivo finalmente a destinazione. 

Il Duomo non è mai stato così vuoto ed è come se le persone, le macchine, le bici in movimento,  lo riempissero di vita. 

In lontananza riesco ad individuare Chris che sta camminando verso la mia direzione. 

"Buongiorno!" mi saluta. 

Faccio un finto sbadiglio e sorrido. "Sono le quattro, Chris! Cosa dobbiamo fare a quest'ora?"

"Dobbiamo goderci lo spettacolo!"

"Spettacolo? Quale spettacolo?"

"Quello di una Milano silenziosa" mi risponde sorridendo. Oggi è più bello che mai.

"Ti sei ricordati del mio desiderio!" mi meraviglio spalancando la bocca. 

"Si. Quando mi hai detto che volevi visitare Milano la mattina presto, quando non c'è nessuno, ho pensato: devo esaudire il suo desiderio. Perciò eccoci qui!" 

Ci sediamo in una panchina e ci copriamo con la coperta. 
Mi godo il silenzio e mi sento a casa, in tutti i sensi. Mi sento a casa qui a Milano e mi sento a casa quando c'è Chris. Ed è in questo momento che realizzo. 

Non mi sentirò mai a casa se non ci sarà Chris accanto a me. Non mi sentirò mai al sicuro se non vedo la mano di Chris vicino alla mia. 

"...e quindi ho comprato quel nuovo libro che..."

"Resterò qui con te" lo blocco. Non ho neanche sentito il suo discorso. 

Chris sgrana gli occhi sorpreso. "Hai già deciso?"

"La decisione era già stata presa quando ti ho visto per la prima volta ma ero io che non riuscivo ad aprire gli occhi di fronte alla verità." 

Chris mi abbraccia e mi bacia. E' un bacio dolce, uno di quelli che ti trasmette felicità. Uno di quelli che ti dice: ora mi sento a casa, ora ho trovato la felicità. 

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