CAPITOLO 2: AL CUOR NON SI COMANDA

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Ero ancora sopra le nuvole e ripensavo a quanto successo pochi istanti prima. Il mio cellulare iniziò a squillare. Era mio padre, probabilmente si stava chiedendo dove mi trovassi dato l'improvviso acquazzone. 

"Pronto papà?"

"Reisa dove ti trovi? Ma hai l'ombrello o lo hai abbandonato in auto?", disse ridacchiando.

"Emmm... no. L'ho scordato quando siamo scesi, ora sto andando a prenderne uno alla bancarella ma sono lavata dalla testa ai piedi..."

"Ci troviamo alla piazza centrale... 5 minuti e arrivo." Riagganciò.

Il cielo intanto sembrava ancora più grigio e faceva cadere sempre più pioggia. In lontananza si udivano i tuoni e probabilmente da lì a poco sarebbe arrivato un temporale. Ancora scossa controllai se i manga nel sacchetto fossero integri. Meno male che erano belli avvolti dalla pellicola protettiva che preventivamente acquisto sempre per quando li espongo a casa, così non prendono polvere. Di corsa proseguii per la stradina fino a raggiungere finalmente lo stand che cercavo. Presi un ombrellino di quelli piccoli col manico che si ritira e mi accostai sulla strada per utilizzare il mio Quirk. Mi concentrai e lentamente il mio corpo iniziò a sprigionare calore: a poco a poco i miei abiti si asciugarono e potei tornare verso il centro della piazza dove mi attendeva papà. Avere un'abilità del genere in queste occasioni era molto comodo non si poteva negare. Arrivata lì vidi che molta gente si era radunata sotto un grosso tendone e  da quella distanza si intravedeva un palco. Forse era il famoso evento di cui parlavano prima quei ragazzi? Incuriosita mi avvicinai. Dentro c'erano dei cameraman pronti a riprendere ciò che sarebbe avvenuto sul palchetto e molti fan si scatenavano sotto di esso attendendo i loro idoli. Di mio papà non vi era ancora traccia e così ne approfittai per sentire cosa avrebbero detto gli Heroes di quella giornata. Il presentatore salì urlando a squarciagola quasi da rompere i timpani a tutti.

"Benvenuti carissimi spettatori! Oggi, in via eccezionale, abbiamo qui le nuove star di tutti i giorni ovvero i nostri splendidi e giovani eroi: sono pronti a rispondere alle vostre domande e, perchè no, fare delle foto oppure degli autografi!".

La gente esultava. Erano tutti così impazienti da far diventare così anche la sottoscritta. Chissà chi sarebbe spuntato fuori. Magari BlackHole, un giovane eroe che poteva creare buchi neri e risucchiare al suo interno i malviventi. O magari Elettra la donna che dava delle scosse così forti da farti rimpiangere di averle anche solo stretto la mano... Insomma non stavo nella pelle! Sorridendo guardavo verso il presentatore e attendevo con ansia l'entrata dei divi.

"Eccoli! Accoglieteli con un grosso applauso! A voi le 5 star che si sono prese la briga di venire fin qui solo per incontrarvi!"

Ammirai chi saliva. C'erano un paio di eroi che non conoscevo minimamente, e con gli occhi spalancati li guardavo da lontano per vederli meglio. Passò il primo, il secondo e così via.... poi vidi LUI.

"Su fatevi sentire gentili spettatori! Abbiamo qui con noi LalaVoice, Mr.Genius, Glacidya, SlugMan e come non conoscerlo, il figlio del nostro eroe numero uno: FrostFire!"

La gente era in estati, mentre io rimasi di sasso. In un attimo capii. Collegai che quel ragazzo lo vidi di sfuggita al festival sportivo di diversi anni prima alla televisione. Rammentai anche che quel giorno mi imbambolai davanti allo schermo per quanto fosse forte ed imbattibile. Non ricordavo esattamente come si chiamasse ma sapevo che aveva frequentato la Yuei ovvero l'accademia più prestigiosa di tutto il Giappone. Gli Heroes quindi, a turno, iniziarono a parlare e rispondere alle domande dei presenti. Li trovavo fantastici. Dimostravano quanto davvero amassero il loro lavoro e quanta dedizione ci mettessero ogni giorno. Mi sentii un po' triste, perchè anche io avevo studiato per essere come loro, eppure per un'incidente avvenuto qualche mese fa, presi in considerazione l'idea di rinunciare al mio sogno nonostante fossi ormai diplomata.

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