CAPITOLO 75: IL MISTERO SI INFITTISCE

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Eravamo finalmente saliti su quell'auto fornita dall'agenzia. Secondo Hisashi, i due fratelli vampiri si erano diretti nella zona portuale di Yokohama, dove vi erano alcuni magazzini abbandonati alla morsa della natura. Ci spiegò persino che la notte precedente aveva provato a seguire delle tracce e che era certo, si trovassero esattamente lì in quella posizione. Shoto che era alla guida, segnò il tutto sul navigatore e potemmo partire. Stranamente quelle informazioni le fornì solamente a noi, senza che Endeavor o altri potessero sapere dove fossimo diretti. Forse non si fidava di tutti al primo colpo? Non osai indagare, desideravo solamente catturare quei due assassini per poterli interrogare sulla presunta collaborazione con la Donna in bianco. Sembrava quasi che Irina e Aurel obbedissero ad alcuni ordini, ma che per il resto, facessero quello che più preferivano. Per quel motivo Hisashi ci obbligò quasi a formare due squadre: prima di tutto, a lui non importava dell'organizzazione mafiosa e di quello che stavano combinando poichè il suo unico obiettivo era riscattare le due taglie. In secondo luogo, era certo che quelli fossero isolati, che agissero di testa loro e quindi più facili da trovare. Sicuramente quella Donna alquanto spaventosa li teneva a bada per la forza dei loro Quirk e per rigirarli a suo vantaggio...

"Mi auguro che non sia un posto lercio e pieno di schifezze..." bisbigliò Layla fissando la città scorrerle davanti agli occhi.

La fissai dallo specchietto retrovisore e notai la faccia impassibile di Hisashi e quella spazientita di Klaus. Layla non capiva davvero che più si comportava in quel modo, e più si mostrava antipatica a tutti. Todoroki non la degnò nemmeno di nota e continuò a guidare per raggiungere la nostra fatidica destinazione. Le nuvole grige ricoprivano l'intera Tokyo e qualche goccia aveva già iniziato a cadere sul parabrezza della macchina. In lontananza si potevano persino vedere dei lampi e avvertire dei lievi rombi.

"Arriverà un bel temporale ragazzi..." disse Klaus per rompere il silenzio.

"Paura di bagnarti?.... A me non spiacerebbe vedere questa camicia diventare trasp-...."

"Men fan Eva... Puoi tenere i tuoi pensieri per te?! Non mi piacciono gli uomini!" rispose a tono Kaus, comprimendosi pure contro alla portiera per non farsi toccare dal ragazzo.

Alzai gli occhi al cielo. Ce l'avremmo fatta a tornare a casa senza intoppi, oppure avremmo continuato a discutere e compromesso la riuscita della missione? Capivo il motivo della composizione di quella squadra, vi era equilibrio tra difesa, attacco e supporto a livello di poteri... Ma coi caratteri così differenti, non c'eravamo proprio. Sicuramente Enji ci stava persino valutando e voleva verificare se fossimo in grado di mettere da parte le nostre divergenze. Non c'era da biasimarlo...

"Voi lì dietro. Datevi una calmata, siamo in missione." li rimproverò Todoroki.

Klaus alzò gli occhi e sorrise, poi tornò composto e in silenzio. Sembrava lo stesse quasi sfidando. Persino Hisashi si ammutolì e potemmo tonare vigili sulla strada. Per non farci notare, Shoto prese delle strade secondarie ed evitò quelle centrali. Credeva che potessimo essere sotto osservazione o che quelli potessero anche avere altri scagnozzi al proprio servizio.

"Tranquillo figlio dell'eroe numero Uno. Quei due vampiretti sono dei pazzi omicidi, ma non sono così scaltri o furbi... Avranno preso poche precauzioni."

"Non ne sono tanto convinto Hisashi. Meglio restare nell'ombra e non destare sospetti..."

"Può darsi. Ma dubito pensino che siamo già sulle loro tracce... si saranno nascosti per riprendere fiato e per adescare la prossima vittima." continuò il tetro ragazzo mettendosi una mano sotto al mento.

Mentre supponevamo diverse tesi, giungemmo alla zona prestabilita. Shoto non volle procedere con l'auto, ma pensò di lasciarla nascosta da qualche parte per non farci scoprire immediatamente. Quel posto era davvero allo sbando, gli alberi stavano cominciando a ricrescere e l'erba era alta in svariati punti. Forse quei magazzini sarebbero stati ben presto demoliti. La pioggia iniziava a battere forte sui tetti e contro le finestre a causa del vento, ma era l'unica cosa che si poteva udire. Irina e Aurel erano sicuramente nascosti da qualche parte ed era solo questione di tempo prima che li trovassimo. Hisashi aveva dei modi poco raffinati e a tratti dimostrava di essere rozzo, ma sicuramente il suo fiuto risultava infallibile. Col naso rivolto al cielo, respirò a pieni polmoni. Noi quattro rimanenti attendevamo quel verdetto e nel frattempo, ci controllavamo le spalle a vicenda. Si accovacciò poi al suolo e ne osservò per bene il terriccio umido.

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