CAPITOLO 82: TODOROKI'S PART

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Ho gli occhi ancora gonfi, e a tratti, li sento bruciare. Ho cercato di dormire più che potevo questa notte, ma il mio continuo e costante pensiero verso Reisa, non ha fatto che tenermi compagnia ad ogni ora e ad ogni minuto. Mi specchio e comincio a prendere lo spazzolino per lavarmi i denti, ma è come se non fossi nemmeno qui in questo istante. Il peso che non termina un solo secondo di schiacciarmi al suolo, mi fa sentire sempre più piccolo e impotente. Mi strofino i denti e avverto questo sapore di menta darmi una leggera svegliata: ho appuntamento con Layla tra un'ora. Non so esattamente cosa vuole, non so con precisione cosa aspettarmi... Ciò nonostante, mi ha detto che è una cosa molto importante. Ma dovrò fidarmi? L'ultima volta si è presa il mio corpo, mi ha fatto suo contro la mia stessa volontà... Cos'avrà intenzione di fare quest'oggi? Mi sciacquo la bocca e prendo l'asciugamano appeso all'attaccapanni. Sbuffo e sospiro avvertendo questo senso di sconforto e questa profonda amarezza che non mi abbandona mai. Reisa sarà viva? Il timore che lei sia torturata o che potrebbe già essere stata uccisa, non smette di perseguitarmi. Se dovesse esserle capitata una cosa simile, non potrei mai e poi mai perdonarmelo. Mi sembra di impazzire e la sua assenza non fa che rendermi sempre più insicuro di me stesso. Cos'avrebbe fatto Reisa se si fosse trovata al mio posto? Come avrebbe reagito o, meglio dire, agito per ritrovarmi? Oh Reisa... Mi sfioro le labbra. Non sai quanto mi mancano i tuoi baci; non immagini quanto vorrei stringerti tra le mie braccia e mai più lasciarti andare; non puoi capire quanto vorrei farti mia e toccare quella tua candida pelle. Ogni cosa di te mi manca infinitamente. E' come se mi ritrovassi all'interno di un'enorme acquario, dove mi è impossibile respirare... e lentamente affogo. Sto annegando nelle acque della disperazione, della paura e del rimorso. Non posso permettermi tuttavia di restare qui ora: devo andare a quel dannato bar e vedere Layla. Esco dalla mia stanza con passo pesante e finisco di allacciarmi la camicia nera, poi con estrema fiacchezza, mi dirigo verso l'ingresso. Anche quest'oggi il  sole non fa che scaldare l'aria e, il risveglio degli uccelli col loro canto, danno quel tocco di allegria che tanto mi è mancata. Stranamente mi sento bene come se questa stagione, in qualche modo a me sconosciuto, stesse curando lievemente le mie ferite. Cerco con lo sguardo la mia auto, dove ovviamente, l'avevo già lasciata la sera precedente. Mi dirigo verso essa, ed in men che non si dica, mi metto al volante. Vedere LalaVoice è proprio una delle ultime cose che vorrei fare oggi, ma ammetto che desidero sapere cos'ha da dirmi: se riguardasse Reisa? Dubito che alla bionda possa interessare della mia ragazza, ma magari sta cercando di riallacciare i rapporti col sottoscritto. Non sono uno che nega seconde possibilità, ma certamente, si deve sudare la mia fiducia e non solo. Alla radio sento che stanno trasmettendo le ultime notizie della cronaca, per poi passare a discutere del meteo o delle ultime tendenze. Mentre guido, oltre a tenere gli occhi sulla strada, cerco di guardarmi attorno. La futile speranza di scorgere Reisa sembra ormai sempre più concreta. Di nuovo una fitta al petto, quasi da mancarmi il fiato. Con la mente navigo ancora in quel calmo mare di ricordi, quell'oceano di infinte certezze. Lei mi manca da farmi star male, da farmi sentire così solo come non mai. Con le mani sul volante, reggo saldamente il materiale con cui e composto, poi ticchettando con le dita inizio a riflettere: voglio ritrovarla e chiederle di andare a vivere insieme. Voglio prendere una casetta tutta per noi, svegliarmi al suo fianco ogni giorno e potermi inebriare ogni istante di lei... Colei di cui non posso più fare a meno. Dopo aver parlato con Layla andrò in città a vedere qualche annuncio delle agenzie e, forse, potrei anche andare in periferia a vedere le nuove costruzioni dell'impresa edile che se ne è presa a carico. Voglio progettare il nostro futuro, non voglio mai più perderla di vista... Mai più. Così intento a rimuginare su queste mie fantasticherie, non mi sono nemmeno reso conto di essere già giunto al luogo dell'incontro. Scorgo in lontananza un parcheggio libero, di fronte ad alcune vetrine di costosissime Boutique. 

"Bene. Ci siamo." dico ad alta voce, quasi come se mi stessi dando coraggio.

Spengo l'auto e la richiudo, poi ancora un po' intimorito dalla donna che devo incontrare, mi incammino quasi strisciante. Dalla tasca destra prendo una mentina, la scarto e me la poggio delicatamente in bocca. Il gusto di quella caramella mi invade completamente e mi rinfresca per bene. Con gli occhi comincio a cercare la figura di Layla tra la grande moltitudine di ragazze vestite per bene... Poi la vedo. Indossa uno dei suoi abiti succinti, di color rosa pastello e con indosso una lunga giacca bianca. Inutile dirlo, ai piedi porta i suoi soliti tacchi vertiginosi. Non sembra ancora essersi accorta di me, e pare sia molto impaziente. Spero non abbia cattive intenzioni. Persino la voglia di discutere ultimamente sembra avermi abbandonato. Passando tra la gente infine la raggiungo.

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