CAPITOLO 11: NON TUTTO E' PERDUTO

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In lontananza si udiva l'allarme della banca che come una tromba riecheggiava per tutto il quartiere. Col fiato corto noi Heroes correvamo in quella direzione, ignari di quello che ci avrebbe atteso una volta giunti lì. Svoltato l'ultimo angolo di un'edificio ci imbattemmo finalmente in quella che sembrava un'organizzazione mafiosa: una decina di persone con indosso delle tuniche bianche, stava terminando di fare il carico del bottino sul una delle proprie macchine. In volto alcuni di loro avevano delle maschere per coprire il proprio viso, mentre altri possedevano le sembianze di rettili e altri animali. Uno di questi si accorse del nostro arrivo e diede l'avviso ai sottoposti.

"Ehilà Heroes, siete giunti a metterci i bastoni tra le ruote?" disse quest'ultimo con indosso una maschera completamente bianca.

"Ve la vedrete con noi ora razza di ladri che non siete altro!" Esclamò Thundurem facendoci segno di stare pronti per attaccare.

L'uomo scoppiò a ridere e ci indicò uno per uno.

"Conosciamo tutti i vostri Quirk signori, siete troppo famosi per passare inosservati... E credete che siamo dei semplici ladri? Noi agiamo per ben altro. Avevamo solo bisogno di un piccolo prestito per finanziare un progetto...." aggiunse mostrando un gruzzolo di banconote che reggeva in mano.

"Di qualunque marchingegno stiate parlando sappiate che, noi vi fermeremo!" rispose a tono SteelWoman.

Diamond senza preavviso sprigionò dalle sue mani dei diamanti e cercava di realizzare una barriera attorno alla zona, così che i Villain non potessero fuggire. Todoroki che notò questo suo movimento, gli accorse creando anche lui una barriera di ghiaccio dal lato opposto per barricare il tutto in uno stretto giro. Eravamo murati. Nessuno poteva entrare e nessuno poteva più uscire.

"Grrr. Ora mi avete scocciato. Attacchiamo questi Heroes fastidiosi.... FORZA!".

In un secondo tutti quelli che erano attorno all'edificio, lasciarono a terra i sacchi col denaro e ci piombarono addosso. Caricai il mio corpo fino a espandere le mie fiamme e due di questi tizi me li ritrovai faccia a faccia. Uno era un uomo molto alto e magro e non sembrava molto forte, ma l'apparenza mi ingannò. Il suo Quirk consisteva nel lanciare fango e poteva sembrare assurdo, ma era efficace, specialmente perchè mirava agli occhi e ai piedi per far scivolare l'avversario. Per poco mi colpì in viso, ma riuscii a schivarlo parandomi col braccio. Col suo fango inoltre, cercava di spegnere il fuoco che mi ricopriva l'intero corpo. Con agilità evitai tutti i suoi attacchi facendo delle capriole, ma alle spalle mi attendeva l'altro suo collega: basso, tozzo e con un potere anomalo... al posto delle mani possedeva delle enormi bocche quasi come se fossero quelle di uno squalo. Era davvero raccapricciante! Con quelle cercava di afferrarmi e nonostante il suo aspetto fisico, era sorprendentemente rapido. Provava ad acciuffarmi in ogni modo possibile e se ci fosse riuscito, non sarei sfuggita alla sua presa.

"Maledetti, mi avete stufata." dissi loro con gli occhi ardenti.

Sprigionai un'ondata di calore davvero bollente, e il tizio fangoso se la passò male per un po', dato che ero stata in grado di bruciargli istantaneamente metà corpo prima ancora che lui potesse difendersi. Era a terra che rantolava aiuto. Il suo compagno non lo degnò di uno sguardo e continuò imperterrito a inseguirmi. Non mi lasciava respirare un solo attimo.

"Reisa!! Abbassati!!" 

Rotolai per abbassarmi subito. Il fuoco divampava. Shoto lanciava delle fiamme potentissime per cercare di levarmelo di dosso ma nonostante fosse tozzo riusciva ad evitare gli attacchi.

"Tsk, è piccolo e veloce dannazione!" sentivo che imprecava.

Mi voltai e provai a sprigionare nuovamente aria. Riuscii a prendere una sua mano ma con l'altra mi afferrò per una gamba ed iniziò a stringere.

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