Quel mattino mi fiondai giù dal letto. Avevo ancora la gamba dolorante e con la stampella mi aiutavo a direzionarmi e a reggermi in piedi. Mi affacciai fuori dalla finestra e con grande meraviglia, notai i centinaia di migliaia di fiocchi bianchi ricadere al suolo. Le strade erano ricolme di quel bel bianco cangiante e regnava una pace indescrivibile. Avendo spalancato le ante, entrò una gelida aria invernale e quasi sobbalzai nell'avvertirla. I miei occhi brillavano a quello spettacolo e sapevo che da li a qualche ora, avremmo festeggiato tutti insieme quella bellissima festività. Mi incamminai verso l'armadio per tirare fuori quello che avrei indossato alla sera per l'occasione. Il piccolo Natsume, dormiva teneramente nella sua cuccetta e sembrava alle volte di non averlo nemmeno per casa. I miei amici sarebbero arrivati nel tardo pomeriggio, poichè Tomoe aveva promesso a mia mamma di aiutarla a cucinare alcuni piatti. Shoto al contrario degli altri, sarebbe giunto molto presto: voleva vedermi il prima possibile. Era diventato molto premuroso e dolce negli ultimi giorni, non che prima non lo fosse, ma qualcosa si era sbloccato completamente dentro lui. Non vedevo l'ora di dare i regali alla mia famiglia e ai miei amici, immaginandomi già anche l'espressione sui loro volti. Per fortuna il giorno precedente, assieme alla mamma, ero andata a prendere le ultime cose che mi mancavano e avevo dunque concluso coi doni. Speravo che il padre di Todoroki non fosse arrabbiato per la mia assenza già così repentina... Non avevo nemmeno iniziato e già ero praticamente assente da lavoro. Con una mano sulla fronte iniziai a vergognarmi come non mai. Mi sarei fatta perdonare in qualche maniera, avrei dato il cento per cento, anzi il mille! Con lo sguardo iniziai a focalizzare i miei abiti e cercavo il maglioncino bordeaux a tema natalizio. Avrei messo anche i leggins neri per essere comoda e mi sarei fatta una bella treccia laterale. Per restare comoda per il resto della giornata, mi diedi una rapida sistemata e indossai una tuta. Con molta calma mi diressi al piano inferiore per aiutare mamma coi preparativi per la serata in vista. Papà stava sistemando la sala, addobbando con gli ultimi decori e accendendo l'albero di Natale.
"E' bellissimo papà!"
"Ti piace Reisa? Dopo mettiamo sotto i regali... Shoto a che ora arriva?"
"Verso le due. Aveva da fare in agenzia ma appena finisce arriverà qui..." spiegai sorridendo.
"Ottimo. Io e mamma nel pomeriggio andiamo a prendere le ultime cose per stasera, così baderà lui a te."
"Papà! Ho venticinque anni... Badare a me?!" sbottai guardandolo male.
Lui scoppio in una fragorosa risata. Si divertiva a vedermi imbronciata e mamma dalla cucina assistette a tutta la scena. Con molta tranquillità, la aiutai a sistemare la tavola, e mentre si metteva all'opera col menù alla mano, io preparai il pranzo per noi tre. Le ore scorrevano rapidamente quel giorno, e alla televisione annunciarono che la neve non avrebbe cessato di cadere su tutta Tokyo. Ero così felice che il giorno della vigilia avesse deciso di nevicare, non ci speravo più da anni, ma quella volta i miei desideri furono esauditi.
"Mamma, papà! Venite a tavola! Dopo finiamo di sistemare!" dissi loro coi piatti già fumanti.
Mio padre ovviamente non si fece ripetere due volte di sedersi per consumare il pasto. Come un siluro, finì tutto e pretendeva anche il bis. Con uno scappellotto, mamma lo rimproverò e alzandosi entrambi, tornarono a finire quanto avevano cominciato. Io lavai i piatti e li riposi con delicatezza nella credenza. Avevo ancora lo straccio alla mano e sentii bussare alla porta. Era già arrivato? Che puntualità! Corsi tutta contenta e per aprire l'ingresso.
"Ciao fiammella... Eccomi." disse sorridendomi dolcemente.
Gli saltai al collo, quasi gettando al suolo la stampella. Aveva tante goccioline sciolte tra i capelli e alcuni fiocchetti bianchi ancora sparsi in giro. Era bellissimo come sempre... Indossava ancora la divisa da Hero, ma con sè aveva portato un'enorme borsone: probabilmente aveva il cambio per la serata. Lo incitai ad entrare al caldo e lo feci accomodare in salotto.
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The Crimson Hero
Romance"Tutto bene?" "Si.. Ti ringrazio.." Tutto ebbe inizio quel giorno. La pioggia bagnava i suoi capelli bicolore. Io lo guardavo.. Lui mi fissava. "Allora vado... ". Avrei voluto fermarlo.. ma restai solo immobile, mentre lui se ne andava. Reisa non ha...