CAPITOLO 52: CAPODANNO DA HEROES

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L'ultimo dell'anno era finalmente arrivato. La sola idea che alla sera saremmo dovuti recarci presso il Palazzo Akasaka, uno degli edifici storici presenti a Tokyo risalente al periodo Meiji, mi rendeva davvero agitata. Dovevamo essere dunque in ghingheri per quell'occasione così importante: era un evento più unico che raro! Molti Heroes di importanza elevata sarebbero accorsi da ogni parte del mondo come ospiti speciali e tanti altri di medio rango, come la sottoscritta, avrebbero persino potuto prendervi parte. La scelta dell'abito doveva dunque essere di vitale importanza. Sfigurare in quel meraviglioso palazzo dallo stile neo-barocco, non era contemplato. Diamond aveva prestato la sua auto lussuosa a Tomoe per quel pomeriggio di shopping ed era passata a prendere sia me che Siria. Ci aveva anche fornito molto gentilmente indicazioni su quale negozio andare a scegliere l'abito, poichè in fatto di eleganza meglio di lui, nessun altro se ne intendeva. Alla radio annunciavano il bel sereno anche per quella giornata così speciale. Tutte e tre in quella macchina chiacchieravamo serene, felici di quella serata in vista. Coi finestrini abbassati, l'aria faceva svolazzare i nostri capelli e sorridevamo serene. Non avevamo idea di cosa avremmo scelto o di cosa ci avremmo trovato all'interno di quel meraviglioso negozio, ma giunte all'ingresso, restammo sbalordite dai manichini in bella vista nelle vetrine. Come entrammo, una donna tutta ben curata, ci accolse con un caloroso benvenute. Kotaro aveva prenotato per una vera e propria consulenza per quel Capodanno così importante e ci aveva assicurato che avremmo sicuramente trovato l'abito perfetto. Una alla volta, scortate da ben tre commesse molto cortesi, cominciammo a frugare tra i vari capi esposti. Tomoe aveva trovato un meraviglioso abito di media lunghezza del suo colore preferito, ovvero azzurro cielo con dei punti luce davvero splendenti. Una volta uscita dal camerino sia io che Siria restammo incantate nel vederla in tutta la sua finezza. La ragazza corvina non potè che optare per un elegantissimo abito nero: sul davanti aveva dei ricami sopra del tessuto trasparente e la rendevano un vero schianto.

"Su Reisa... Manchi tu ora! Dobbiamo prepararci in fretta!" mi incitò la mia migliore amica, mentre scorrevo i mille abiti alla ricerca di quello perfetto per me.

Non sapevo davvero decidermi, e mentre cercavo fonte di ispirazione, le due ragazze si spostarono verso la cassa per pagare quanto avevano scelto. Ero nel pallone più totale... Volevo davvero risplendere come le mie colleghe, ed ovviamente, far venire il batticuore a Shoto. Con le mani accarezzavo ogni abito, dal più corto al più lungo... Poi lo vidi. Me ne innamorai a prima vista, come quando vidi Todoroki in quel giorno piovoso. Non dissi assolutamente nulla loro e corsi come una saetta a provarlo assieme all'assistente. In quel piccolo spazio ristretto, davanti allo specchio, mi aiutò ad infilarlo dall'alto e mi potei ammirare bella come non mi ero mai vista. Quasi piansi dall'emozione... mi sentivo come una bambina a cui era stato regalato un pony.

"Le piace signorina?" chiese pur conoscendo la mia risposta.

"....E'... PERFETTO." risposi felice.

"Ottimo. Allora io ci abbinerei questa scarpa e questa meravigliosa collana in diamanti se gradisce..." continuò indicandomi quanto secondo lei sarebbe stato ideale.

Acconsentii ad ogni suo consiglio, e dirigendomi infine alla cassa, vidi Tomoe e Siria intente a capire cosa avessi scelto. Non lo mostrai. Volevo far rimanere a bocca spalancata la mia migliore amica quella sera e farmi vedere per la prima volta in assoluto con un vestito simile. La cifra spesa in quel negozio, valeva pienamente per quel bellissimo abito e tutti gli accessori annessi. Uscite da lì con la soddisfazione più totale, corremmo verso le proprie abitazioni. Erano le cinque del pomeriggio, e verso le sette, Shoto mi sarebbe passato a prendere sulla sua Honda NSX. Mamma e papà sapevano di quell'evento così importante ed erano curiosi di vedermi pronta per entrare in scena. Sotto alla doccia non facevo che pensare a quale sarebbe stata la reazione di Todoroki nel vedermi in quella veste. Sorridevo come una sciocca, e una volta terminato di strofinarmi, mi sciacquai, poi mi asciugai corpo e capelli. Avevo seguito un tutorial su internet per un trucco davvero fine e ben definito, quindi una volta davanti allo specchio, cominciai a stendere quei colori come se stessi dipingendo una tela. Non sembravo nemmeno io, o meglio dire, lo ero ma in meglio! Attaccai la macchina per i boccoli, e con estrema delicatezza, iniziai a farne molti sulla parte media-bassa dei capelli. Li avrei dunque lasciati sciolti, ma sul fondo, avrei avuto delle morbide onde. Spostata in camera mi infilai con cura l'abito, le scarpe col tacco ed i vari accessori brillanti che avevo scelto con la ragazza del negozio. Controllai il cellulare e vidi un messaggio di Shoto. Lo aprii col cuore in gola.

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