CAPITOLO 67: IL SOLE DOPO LA TEMPESTA

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Quella mattina mi alzai prima del solito. Avevo una gran voglia di preparare la colazione a Todoroki, perciò non appena il sole iniziò a sollevarsi, mi fiondai giù dal letto. Lentamente mi recai al piano inferiore e aprii il frigorifero per vedere cosa preparare di buono. Avevo tutti gli ingredienti necessari per cucinare i pancakes e potevo persino mixare il caffè per farlo shakerato. Anche quella volta il tempo sembrava essere stato clemente con noi, e si prospettava una splendida giornata. Canticchiando tra me e me, mi misi all'opera e posizionai bene sul ripiano della cucina tutto il necessario. Una volta finito di spadellare e altro, disposi su dei graziosi piattini il tutto e col vassoietto tra le mani, salii le scale. Entrata di nuovo in camera da letto, Shoto sembrava ancora immerso nel mondo dei sogni e probabilmente ci sarebbe voluto rimanere ancora per un po'. Poggiai la colazione sul mobiletto e mi avvicinai piano piano a lui.

"Ehi... Sveglia amore."

"Mmmh."

"Dai... Apri gli occhi." sussurrai al suo orecchio.

Todoroki ascoltò la mia richiesta e cominciò a strabuzzare l'occhio sinistro. Sospirò a pieni polmoni e per darsi una rapida svegliata, si sollevò di scatto. Era seduto su quel materasso, lo sguardo assonnato e una leggera bavetta al lato della bocca. Sorrisi a quella scena e gli passai una mano tra i capelli per sistemarglieli un po'.

"Hai fatto la lotta con qualcuno stanotte?"

"Spiritosa... Come mai già in piedi?"

"Ta-daaa! Ti ho preparato io la colazione questa volta." esclamai leggermente gioiosa.

Shoto si girò verso il mobiletto e annusò l'aria. Si stava già pregustando quanto gli avevo appena portato e sembrava non stare nella pelle. Era un vero e proprio golosone! Afferrando il vassoio, glielo poggiai comodamente sulle gambe. Guardò quanto vi era sopra per poi fissarmi incuriosito.

"E tu? Non mangi con me?"

"Ho già spiluccato mentre cucinavo. Questo è tutto per te." dissi sedendomi accanto a lui.

Il suo viso arrossì e subito si fiondò a darmi un soave bacio sulla guancia. Era felice, lo si vedeva chiaramente. Cominciando a chiacchierare, decidemmo cosa fare in quella nuova giornata di vacanza. A breve sapevo che ci sarebbe stato persino il compleanno di Todoroki e avrei voluto fargli una bella sorpresa ma ancora non avevo idea di cosa potergli regalare. Mentre lui mi raccontava qualche aneddoto, io con la mente vagai alla ricerca di qualche illuminazione divina.

"Reisa, mi pare di aver sentito suonare il tuo telefono."

"Eh? Oh è giù di sotto! Vado a prenderlo, torno subito."

Corsi rapidamente e raggiunsi il mio cellulare in tempo per leggere chi mi stava contattando. Raggelai di nuovo. NUMERO PRIVATO. Che avrei dovuto fare? Dovevo ignorare ancora quelle continue telefonate? Non resistetti.

"Pronto?" dissi in tono deciso.

"....CiAo ReIsA.... Ti mAnCaVa La MiA vOcE?".

Dall'altro lato della cornetta, quella persona ancora mi stava minacciando. Cosa voleva da me?! Credevo che sarei impazzita ben presto. Il mio cuore cominciò a battere all'impazzata e probabilmente la mia pelle era divenuta bollente. Un capogiro. L'ansia mi stava inghiottendo.

"Cosa vuoi da me!? Basta!!" gridai dimenticandomi di Shoto al piano superiore.

"....CoSa VoGlIo? Lo ScOpRiRaI...." disse per poi riagganciare.

Si stava divertendo a torturarmi in quella maniera così subdola, ma anche efficace. Temevo che quel vigliacco potesse nascondersi lì attorno, che ci stesse sbirciando, che avesse persino potuto fare del male non solo a me... Ma anche a Todoroki. Caddi sulle mie ginocchia, facendo picchiare sul pavimento persino il mio dispositivo. Mi mancava tremendamente l'aria. In preda al panico, iniziai a guardarmi attorno, fissai fuori dalla finestra e avevo paura di vedere qualcosa di orribile. Ma nulla di tutto quello sembrava dovesse realizzarsi.

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