CAPITOLO 77: DUBBI

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Il cielo continuava a riversare la sua incessante pioggia su tutta Tokyo, facendomi quasi scordare il rumore delle sirene e dei poliziotti che ci chiedevano informazioni. Fissavo ancora scossa il terreno bagnato e mi chiedevo dove avessimo sbagliato. La mano di Klaus sulla mia spalla all'improvviso mi fece rinsanire e mi voltai leggermente a guardarlo. Mi mostrò un rapido sorriso e provò a placare in qualche maniera i miei animi.

"Ehi Röd... Tutto bene? Sei un po' pallida..." disse posando poi l'indice sulla mia guancia e accarezzandomi leggermente.

A quella sua strana attenzione, indietreggiai di qualche passo. Abbassai lo sguardo e mi sistemai i lunghi capelli ormai fradici, portando dunque dietro l'orecchio qualche ciocca.

"...Si. Non ho nulla, tranquillo Klaus." sviai molto rapidamente.

L'eroe svedese non cessava di starmi appiccicato come una sanguisuga e temevo che Todoroki si fosse nuovamente infuriato come non mai. Cercai di individuarlo in mezzo al trambusto, e ovviamente, lo vidi con sguardo gelido fissare il ragazzo accanto a me. Shoto era troppo intento a dare spiegazioni o dettagli alla polizia per potersi avvicinare e dire la sua, così si limitò solamente a maledire con gli occhi il suo collega. Rabbrividii appena nel vederlo così arrabbiato e mi allontanai senza dire altro a Klaus.

"Ehi! Reisa!..." esclamò a braccia spalancate, come se si stesse domandando il motivo di quella mia reazione.

Non risposi. Davvero non ci arrivava? Io stavo con Shoto, doveva starmi alla larga e parlarmi solamente per lavoro nulla di più. Hisashi, poco più in là, ammirava tutto soddisfatto Aurel nell'auto. Aveva stampata in faccia una delle sue espressioni perverse e sembrava sul punto di esclamare a tutto volume quanto fosse divertito da quella situazione. Camminando molto lentamente mi avvicinai a lui per chiacchierare un po' e distrarmi dai miei mille pensieri.

"Allora... Hisashi. Hai finalmente acciuffato i due gemelli come desideravi." bisbigliai.

Le sue pupille dilatate non smettevano di restare fisse sulla sua preda prediletta e girò solo un po' la faccia per rispondermi velocemente.

"Oh si... Posso ancora sentire la meravigliosa sensazione di aver lacerato Aurel. La sua carne era così morbida... Mmmh." farfugliò passandosi una mano tra i capelli e leccandosi il labbro.

Feci una piccola risatina per sdrammatizzare un po', ma veramente non comprendevo ancora Hisashi. Era un tipo davvero strano e al di sopra delle righe. Poi una strana sensazione di nostalgia mi sfiorò la mente: se ne sarebbe andato a breve. Quello strambo individuo in qualche maniera mi era simpatico e da un lato mi spiaceva dirgli addio. Nonostante tutto, sapevo che la sua unica ragione di vita era quella di catturare i Villains peggiori e riscuotere le sue tante amate taglie. Per lui non c'era posto tra noi Heroes... Mai ci sarebbe stato.

"Quindi ora... Te ne andrai, dico bene?" domandai incrociando le braccia e guardandolo con un lieve sorriso.

Al mio quesito, Hisashi staccò finalmente i suoi occhi dalla macchina della polizia e passò su di me. Rise a crepapelle e si asciugò persino un occhio con l'indice. Cosa ci trovava di tanto divertente in quello che avevo appena detto? Sbuffai offesa.

"S-Scusa! Ahahah! Ovvio che me ne andrò! Ho ancora molto da fare in questa lurida vita e molti altri criminali da infilzare con la mia lama! Tuttavia, devo ancora riscuotere i soldi che mi spettano da quell'omaccione di Endeavor. Perciò non è ancora questo il momento dei saluti, mia cara!" spiegò continuando a ridacchiare.

Mi unii anche io in quella folle risata e provai a lasciarmi alle spalle quelle preoccupazioni che tanto mi tormentavano. Non riuscivo a scordare quella figura offuscata che ci aveva rubato la refurtiva, e che forse, avrebbe dato un punto di svolta a tutti i nostri problemi. Nel frattempo sentivo Layla discutere con alcuni giornalisti e sentirla vantarsi del suo operato. Poteva non decantare le sue fantastiche doti e sbatterle in faccia al resto del mondo? Sospirai e controllai ancora se Shoto fosse assieme agli agenti... Non lo vidi.

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