CAPITOLO 54: FIAMME

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Avevo già effettuato più di cinque chilometri di corsa quel giorno piovoso. Enji pretendeva da me il doppio dopo la pausa delle festività, e a tratti coi suoi modi di fare bruschi, lo trovavo davvero snervante. Sembrava quasi che ogni cosa facessi, non gli andasse a genio, come se mi dovesse spronare in qualche maniera. La solita routine di esercizi fisici finalmente terminati e spostati in secondo luogo, diedero spazio all'allenamento che avrei dovuto svolgere con la frusta. Nello spiazzale dell'agenzia Endeavor, con l'aiuto di Siria, aveva piazzato molti manichini su cui avrei dovuto effettuare i vari attacchi di prova. Ero davvero nervosa, non potevo non esserlo dopotutto: all'infuori dell'uso del mio Quirk e dei vari movimenti appresi ai corsi di lotta, non avrei mai pensato di abbinarci un oggetto come supporto maggiore. Tra l'emozione e l'ansia, tremavo come una fogliolina rossa.

"Su Akatsuki. Apri la valigetta e prendi quella frusta... Ti mostro come fare i vari movimenti col polso." disse lui in tono autorevole.

Col capo annuii subito. Afferrai l'arma dal manico e lasciai scivolare la lunga corda fino a terra. Era molto robusta e mi chiedevo se mai fossi riuscita sul serio ad utilizzarla nel migliore dei modi. L'eroe numero Uno mi si avvicinò, quasi da sentire i suoi pettorali sulla mia schiena.... che imbarazzo! La mia Unicità sembrava volesse esplodermi in corpo, ma cercai di contenermi come meglio potevo. Avere il padre del proprio ragazzo così addosso, metteva chiaramente a disagio, specialmente dato il rapporto ancora ben poco approfondito. Con la sua mano destra sulla mia, mi mostrò come reggerla nel modo corretto: poteva sembrare semplice, ma non lo era per niente. Ero molto rigida e provando a dare dei colpi, sembravo un'imbranata che direzionava a caso. Vedendomi un po' in difficoltà, Enji mi mostrò come roteare il polso per sferrare attacchi che fossero per afferrare o frustare.... Era davvero complesso, non vi erano dubbi.

"Dammela un secondo, ti mostro meglio come si fa." disse lui porgendomi il palmo.

Gliela diedi, e tutta incuriosita, attendevo di vederlo in azione. La impugnò saldamente, facendomi vedere come tenere le dita sul morbido manico... e poi con un colpo secco e deciso, colpì il fantoccio davanti a noi. Quello cadde per terra in mezzo secondo e pensai che se fosse stata una persona reale, avrebbe avuto un segno sulla faccia per il resto della vita! Soddisfatto mi guardò, come se si stesse pavoneggiando di quella sua forza possente. Alzai gli occhi al cielo senza farmi notare... a volte Endeavor sembrava davvero un uomo vanitoso e pieno di sè. Con sguardo severo, tornò a fissarmi e mi ridiede la frusta. 

"Avanti, fallo tu ora... Concentrati." mi incitò senza troppi giri di parole.

Ascoltai i suoi consigli e feci quanto mi era appena stato ordinato. Tirai dentro i polmoni l'aria, divaricando le gambe e concentrando tutta la forza nel polso... Poi sferrai l'attacco sul manichino accanto a quello caduto. CENTRO! Sbalzò via poco più avanti, rovesciandosi al suolo. Mi sentivo in estasi! Ero stata in grado di dare un colpo netto a quel bersaglio e sentivo che la pressione presente sulle spalle, scomparve in pochi istanti. Dunque potevo davvero essere in grado di usarla per bene, dovevo solo allenarmi ancora e ancora. Endeavor risistemò i fantocci, spostandoli in varie zone e pretendeva continuassi in quella maniera. Ovviamente ero carica e volenterosa di imparare il più possibile, e non avvertivo nemmeno il peso della stanchezza ricadermi addosso. Scagliavo con forza ogni frustata e col passare del tempo, stavo facendo mia quella nuova compagna di avventure. 

"Ottimo, vedo che impari in fretta Akatsuki. Ma ora passiamo alla seconda fase... LE PRESE." disse lui incrociando i miei occhi.

Sarebbe stata sicuramente la parte più difficile, ma non stavo più nella pelle alla sola idea di apprendere anche quella tecnica.  Enji afferrò la frusta e con un movimento completamente differente, riuscì a far roteare la corda dietro al manichino e agganciarlo in modo sorprendente. Rimasto in quella posizione, si voltò verso di me e mi chiese se avevo capito come aveva fatto. Annuii stupefatta. In seguito lo tirò verso di sè e lo afferrò con la mano che gli restava libera. Ero davvero sbalordita e capii che sarebbe stato molto utile in battaglia per catturare i nemici. Sorrisi e mi fiondai a riprendere in mano la frusta. Endeavor scoppiò a ridere a quel mio entusiasmo e sembrò quasi che stesse buttando giù l'alta barriera che aveva innalzato all'inizio nei miei riguardi. Me la passò gentilmente e tutta pronta, provai quanto avevo appena visto. Logicamente fallii miseramente.

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