CAPITOLO 8: AL TUO TOCCO TREMO

935 53 35
                                    

Quel mattino arrivò in un lampo. Il sole splendeva in cielo e mi sentivo elettrizzata al solo pensiero che quella sera Shoto sarebbe venuto al bar a trovami. Distesa sul letto osservavo il soffitto e mi chiedevo cosa stesse facendo lui, se era ancora all'ospedale o se fosse già tornato a casa sua. Sbadigliai e mi alzai lentamente dal letto, poi mi stiracchiai per bene. Controllai le notifiche del cellulare ma non avevo ricevuto nulla. Pensai di contattare la mia amica Tomoe per incontrarci prima che io avessi iniziato il turno serale e le avrei raccontato della missione che si era svolta il giorno precedente. Sapevo che anche lei avrebbe dovuto iniziare a lavorare presso un'agenzia di Heroes e date le sue competenze sicuramente sarebbe stata assunta. Il suo Quirk era davvero peculiare: era in grado di potenziare l'Unicità di qualcun altro o potenziare la forza fisica e ovviamente poteva farlo anche su se stessa, era una sorta di supporto come nei videogiochi. A scuola infatti era sempre desiderata in squadra dai nostri compagni e grazie a lei avevamo anche vinto una volta i giochi dell'accademia. Come tutti possedeva anche lei un limite e quando usava il suo Quirk per troppe volte consecutive finiva per stancarsi. Le mandai quindi un messaggio e nel mentre attendevo una sua risposta, scesi in pigiama a far colazione. Mamma era andata a lavoro e papà era uscito per delle commissioni importanti. Decisi di rilassarmi e di prendermela con molta calma: mi feci una bella tazza di the e biscotti per poi lanciarmi col tutto sul divano del salotto. Alle dieci iniziava la mia serie preferita e di certo non volevo perdermi la puntata. Sbadigliai ancora e ancora. Ero davvero esausta dal lavoro svolto il giorno prima e dovevo assolutamente riprendermi in qualche maniera. Mangiai un bel po' di biscotti e guardavo la TV con molta tranquillità. Tomoe più tardi rispose alla mia richiesta di vederci, ma declinò a causa di un'impegno che diceva essere molto importante. Così per aggiornarci sulle nostre vite, iniziammo a chattare e finii per raccontarle molto velocemente quanto era successo con quel Villain e sopratutto con Todoroki. Era molto entusiasta lo si intuiva da come scriveva via chat, e mi raccontò a sua volta, che quel pomeriggio avrebbe dovuto anche lei svolgere il suo primo incarico da eroina. Ridevamo e scherzavamo e avevo una grande voglia di abbracciarla, ma avremmo dovuto attendere ancora un po' per rivederci. Finita la colazione e la puntata fatidica della mia serie, pensai di farmi una bella partita ai videogames. La pigrizia aveva preso parte di me quella mattina e in un battibaleno passarono le ore: erano già le 12.30. Il turno della sera lo avrei iniziato alle cinque e mezza ovvero quando sarebbe iniziato l'orario dell'aperitivo. Dalla cucina sentivo papà che rientrato trafficava nel frigorifero.

"Papà che fai? Ti do una mano se devi cucinare...".

"Ehi Reisa, ah ma no tranquilla. Siccome la mamma non c'è, ho pensato di prendere delle cose già pronte alla rosticceria qui vicino."

"Sei sempre il solito, bastava dirlo e preparavo io qualcosa no?...." dissi alzando gli occhi al cielo.

Scoppiò a ridere. Preparai la tavola e così potemmo iniziare a pranzare. Era contento quel giorno e come sempre si mise a raccontarmi le sue storielle per divertirmi. Mi sentivo bene, nonostante quello che era successo con quel maniaco. I segni che portavo sul collo erano ancora evidenti ma con un po' di trucco li avrei coperti. Mi alzai dalla sieda e lavai i pochi piatti utilizzati per quel pranzo super veloce e poi mi diressi verso il bagno per darmi una bella sistemata. Mentre mi spogliavo per infilarmi in doccia ripensai al fatto che mancavano poche ore per vedere Shoto. Alla sola idea avvertii uno stato di ansia salirmi. Cosa mi sarei messa? Volevo farmi notare in un certo qual modo da LUI, nonostante sapessi che stava con LalaVoice. A lavoro a parte il grembiule non avevamo una vera e propria divisa e quindi solitamente mi vestivo con quello che utilizzavo abitualmente. Ci avrei pensato dopo, cominciai a insaponarmi e come già successo in precedenza, in quella circostanza mi venne in mente LUI. Mentre mi massaggiavo, immaginavo che fossero le sue mani ad accarezzarmi il corpo, il suo viso vicino al mio, la sua bocca... Mi morsi il labbro inferiore e con la mano mi sfiorai. Lo desideravo ardentemente. Il mio corpo fremeva e non potei far altro che crederlo lì con me. Ipotizzavo su come potesse essere in tutte le sue forme...

The Crimson HeroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora