CAPITOLO 25: ORA SEI MIA....

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Aveva iniziato a nevicare. Ormai era inevitabile essendo che le temperature si erano abbassate, e meravigliata, ammiravo i piccoli fiocchi cadere al suolo quasi come se stessero danzando. Mia mamma stava preparando un buon risotto coi fughi, mentre papà intanto si stava leggendo il giornale seduto in cucina: non aspettava altro che mangiare come sempre. Le strade si stavano tingendo di un bellissimo bianco, e sarebbe stato divertente giocare a palle di neve se ne fosse scesa un bel po'. L'unica pecca era doversi spostare coi mezzi di trasporto, o comunque noi Heroes, non potevamo di certo effettuare delle ronde di controllo a piedi col maltempo. Me ne stavo tranquilla, con le cuffiette ad ascoltare la musica. 

"Caro, potresti almeno apparecchiare la tavola dato che sei qui che aspetti di mangiare!" sgridò mia mamma il nostro unico uomo di casa. 

Lui sbuffando leggermente, decise infine di assecondare la sua richiesta, e prese la tovaglia dal cassetto basso della cucina. Io mi godevo quella scenetta, e intanto pensavo a quanto era bellissima quella stagione. Presi in mano il cellulare e iniziai a scorrere la playlist, poi per casualità, m'imbattei nella foto che aveva fatto Tomoe al Luna-Park con tutti e quattro. Mi scappò un leggero sorriso, e logicamente mi focalizzai su Shoto. Zoomai sul suo bel viso e lo carezzai con un dito, come se lui potesse sentirmi. Pensai di mandargli un messaggio data quella circostanza, mi mancava molto. Senza pensarci due volte, gli scrissi per sapere come stava e se si trovasse a lavoro. In pochi minuti mi rispose, ne dedussi quindi che era a casa di riposo tanto quanto me.

- Ciao anche a te fiammella... Stavo giusto pensando a te. Ti andrebbe di venire qui a casa mia per cena? Fammi sapere. Shoto.-

Lessi molto rapidamente quella frase, e mi sentii leggermente agitata. Avrei quindi conosciuto la sua famiglia! Dovevo essere impeccabile, non volevo sfigurare vicino a lui. Mamma finì per chiamarmi a tavola per mangiare, e seduta coi miei, rimasi un po' in silenzio a riflettere sulla serata in vista. Deglutivo, ma ero imbambolata sul piatto... 

"Tutto bene Reisa?" domandò mio papà con in mano una forchettata di risotto.

Mi fissava un po' stranito, probabilmente aveva intuito che ero vagamente in ansia. Scossi la testa e lo tranquillizzai spiegandogli della cena a casa di Todoroki e che quindi, avrei conosciuto i componenti della sua famiglia. I miei rimasero immobili per qualche secondo, poi mi incitarono a prendere un piccolo dono da portare, un po' come aveva fatto anche lui quella sera da noi. Con la testa leggermente nel pallone, pensai di prendere un dolce alla pasticceria della stazione: aveva delle tortine davvero deliziose e ne faceva di ogni gusto e forma. Col dessert, si andava sempre sul sicuro, logico. Finito quindi il pranzo, aiutai mamma a sistemare la cucina, per dirigermi in seguito in stanza a decidere l'abbigliamento più adatto. Non mi venne assolutamente in mente nulla per un paio d'ore quindi accantonai le mie ansie, e mi concessi del santo e meritato relax davanti alla playstation. Quel gioco che avevo acquistato qualche mese prima, mi piaceva un sacco e quando potevo, ci stavo incollata. Alcuni livelli erano davvero difficili, e mi facevo aiutare online da qualche giocatore più esperto. Per fortuna mi ero impostata la sveglia sul telefono così da tenere sotto controllo quando cambiarmi e infatti, senza che me ne rendessi conto, suonò d'un tratto come una tromba. Avevo già passato un'intero pomeriggio sullo schermo.

"Bene, e ora che metto?!" iniziai a dire ad alta voce come se stessi parlando con qualcun altro in modo isterico.

Controllai il tempo fuori dalla finestra: stava ancora nevicando. Dovevo essere carina, non potevo di certo indossare i miei classici jeans e le scarpe da ginnastica! Scorrendo con le dita i vari capi mi immaginai con un'abito bianco coi ricami neri a fiori... Poteva essere una buona soluzione. Ci avrei abbinato delle collant nere pesanti e la solita scarpa a parigina che si affiancava un po' bene a tutto. Mi recai al bagno e iniziai a sistemarmi, legando i capelli in una bella coda lunga laterale. Il telefono mi suonò ancora ed era un messaggio di Shoto. Aiuto, cosa c'era adesso?... Ansia.

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