CAPITOLO 59: UNA BATTAGLIA INTERMINABILE

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Chiusi gli occhi. Udii un rumore fortissimo, come se mille pezzi di vetro si spaccassero con gran fracasso al suolo: Kotaro stava dando letteralmente di matto. Aver ammirato la sua amata calciata in quel modo, gli fece ribollire il suo Quirk come mai avevo visto prima di allora. La gravità anormale creata da Aurel, grazie a quel potere rubato da chissà chi, ci impediva persino di utilizzare bene i nostri poteri anche se controllati mentalmente. Era un'Unicità davvero sorprendente e forte, tuttavia, Diamond non se ne restò con le mani in mano. Pur di liberarsi da quel peso invisibile, cominciò a battere la testa al suolo e pensai che si sarebbe persino rotto il naso dal violento impatto. In qualche maniera, con quei movimenti mescolati alla sua estrema voglia di salvare Tomoe, riuscì a crearsi una vera e propria barriera diamantata. I nemici probabilmente non si aspettavano una mossa di quel genere e, grazie a quello, Kotaro potè ribellarsi alla morsa di Aurel. Dentro quel suo spesso e luccicante diamante, il mio migliore amico, sembrava tornato alla normalità come se qualsiasi Quirk, dentro quella, non potesse assolutamente fare nulla. Avevo paura che i due fratelli si sarebbero rivolati contro Kotaro in qualche modo, ma non avevo ancora capito quanta determinazione lui possedesse in quel momento. Un colpo secco. Sollevai le palpebre e vidi quella barriera disintegrarsi in minuscoli frantumi, che cadendo al suolo, risplendevano nonostante la fioca luce creata dalle nostre torce.

"ME LA PAGHERAI." disse Kotaro con il capo basso e la voce rabbiosa.

Dalle sue braccia, spuntarono due lunghe lame diamantate, quasi potessero sia fargli da scudo che da attacco. Lo vidi fare un estremo balzo in direzione di Aurel e rimasi ad ammirare quella scena tremendamente epica. I capelli di Kotaro svolazzavano dietro la sua schiena, e la sua rapidità sembrava aver raggiunto il livello massimo... Era ormai vicinissimo al suo avversario. Il Villain sembrò impaurirsi per mezzo secondo, ma poi cercò di abbassare nuovamente una delle sue dita per rigettare Diamond al suolo. La paura mi invase nuovamente, ed in lontananza, vidi Irina correre verso Tomoe. Che cosa le voleva fare?! Dovevo intervenire, ma non ebbi solo io lo stesso desiderio ardente.

"N-NON FERMERAI IL MIO AMICO!" gridò Todoroki leggermente rialzato e col braccio in avanti.

Forse Aurel si era distratto sufficientemente da permettere a Shoto di potersi muovere finalmente. Era debole, ma l'adrenalina gli si era alzata così tanto in corpo da non avvertire nemmeno più ogni tipo di dolore. Dal suo lato sinistro sprigionò un'enorme fiammata: la scagliò contro il giovane, distraendolo e facendolo balzare all'indietro. Interruppe così il contatto con tutti noi. 

"Cosa credete di fare, Her-..." provò a dire tornando vigile, ma quello che gli si parò davanti lo fece quasi tremare.

Diamond passò al di sotto di quel fuoco sprigionato da Shoto, e in meno che non si dica, arrivò di fronte al suo obiettivo. Con una delle sue lunghe lame, Kotaro trapassò la gamba di Aurel per ferirlo. Quell'ultimo urlò in preda al dolore e sembrava fosse furente nonostante la profonda ferita, come se in realtà non volesse farsi battere così facilmente. Rapidamente tirò un pugno a Kotaro, e i due, iniziarono a lottare a distanza ravvicinata. Irina era accanto a Tomoe e la afferrò per il collo, sollevandola e stringendo sempre di più.

"HERO! Non vieni a salvare la tua ragazza?! La ucciderò in men che non si dica!" disse la vampira per distrarre Diamond. 

Si girò leggermente alla vista della sua Tomoe inerme, con in volto un'espressione afflitta. In quel preciso istante, a causa di quell'intervento, Aurel affondò i suoi lunghi canini nel collo di Diamond facendolo urlare a squarciagola. Tomoe era dolorante e aprì a malapena un occhio per capire cosa stesse succedendo al suo amato. Il mio Quirk cominciò a divampare come un turbine di calore fuori controllo. Afferrai la mia frusta e ci passai sopra il palmo per accenderla: avrei fatto una nuova cicatrice sul volto di quel bastardo. Shoto accanto a me, fece scattare il piede al suolo e creò una pista ghiacciata su cui iniziò a correrci sopra, dimenticandosi di essere ferito malamente. I nostri amici dovevano essere salvati a qualsiasi costo! LalaVoice che era la più vicina a Irina, si fiondò su di lei cercando di sferrarle qualche cazzotto. La battaglia era dunque entrata nel vivo. 

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