Chloe
La conferenza dopo la partita aveva impegnato così tanto mio padre e il resto della squadra, che avevo avuto modo di lasciarli al loro lavoro e sistemarmi nella mia stanza d'hotel senza troppe cerimonie.
Sapevo che, in ogni caso, non saremmo finiti a cenare tanto presto, ma quando misi piede nella hall, rimasi meravigliata nel vedere come il proprietario si era impegnato a rendere la sala in cui ci avrebbero servito la cena più festiva, riempiendola di tovaglioli e tovaglie rosse e bianche, a richiamare la vittoria dei Taurus.
Mi ritrovai ad aspettare seduta ad un tavolo scelto a caso, pulita e profumata, per via della lunga doccia che mi ero appena fatta, e chiusa in un paio di jeans leggeri e una maglietta a maniche corte dal momento che, nonostante fosse ottobre, faceva ancora caldo lì a New Orleans. Ero anche parecchio affamata per via del tardo orario, ma nell'attesa mi concentrai a fare una video chiamata con Tonya, nella speranza che non fosse ancora uscita con le sue amiche e che avesse del tempo da dedicarmi.
Tonya mi rispose raggiante, mostrandomi il suo fisico stretto in un vestito nero e facendomi ridere per via del fatto che si stesse ancora preparando, muovendosi da una parte all'altra della sua camera e causandomi un forte mal di testa a seguirla con tutti quei suoi movimenti.
«Allora, come è andata?» mi chiese, mentre si infilava un orecchino.
«Bene, hanno vinto» mormorai, poggiando il telefono in equilibrio sul tavolo e limitandomi a sorridere.
«Cos'è quella faccia? Ti sei già pentita di essere partita e di non poter passare una serata con me?» rise e io storsi le labbra in una smorfia.
«Ho fame» ammisi, ridacchiando.
«Beh-» ma Tonya non fece in tempo ad iniziare la frase, che una serie di borbottii e tonfi di passi prese a risuonare nella grande sala.
Mi voltai giusto per vedere i Taurus entrare, mentre mi impegnavo poi a chiedere a Tonya di dirmi ciò che non era riuscita per via del casino che si era venuto a creare. Ignorai così la melma di ragazzi che si era fatta avanti, consapevole che fossero i Taurus reduci da una doccia dopo aver rilasciato interviste e speranze per il futuro. Non trattenni però un sospiro di sollievo visto e considerato che il loro rientro stava a significare che avremmo mangiato presto.
«Volevo dire che sei molto fortunata» mi fece l'occhiolino dallo schermo, mentre tornava a non prestarmi attenzione, perché riprese a prepararsi. La vidi smanettare con la sua pochette, infilandoci dentro cose come le sue chiavi di casa, soldi e tutte quelle cose che amava sempre portarsi dietro: lucidalabbra, fazzoletti, disinfettante per le mani.
«Chi è molto fortunata?» sussultai nel sentire la voce bassa di Zack Reed farsi vicina al mio orecchio, mentre lui prendeva posto accanto a me e osservava curioso lo schermo del mio cellulare. Trattenni il respiro nel sentirlo farsi così vicino da poter respirare la sua stessa aria.
Imbarazzata, mi schiarii la gola. «Sai» Tonya riprese a parlare, ancora immersa nelle sue cose, inconsapevole che ci fosse anche Zack ad ascoltarla adesso. «Hanno aperto un locale con dei ballerini davvero... bravi. Vicino alla scuola di teatro di Jennifer, quando torni potremmo a-» si bloccò non appena la sua visuale raggiunse lo schermo del cellulare e le spuntò sotto gli occhi lo sguardo scuro di Zack in pieno contrasto con le mie iridi azzurre.
Lo sentii ridere a poca distanza da me, mi trattenni però a sentire il suo profumo, che non aveva decisamente niente a che fare con la puzza degli spogliatoi. Almeno in tutto quel tempo si erano lavati...
«Ciao!» salutò Zack, sventolando la mano a Tonya.
Tonya fece un'espressione imbarazzata - Tonya imbarazzata!? -, poi si ricompose e tirò fuori uno dei suoi sorrisi migliori, mentre smetteva di fare quello che stava facendo per dedicare la sua massima attenzione al ragazzo al mio fianco.
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Dance of Bulls
Romance"Ci sono ben diciotto ragioni per cui lo chiamano il Minotauro." • VINCITORE WATTYS 2020 DISPONIBILE IN LIBRERIA E SU AMAZON