Hyade
Dormire in Inghilterra era da sempre stato più piacevole del dormire in qualsiasi altra parte del mondo, fondamentalmente perché la sua aria fresca e la mia capacità di sudare anche a pochi gradi andavano d'accordo e poi perché significava stare lontano dal lavoro e quindi lontano dalle responsabilità e dallo stress. Quella mattina però mi svegliai che sicuramente stavo sudando più del dovuto, anche a Londra, e con una manciata di capelli tra le labbra socchiuse.
Però quando mi svegliai, ancor prima di aprire gli occhi, Chloe premuta contro il mio torso si rivelò più soddisfacente di qualsiasi altra cosa. Un sorriso si fece spazio sul mio volto, mentre nel sentire la minuta schiena premuta contro il mio petto viaggiavo con la mente alla nottata appena trascorsa.
Il colore cristallino dei suoi occhi che riflette le luci caleidoscopiche della città. La sua voce flebile mentre ripete il mio nome. Le sue dita incastrate tra ii miei capelli e le mie labbra ubriache della sua pelle. Avevo vissuto abbastanza, adesso potevo morire in santa pace.
«Sei sveglio?» mi domandò. Non risposi, ma il modo in cui mi stiracchiai parlò da solo. «Sei decisamente sveglio.» Ridacchiò, mentre si rigirava tra le mie braccia per potermi guardare adesso in viso.
Sentii i suoi polpastrelli impigliarsi in una ciocca di capelli che era caduta a oscurarmi il volto e questo mi costrinse ad aprire gli occhi in un lamento che non fece altro che farla ridere. «Non ci vuole poi molto per farti passare le abitudini da mattiniero», mi prese ancora in giro, mentre io la osservavo meglio, con la luce del sole che filtrava dalla vetrata e le animava le iridi blu, con le pupille così piccole che sembravano sopraffatte da quel colore iridescente. Il volto rilassato, la bocca fiorita di sfumare rosate e le guance colorate a causa della fatica che faceva nel trattenersi dal ridere.
A quel punto il suo corpo si era fatto troppo lontano dal mio e avevo rivendicato il mio possesso saldando le braccia intorno alla sua vita per poterla trascinare e stringere il suo petto contro il mio. Di nuovo eravamo pelle contro pelle.
«Ma come fai ad avere sempre tutta questa voglia di parlare al mattino?» bofonchiai, notando appena le sue sopracciglia aggrottarsi mentre tornavo a richiudere gli occhi nella speranza di potermi semplicemente riaddormentare.
«Mi piace quando sei tu quello dei due che fa fatica a svegliarsi.»
Trattenni un sorriso, abbandonando meglio la mia testa contro il cuscino mentre la stringevo ancora contro di me per poter percepire le sue guance piegarsi amorevolmente contro il mio petto in una risata profonda. «Tutta questa energia da dove esce fuori? Non ti fa male niente, Leoncina?» ghignai, affondando le labbra contro la sua testa e sentendola sospirare pesantemente.
«Sempre molto galante.» Percepii Chloe trattenere un sorriso, probabilmente nella speranza di non darmi soddisfazione e non riuscii a non aprire gli occhi per poterla guardare meglio mentre poi si allontanava per sgattaiolare fuori dal letto e mettersi in piedi. «Vado a farmi una doccia» fu tutto ciò che disse, prima di incamminarsi verso il bagno e far scattare la serratura.
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Dance of Bulls
Romance"Ci sono ben diciotto ragioni per cui lo chiamano il Minotauro." • VINCITORE WATTYS 2020 DISPONIBILE IN LIBRERIA E SU AMAZON