8. La propria natura

63.7K 2.2K 3.5K
                                    

Chloe

Avevo fatto giusto in tempo a scendere dall'aereo prima che Tonya iniziasse tartassarmi di chiamate, chiedendomi disperatamente di mandarle le foto che avevo scattato, richiesta che però non avevo perso tempo ad esaudire non appena rientrata a casa.

Il breve viaggio a New Orleans era stato per me così stremante che avevo deciso di prendermi una piccola pausa dai Taurus, anche forse in parte dovuta alla breve chiacchierata scambiata con il numero diciotto nel mezzo della notte.

Dopo aver ignorato prudentemente una lunga serie di allenamenti e un altro paio di partite giocate in casa, di cui una tragicamente persa, non avevo ancora sentito il bisogno di rimettere piede al Centro e il fatto che passavo gran parte del mio tempo rinchiusa in casa, spostandomi solo per raggiungere Tonya a lavoro, non sembrava essere visto di buon occhio da mio padre che, dopo tutto, cercava ancora di coinvolgermi chiedendomi di seguirlo.

Ma io ero sempre troppo stanca, anche quando le mie giornate si riducevano nello scrivere semplici bozze per le foto scattate da mandare a Tonya o a fare shopping su internet. Praticamente ero diventata così noiosa, che non me ne importava nemmeno più di impegnare il mio tempo in qualcosa di produttivo, a parte fare la spesa e tutte le faccende di casa che io e mio padre ci dividevamo equamente.

Per questa ragione, quel sabato di metà ottobre, quando Tonya mi aveva chiesto se avessi avuto qualcosa da fare per la serata imminente, non ero riuscita a trovare una scusa plausibile per liquidare la sua ennesima richiesta, dal momento che avevo già usato quella di un possibile malanno l'ultima volta e quella che avessi alcune commissioni da fare la volta precedente ancora. Lei, comunque, non ci aveva minimamente creduto, ma aveva rispettato il mio bisogno di andare a dormire presto e vivere le mie giornate nella piacevole solitudine che mi aveva accompagnata dal momento in cui avevo messo piede a Chicago.

Sapevo però che fossi ormai al limite e che dovevo in un qualche modo riguadagnare punti per la mia vita sociale, così quando mi ritrovai a sentire la sua pressione addosso, alla fine dovetti accettare, consapevole che me ne sarei presto pentita. Il fatto però che non ci sarebbero state le sue amiche, ma che saremmo uscite solo io e lei, mi aveva in parte rassicurata.

In parte, perché l'idea di due ragazze in giro per locali completamente sole mi faceva salire una certa ansia e anche se mi fidavo di me e soprattutto di Tonya e anche se avevo ormai imparato a gestire certe situazioni che richiedevano i nervi saldi, era per me impossibile non nutrire un po' di timore.

Quando io e Derek stavamo ancora insieme non mi facevo mai problemi a mettere su un vestito più scoperto degli altri, perché quando si ha un ragazzo al proprio fianco, nessuno viene ad importunarti; ma quando al mio fianco c'era invece una ragazza come Tonya, si poteva dire che fosse la combinazione giusta per attirare uomini irrealizzati.

Così, nonostante fossi consapevole che il mio modo di vestirmi non avrebbe in alcun modo cambiato le carte in tavola, decisi comunque di risultare il meno vistosa possibile. Mi ero impegnata quindi a nascondere le mie gambe in un paio di pantaloni aderenti in pelle e ci avevo abbinato sopra un top che mi lasciasse scoperte solo le braccia e le clavicole, terminando poi all'interno dei pantaloni e lisciandosi sulla mia pancia per via del tessuto elasticizzato. Restava comunque un abbigliamento che molti avrebbero definito femminile, ma non avevo intenzione di rinunciare nel mettermi in tiro solo per la paura di dovermi trovare in situazioni spiacevoli e avevo invece accettato la possibilità di tirarmi un po' su di morale con un paio di tacchi alti.

Quando Tonya passò a prendermi con la sua auto, fui lieta di vedere che anche lei non avesse ecceduto come faceva di solito. I suoi capelli erano perfettamente raccolti in una coda alta, mentre i miei restavano indisciplinati lungo le mie spalle e davvero non me ne curai, incapace persino di volerci allungare le dita in mezzo per scioglierne i nodi.

Dance of BullsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora