Chloe
Era tremendamente stressante come meno volessi metter piede fuori dalla mia camera, più mi ritrovassi a doverlo fare.
La ragione principale per cui, alla fine, mi ero decisa a mantener fede alla promessa fatta ai Taurus mentre non ero nel pieno delle mie facoltà mentali, ovvero quella di seguirli per la partita a New Orleans, era stata la scusa migliore che avessi potuto rifilare a Tonya per evitare non una, ma ben due serate fuori con le sue amiche, che lei amava definire "nottate da donne".
Non fraintendetemi, io adoravo Tonya e il suo mondo selvaggio di vitalità e colori, ma le sue amiche proprio non le reggevo. E non le reggevo perché erano il mio opposto. Mi restava in effetti difficile comprendere persino per quale ragione io e Tonya ci prendessimo così tanto, viste e considerate le nostre provenienze da due mondi differenti.
Comunque, dal momento che quel venerdì sera ci sarebbe stata la partita e che il sabato sarei stata troppo stanca per via del viaggio, avevo accettato di buon gusto l'idea di sostituire la mia stanza con quella di un hotel se questo avesse significato evitare due serate estenuanti tra battibecchi futili e occhiate giudicanti.
Così avevo preso il mio trolley e ci avevo messo dentro lo stretto indispensabile, consapevole che in ogni caso non sarei finita più lontana del campo da basket poco distante.
Inoltre, sapevo che il manager, Tom Gillies, si abilitava sempre ad ottenere l'intero hotel libero solo per la squadra e il resto del team e questo sembrava abbastanza per permettermi di curarmi poco e niente persino dei vestiti che avessi scelto di portare con me.
Mi ritrovai quindi presto ad aspettare i Taurus al completo di fronte ad un grosso aereo privato che potesse contenerci tutti e fui grata che quel pomeriggio, nonostante il cielo fosse riempito di nuvole chiare e che quindi i raggi del sole non fossero eccessivi, avessi comunque deciso di indossare i miei occhiali da sole, perché il modo in cui le mie iridi presero a tremare quando l'intera squadra fece capolino, ero certa mi avrebbe messa in imbarazzo.
Non era la prima volta che mio padre accettasse un ingaggio come coach per una squadra importante, ma era sicuramente la prima volta che coinvolgesse anche me e una delle ragioni per cui gli avevo dato retta era stata proprio la speranza di poter comprendere cosa lo entusiasmasse così tanto di quel mondo, di quello sport che io non ero ancora stata in grado di afferrare a pieno. Inoltre, mi aveva permesso di immischiarmi in una parte della sua vita che ci aveva sempre tenuti separati.
Forse per questo, perché era la prima volta nella mia vita che vivevo quell'euforia, che rimasi così tanto meravigliata nell'osservare quei dodici ragazzi massicci, alti, col petto gonfio e le gambe lunghe, farsi avanti a suon di risate, in vestiti casual e cappellini sportivi. Stavo, piano piano, imparando a conoscerli tutti; rimasi ad attendere con mio padre al mio fianco che i Taurus imbarcassero in contemporanea ai loro bagagli, per poter poi prendere posto a mia volta.
Scott Jensen mi fece un occhiolino, John Doomsey si prese la briga di borbottare un «coach, Chloe» a mo' di saluto e Denny Tyron lo imitò più allegramente, così come la maggior parte di loro. Blake Davis si prese la briga di battermi il cinque e lo accontentai con piacere.
L'aria si era riempita così tanto di adrenalina, gioia, carica per la partita, che all'istante si riversò tutta dentro il grosso jet privato alle mie spalle sotto forma di muscoli e corpi massicci.
Gli ultimi ad arrivare furono probabilmente quelli più abituati, quelli più capaci a trattenere le loro emozioni, quelli che avrebbero più di tutti calpestato il campo. Quelli che non avevano fretta di mettersi in viaggio. Sapevo che papà li definisse i suoi preferiti di nascosto, nonostante i loro atteggiamenti superficiali e la loro incapacità di seguire le regole, ma restavano i più forti e, dopo la serata in discoteca, avevo stretto con loro abbastanza confidenza da non sentirmi a disagio per via del loro modo estroverso di salutarmi.
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Dance of Bulls
Romance"Ci sono ben diciotto ragioni per cui lo chiamano il Minotauro." • VINCITORE WATTYS 2020 DISPONIBILE IN LIBRERIA E SU AMAZON