48. Just with him

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"You make me feel special."

Mi-Yeun rise forzatamente alla battuta di Jae, il marito di Eun-Jung che continuava a guardare Taehyung con uno sguardo innamorato sul viso. Avrebbe volentieri preso per i capelli quella ragazza e trascinata lontano dal suo Taehyung che ancora una volta, troppo gentile per dire no, aveva permesso a Eun-Jung di sedersi nel loro tavolo per consumare insieme la cena. Era passata un'ora dal loro arrivo e Mi-Yeun non aveva mai mangiato così di malavoglia. Era gelosa anche se adesso era sposata con Taehyung. Non sopportava che quella ragazza tentasse di portarselo via.
«E tu Taehyung che fai nella vita?» quando il suono della voce di Eun-Jung, che Mi-Yeun considerava insopportabile, catturò l'attenzione di tutti Taehyung si pulì gli angoli della bocca con un fazzoletto di carta, un po' scocciato. Anche lui avrebbe tanto voluto passare quella serata da solo con la sua sposa, ma le circostanza erano un po' cambiate. Alla fine credeva che un po' di compagnia poteva anche essere divertente, ma di certo voleva molto di più stare con Mi-Yeun che insieme a quei due.
«Ho un'azienda.» rispose semplicemente.
Mi-Yeun fu grata che non si fosse fermato a spiegargli che era una delle più importanti aziende sudcoreane, aveva paura che lei mostrasse ancora più interesse se avesse saputo quella informazione e lei non voleva né che diventasse più insopportabile e né che Taehyung ci restasse male per un'altra persona che lo vedeva come una specie di portafogli.
«Che tipo di azienda?» si appoggiò sui gomiti e lo fissò negli occhi con un sorriso a trentadue denti sul viso.
«Non essere invasiva.» le sussurrò all'orecchio suo marito.
Eun-Jung si voltò immediatamente verso di lui fulminandolo un po' con gli occhi e lui si azzittì all'istante. Mi-Yeun provava compassione per Jae, pensava che se Taehyung dopo essersi sposato con lei ci avesse provato con altre ragazze ci sarebbe stata male. Allora che senso aveva il matrimonio? Pensava.
«Magari fossi anche tu a capo di un'azienda.» gli rispose sdegnosamente lei e si voltò di nuovo verso Taehyung, «ma tu quanti anni hai comunque?» si rivolse di nuovo a lui fissandolo curiosa e, osava dire Mi-Yeun, anche innamorata.
Le sue gambe tremavano per il nervosismo. Continuava a chiedersi con quale coraggio si permetteva di provarci così spudoratamente nonostante gli anelli nuziali che indossavano tutt'e quattro.
«Venticinque.» rispose lui annoiato.
Sbadigliò e si massaggiò gli occhi intanto che lei spalancava la bocca sorpresa.
«Venticinque? Aish, ti sei sposato veramente giovane! Di che si tratta, matrimonio riparatorio?» chiese un po' maliziosa, scoccando uno sguardo tagliente e disgustato verso Mi-Yeun. Arrabbiata strinse la tovaglia in un pugno, volendo ardentemente alzarsi dal suo posto, prendere Taehyung per la mano e allontanarsi da lì subito!
«Come scusa?» le domandò lei senza pensare.
«Sei rimasta incinta? Per questo ha dovuto sposarti?» domandò ancora, quasi come se stesse prendendola in giro facendola passare per una stupida.
Mi-Yeun sbatté le palpebre e dalla sua bocca fuoriuscì una risatina nervosa che Taehyung conosceva bene. Era infatti consapevole che stesse per arrabbiarsi sempre di più e, per scongiurare una lite certa, il ragazzo si mise in piedi prendendole la mano e facendo alzare anche lei.
«È tardi, torniamo in hotel.» le disse sperando che lei capisse, ma Mi-Yeun sembrava troppo arrabbiata per ascoltarlo, infatti si liberò della sua presa e guardò in cagnesco l'altra che la fronteggiò con un sopracciglio alzato e lo sguardo di scherno.
«Cosa vorresti dire?» chiese irritata.
«Mi-Yeun, per favore.»
Taehyung prese nuovamente il suo braccio e la trascinò verso l'uscita del locale. Seccata si scansò nuovamente ma non tornò indietro, lo seguì nella brezza calda che soffiava fuori, avendo una grande voglia di piangere. Odiava che la gente non avesse nessun rispetto per lei. Ma perché dovevano tutte per forza provarci con lui? Anche da sposato poi?
«Mi-Yeun...»
Taehyung afferrò la sua mano con il cuore un po' dolorante. Lui aveva sempre odiato tutte quelle attenzioni che gli riservavano e poteva ben capire ciò che stava provando sua moglie. Era fastidioso pensare che qualcun altro potesse solo pensare di provarci con una persona impegnata e quei sentimenti che ora stavano rendendo Mi-Yeun così furiosa li aveva in passato provato anche lui per Chan, e di certo non poteva non biasimarla.
Mi-Yeun sospirò trattenendo le lacrime. Non è che avesse paura che Taehyung potesse mettersi insieme a un'altra, odiava semplicemente che la gente non capisse quando era ora si smetterla. Era infastidita da quell'atteggiamento menefreghista che la gente adottava quando voleva qualcosa anche se non potevano averla.
«Taehyung, mi dispiace aver rovinato la serata ma vederla provarci con te mi da fastidio. Lo detesto più di qualsiasi altra cosa.» la sua voce tremava e gli occhi le bruciavano, infatti li alzò al cielo per evitare che le lacrime scorressero, quando Taehyung l'abbracciò forte sotto un cielo dipinto di stelle luminose.
«Non hai rovinato un bel niente, anch'io volevo andarmene perché preferivo passare la serata da solo con te. Ciò che voglio dirti è che non devi starci male. Alla fine, cosa ottengono da me, a parte le mie risposte svogliate? Sei tu che hai tutta la mia attenzione.»
Mi-Yeun si sentiva protetta sul suo petto, tra le sue braccia. Era incredibile come il suo cuore si sistemasse quando Taehyung le era vicino e le dimostrava quanto l'amasse.
«Continuiamo la nostra serata in camera, che ne dici?» le disse all'orecchio.
Mi-Yeun annuì asciugandosi gli occhi con la mano e sorridendo quando suo marito la baciò dolcemente. Niente da fare, lui la faceva sempre stare bene nonostante il mondo non sempre fosse dalla sua parte. Dopo che i due ebbero comprato molti alcolici tornarono nella loro stanza d'albergo, si liberarono delle scarpe e si misero a sedere sul pavimento per fare un giochino che consisteva nel bere un bicchiere pieno di liquore per ogni cosa che avevano fatto. Mi-Yeun era ormai brilla mentre Taehyung reggeva ancora bene tutto quello che aveva bevuto.
«A-allora tocca a me.» disse Mi-Yeun rossa in viso, con il singhiozzo e completamente priva di lucidità. Taehyung sorrise mettendosi più comodo, fissandola come se non ci fosse nulla di più bello al mondo di lei. Ogni suo movimento, ogni sua parola lo facevano sorridere. «H-hai mai preso un voto basso?» domandò ridendo senza motivo. Forse si era appena resa conto dell'assurdità di quella domanda. Taehyung scosse la testa divertito.
«Perché, tu hai mai preso un voto basso?» le chiese a sua volta guardandola scolarsi il nono bicchiere stracolmo di Bacardi.
«Sì, u-una volta sola. N-non avevo avuto voglia di studiare. I-io e il mio ex ci eravamo appena lasciati.» rispose con un sorriso ebete in viso.
Taehyung si era irrigidito un po', perché anche se si trattava di cose del passato era sempre geloso di tutti quelli che l'avevano toccata e baciata. Lo faceva impazzire.
«Quello sfigato?» domandò un po' arrabbiato, portandosi le braccia al petto.
«Sei geloso?» chiese lei sporgendosi per potergli scompigliare i capelli, ma finì con lo scivolare, visto che la testa le girava per colpa dell'alcol.
«Sì, terribilmente» rispose stizzito lui.
«Pensa a me! C'è gente che ancora ci prova con te nonostante l'anello che porto sull'anulare. Aish, eppure sono belli evidenti.» disse a se stessa facendolo ridere. Si mise in piedi e prese per mano suo marito, che si alzò a sua volta.
Taehyung avvolse le braccia nel suoi fianchi lasciando nel frattempo una scia di baci umidi sul suo collo. Per alcuni minuti non fece che stuzzicarla, per poi trascinarla sul materasso e mettersi su di lei, bramoso ancora della sua pelle. Le lasciò vari lividi violacei su tutte le clavicole e la mandibola, mentre nel frattempo si muoveva più velocemente sul suo corpo. Mi-Yeun gli tirò i capelli, evidentemente presa dalla situazione, spingendosi sempre più in avanti per poter aderire su di lui. Taehyung si liberò della sua maglia e poi la sfilò anche a lei, incantandosi sempre sulla bellezza che per lui era Mi-Yeun.
«Sei bellissima.» le disse baciandola con foga.
Mi-Yeun gli sbottonò il bottone dei pantaloni chiari che aveva addosso e mettendosi in piedi lui se ne liberò completamente. Abbassò la cerniera della sua gonna e le baciò le gambe sempre più eccitato.
Quando poi entrambi furono coperti solo da un lenzuolo bianco Taehyung la guardò negli occhi come se volesse chiedere, al solito, il permesso di continuare e lei gettò la testa all'indietro facendogli capire che poteva. Taehyung iniziò con delle leggere spinte accompagnate sempre da un bacio e intanto l'aria si riempiva di gemiti di piacere che come sempre accarezzavano le orecchie dell'altro. Entrambi provavo sentimenti molto profondi e poter accedere a parti che agli altri non era nemmeno concesso avvicinarsi li faceva sentire speciali, perché appartenevano solo a lui e a lei e nessun altro più.
Le spinte nel frattempo erano diventate più forti e decise e il desiderio dipinto nei loro occhi li spinsero a continuare ancora e ancora fino a quando raggiunsero l'apice del piacere e si sdraiarono l'uno accanto all'altro, stanchi ma contenti. Taehyung l'abbracciò da dietro, chiudendo gli occhi, la testa appoggiata sulla sua schiena.
«Ti amo tanto, Jung Mi-Yeun.» le disse all'orecchio.
«Ti amo tanto anch'io, Kim Taehyung.» rispose ed entrambi si addormentarono mentre la luna alta nel cielo li inondava di luce bianca.

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