8. Messaggi notturni

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-Maybe I'll get drunk again to feel a little love.-

Per distrarsi dai pensieri che ormai lo tenevano occupato per la maggior parte del tempo, Taehyung decise di uscire con Jungkook quella sera. Ci mise parecchio a sistemarsi, anche perché ogni tanto si fermava a pensare Mi-Yeun, bloccandosi per alcuni minuti su un punto fisso per poi riprendersi, indossò i suoi vestiti migliori e scese in cucina per prendere la chiavi della macchina. Informò Ji-Ni di star uscendo, e lei sorrise felice che finalmente andasse fuori con gli amici a divertirsi un po', entrò in auto e passò a prendere l'amico che gli andò incontro con il solito sorriso carino e sporgente.
«Ehi Taehyung! Come va?» chiese mentre si allacciava la cintura di sicurezza.
«Tutto bene credo.»
«Mmh, quel credo non mi convince molto.» gli rispose l'amico e si grattò nel frattempo un sopracciglio, curioso di saperne di più.
Taehyung sospirò girando il volante, sempre attento al terreno liscio sotto di loro e alle macchine che gli sfrecciavano di tanto in tanto affianco.
«Be', non va male ma neanche troppo bene.» ammise e in cuor suo sperò di potersi confidare con Jungkook e liberarsi un po' da quelle solite paranoie.
In risposta Jungkook si voltò a guardarlo con un sorrisetto incredulo.
«Anche nella vita di gente come te accadono cose brutte?»
Taehyung parcheggiò davanti al locale dove i due avrebbero passato la serata. Si trattava di un disco-pub, e Taehyung pensava non ci fosse niente di meglio di una bella bevuta insieme ad un buon amico.
«Forse proprio nella vita di quelli come me ne accadono sempre di nuove.»
I due entrarono dentro il locale stipato di ragazzi che ballavano già sotto la luce di mille fari colorati e l'odore acre di sudore misto a quello delle sigarette e dell'alcool che gli fecero bruciare le narici e luccicare gli occhi. Taehyung in generale non amava molto quei posti solo che, volendosi distrarre, preferiva passare del tempo in un luogo dove poteva ascoltare musica e insieme ubriacarsi un po'.
«Quindi, cosa accade nella tua vita di così tragico?»
Jungkook dovette gridargli all'orecchio per farsi sentire intanto che i due, dopo aver preso il loro bicchieri pieni di alcolico puro, si sedeva in un tavolino a muro nell'enorme stanza circolare dove migliaia di ragazzi si strusciavano l'uno contro l'altro facendogli venire il volta stomaco. Ma la gente non riusciva a divertirsi in modi più sobri? Pensavano solo ad alleviare le loro frustrazioni sessuali? Si chiedeva ogni volta che, pentendosi subito dopo, si ritrovava in discoteche e luoghi simili.
«Mmh, da dove potrei iniziare?» disse Taehyung bevendo un sorso del cocktail che gli bruciò letteralmente la gola e gli fece venire da vomitare dopo che il retro gusto gli salì con forza verso sù. Evitò di fare una smorfia mentre giocava con la cannuccia e Jungkook lo guardava interessato. «Intanto una persona ricca come me ha un sacco di paranoie che gli succhiano via la linfa vitale da qualsiasi poro del corpo.»
«Paranoie di che tipo?» domandò interessato Jungkook e accavallò una gamba mentre buttava giù un sorso di Bacardi con l'espressione impassibile dipinta sul volto, come se il gusto forte del liquore non lo spostasse completamente. Taehyung lo guardò divertito per la sua capacità di reggere l'alcool e alzò le spalle portandosi di nuovo il bicchiere verso le labbra.
«Mh, ti piaccio come amico perché sono ricco o perché realmente mi vuoi bene?»
Jungkook annuì comprensivo, «ho capito. Sappi che per me non solo sei un ottimo capo e direttore, anche se quando ti arrabbi diventi davvero insostenibile, ma sei anche un gran amico su cui poter fare affidamento.» fece spallucce.
Taehyung sorrise per la risposta dell'amico e si sistemò un anello al dito mentre Jungkook ordinava un altro whisky e Bacardi, decisi a perdere un po' la lucidità per quella sera.
«Ecco, per molto tempo, e anche ora un po' in realtà, mi sono fatto un sacco di problemi perché la prima gente che ho incontrato, quando ho messo su l'azienda, sono state solo  persone a cui interessava esclusivamente la mia posizione sociale.» spiegò appoggiandosi alla sedia.
Jungkook annuì
«Hai solo incontrato un po' di gente superficiale e materialista. Personalmente per me sei come un modello da seguire. Hai solo 24 anni e guarda già dove sei! Ma credo che mi affascineresti anche se fossi povero, perché la tua personalità è una continua sorpresa. Sei immancabilmente gentile e onesto, ma se ti arrabbi diventi davvero un'altra persona. Però, anche nella rabbia, tu riesci a mantenere la tua eleganza, non abbassandoti mai a termini poco educati. Oserei dire che sei davvero un uomo maturo e che sa ciò che vuole anche se sei molto giovane.»
Le parole di Jungkook mossero qualcosa dentro il cuore di Taehyung. Aveva trovato un altro buon amico oltre Hoseok e Jimin, e un po' gli veniva da piangere. Fece finta di massaggiarsi gli occhi mentre cercava di trattenere le lacrime e Jungkook si allarmò un po' mentre il cameriere posava davanti a loro i due bicchieri pieni.
«Yah, Tae-hyung! Stai piangendo?» domandò.
Taehyung scosse subito la testa ingoiando le lacrime. «N-no, mi è entrata una cosa nell'occhio.»
Jungkook rise «Ecco un'altra caratteristica che mi fa letteralmente morire di te! Non riesci a mentire, sei troppo sincero per risultare credibile.»
Taehyung sorrise contento, perché Jungkook lo aveva distratto davvero da una serata sicuramente insonne e piena di ansia.
«Comunque, giusto per dirtelo, mi pare che Mi-Yeun e Subin siano innamorate di te perché hai un sacco di qualità, non perché ti vedono come un portafogli.» Riprese poco dopo.
La musica alta ormai rompeva i timpani e la maggior parte dei ragazzi aveva perso la loro lucidità, c'era chi ballava per conto proprio, chi si strusciava contro qualsiasi persona gli capitasse a tiro, chi si baciava con foga e, questi ultimi, aumentarano il senso di ribrezzo in Taehyung che cercò di non guardare gli altri, sentendo però la testa girare per colpa dell'alcool che aveva bevuto, brillo e felice.
«Mmh» ormai non riusciva più a mettere a fuoco Jungkook, vedeva solo una sagoma poco nitida e iniziò a ridere mentre ingurgitava altro whisky. «C-Credo che Mi-Mi-Yeun sia l'amore della mia vita.» sbatté gli occhi con il singhiozzo, che gli smorzò la risata, mentre Jungkook, ancora sobrio, sorrideva. «E Subin ha rovinato tutto.» concluse e strinse con forza il bicchiere nelle mani, riprendendo poco dopo a sghignazzare sempre meno lucido.
«Sì, capisco che i suoi atteggiamenti siano stati poco carini sia nei tuoi confronti che in quelli di Mi-Yeun. Mi dispiace che abbia creato così tanti problemi.»
«E quel misero brutto figlio di putt-» si fermò quando il singhiozzo lo fece quasi sobbalzare dalla sedia, divertendo Jungkook.
«Voglio dell'altro whisky.» disse Taehyung alzandosi dalla sedia e barcollando. Girava tutto e le persone adesso avevano delle facce buffe nella sua testa, non riuscendo a smettere di lacrimare per le risate.
«Yah Tae-hyung! N-non esagerare.» Jungkook lo afferrò per la spalla ma lui si liberò della sua presa.
«Dai, solo un altro!»
I due presero altri due bicchieri di alcolico e decisero di non andare a sedersi, ma di sgranchirsi un po' le gambe mentre passavano in mezzo alla gente che ballava. Taehyung era divertito e a un certo punto prese a imitare la danza di un ragazzo poco sobrio facendo sbellicare Jungkook che dovette tenersi lo stomaco tanto gli faceva male. Dopo pochi minuti, una ragazza prese la mano di Taehyung e lui si girò infastidito sbarrando gli occhi quando si accorse che si trattava della tipa di Starbucks.
«Ehi Jungkook! Ci rivediamo.» disse in un movimento sinuoso mentre faceva scontrare il suo bacino con quello del ragazzo che ancora una volta cercò di trattenersi dal riderle in faccia. Con un movimento brusco si allontanò di parecchi metri, ma non troppo perché voleva che udisse le sue parole sotto la musica rimbombante del locale.
«Yah, solo due cose. Primo-» un singhiozzo lo fece sobbalzare ma cercò di non farci caso, «non mi chiamo Jungkook per quanto questo nome mi piaccia. Ho mentito, perché sinceramente l'unica ragazza con cui voglio stare si trova in un ospedale al momento e quella ragazza non sei tu dato che sei qui. Secondo, è inutile provarci con me! Se non sei Jung Mi-Yeun per me resti una tipa qualsiasi.» sorrise felicemente, ricevendo uno schiaffo in pieno viso che gli fece spalancare la bocca mentre lei si allontanava offesa e Jungkook non riusciva più a reggersi in piedi per il divertimento.
«Yah stupida putt-» si portò un dito sulle labbra e chiuse gli occhi, «n-no Taehyung! Queste cose non si dicono.» disse a se stesso e barcollò vicino a Jungkook che lo guardava.
«Yah, Taehyung! L'hai proprio rifiutata!»
«Bah, si è innamorata di uno di cui non conosce nemmeno il nome.» rispose sfilando dalla tasca il telefono e cercando la chat di Mi-Yeun per chiederle cosa stesse facendo, con ormai tutta la sua attenzione rivolta a lei mentre fissava le lettere della tastiera.
*Ehuy Mi-Yeun!, Ti volevoo dire he sei la persna più blla del mondo e che ti amo così tamto da non riuscire a dormrie la note perché tu mi tieni sveglio! Ti sembra giusto eh?* e non si accorse di tutti gli errori grammaticali che aveva messo. Era troppo ubriaco sia per farci caso che per accorgersi della vulnerabilità che aveva lasciato su quel messaggio, inviandolo senza pensarci troppo mentre premeva la cornetta e gli squilli gli spaccavano i timpani.
Dopo pochi "bip" Mi-Yeun, mezza addormentata, rispose al cellulare, preoccupata probabilmente di quella chiamata alle quattro di notte.
«Taehyu-» non le diede nemmeno il tempo di finire la frase.
«E-ehi! Amore della mia v-vita» disse e la nausea aumentò mentre la ragazza, dall'altra parte di Seoul, sospirava capendo ciò che era successo.

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