18. Spensieratezza mancata

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-Like an echo in the forest the day will come back around, as if nothing happened yeah life goes on, like an arrow in the blue sky another day flying by, on my pillow, on my table, yeah life goes on like this again.-

Per  alcuni minuti la guardò interdetta senza capire il senso delle sue parole. Jimin, Jin e Namjoon le guardavano spaesati, un po' per colpa dell'alcol e un po' per la cruda verità che aveva appena sputato con rabbia ChoYoung, anche se Mi-Yeun non ne capiva il senso. Che voleva dire? Si continuava a chiedere nel frattempo che l'amica nemmeno le rivolgeva uno sguardo, continuava a guardare Jin con un finto sorriso sulle labbra e l'aria accusatoria che ferirono Mi-Yeun. Jimin tossì per alleviare la pesantezza che ormai stava veleggiando sulla l'aria attorno a loro mentre un silenzio fastidioso, un silenzio assordante nel cuore di Mi-Yeun stava rischiando di farlo scoppiare. I suoi atteggiamenti le avevano fatto venire i dubbi sul fatto che potesse essere arrabbiata con lei, ma non riusciva a credere alle parole che stava dicendo. Poteva essere che ChoYoung avesse preso un abbaglio per Taehyung?
«Piuttosto che continuare a guardare Jin potresti avere almeno il coraggio di voltarti e guardare me, e magari spiegarmi ciò che vorresti dire con queste parole.» per quanto fosse triste Mi-Yeun non riusciva a mostrarsi calma dopo quell'accusa. Era innamorata di Taehyung? E allora perché non le aveva detto nulla? Non poteva semplicemente parlarle piuttosto che stare in silenzio senza fare ricadere la colpa su di lei?
«Non riesci a capire da sola dopo il discorso di Jin Oppa?» per la prima volta dopo tutte quelle ore che erano insieme gli occhi di ChoYoung si posarono su quelli di Mi-Yeun, che si sentiva terribilmente arrabbiata e gelosa...
«Piuttosto che farmi passare come la cattiva della situazione potresti spiegarti meglio.» rispose delusa.
Jimin al suo fianco si sentiva un po' a disagio e si voltava da entrambi le parti a seconda di chi parlava, rosso in viso e rattristito per quella situazione.
«Avresti dovuto capirlo dalla prima volta che l'ho guardato e ho pensato che fosse bello. Ma tu non lo odiavi? È facile cambiare pensiero non appena qualcuno diventa popolare e ricco.»
Quelle parole spezzarono qualcosa all'interno della mente di Mi-Yeun. Un legame si era appena concluso perché quelle parole erano le uniche non avrebbe mai voluto sentire, che non avrebbe mai voluto perdonare. Lei odiava tutte le persone che si erano interessate a Taehyung solo per la posizione sociale o perché lo vedevano come un portafoglio.  Non sopportava nessuno di loro nemmeno se non li aveva mai conosciuti perché lo avevano fatto stare male, gli avevano creato tutti quei problemi, non riusciva a dormire la notte per colpa delle paranoie e non poteva tornare con lei a causa di questo. E ora ChoYoung la stava accusando di aver fatto una cosa che lei odiava da star male! Si era innamorata di Taehyung per altri motivi che non c'entravano niente con gli zeri del suo conto in banca o perché era a capo di un'azienda importante. Lei aveva imparato a conoscere Taehyung per quello che era, lo aveva visto sotto un'altra luce luminosa, si era resa conto di quanto fosse umile e fragile, della bellezza del suo animo e dopo del suo viso. Chi se ne fregava dei soldi? Chi se ne fregava se era un ricco imprenditore piuttosto che un semplice commesso? Lui restava Kim Taehyung e Kim Taehyung l'aveva conquistata con la ricchezza del suo animo, non del portafogli! Aveva ammirato sempre la sua intelligenza, per questo non lo sopportava, non perché era un semplice studente!
«Yah ChoYoung mettiti in quella testa alcune cose.» il suo tono di voce era tremendamente freddo e distaccato, gli occhi forse lo erano peggio. Aveva assottigliato le palpebre verso la sua direzione e aveva pronunciato quelle parole come se fosse essenziale sottolineare quanto speciale fosse Taehyung come persona e che mai nessuno provasse ad accusarla di nuovo in quel modo.
Jimin strabuzzò gli occhi non appena notò la freddezza che aveva usato Mi-Yeun nelle parole, ma non aveva detto niente perché anche lui era a conoscenza dei problemi di Taehyung.
«Non permetterti mai più di dire una cosa del genere, perché Taehyung non è solo questo. Ti sei innamorata solo del suo viso? Hai mai provato a comprendere quanto all'interno sia profondo Taehyung? Dici a me che mi sono innamorata dei suoi soldi, e tu pretendevi che io capissi che anche tu eri innamorata di lui solo perché hai detto "è bello?"» più le frasi aumentavano e più la sua voce si alzava e non aveva intenzione per nulla al mondo di calmarsi. Non lo sopportava. «L'hai mai conosciuto? Sai di quanto è fragile? Sai di quante paranoie si fa al giorno e non riesce nemmeno a dormire per colpa di tutto questo? Sai che ha quasi paura di fidarsi di qualsiasi persona prima che questa gli dimostri che ci tiene a lui perché è interessante? Sai che sfiducia così tanto il genere umano da stare male?»
ChoYoung sbatté le palpebre e deglutì a fatica mentre la fissava confusa e allo stesso tempo forse pentita di aver detto quelle cose, ma non disse nulla, rimase in silenzio.
«Sai perché lui considera solo poche persone importanti? Sai perché ha fiducia che Jimin non lo possa mai tradire, che Jungkook non lo possa mai deludere, che Jin e tutti gli altri suoi amici gli vogliono bene davvero per quello che è?» e quella volta fu lei ad abbassare lo sguardo perché non riusciva a guardarla negli occhi, era delusa.
«N-no» rispose con un filo di voce.
«Perché Jimin non gli ha mai chiesto nulla riguardo i prodotti venduti in azienda e gli ha sempre chiesto piuttosto come gli andavano le cose nella vita. Perché Jungkook non si comporta solo da semplice dipendente ma anzi, è l'amico che l'ha aiutato a distrarsi quando stava male per me, che lo ha ascoltato e consigliato. Perché Jin ha compreso che tra me e lui ci fosse una situazione particolare e ha smesso di starmi troppo vicino. Perché i suoi amici gli vogliono bene. Tu cosa hai fatto la prima volta che lo hai visto? Hai solo pensato fosse bello, ma lui è di più. Lui è molto di più. È incredibilmente forte anche se potrebbe dare l'impressione di spezzarsi facilmente e fragile allo stesso tempo, che non ha paura di piangere di fronte a qualcuno, ha un cuore enorme e una gentilezza che farebbe venire i nervi a fior di pelle a qualsiasi persona rancorosa e stupida che ce l'ha con il mondo intero per cose futili, che non riesce a dire di no e che farebbe felice chiunque. Non potrei mai innamorarmi di lui solo per i suoi soldi. E voglio che tu lo comprenda bene.» senza nemmeno guardare la sua espressione si mise in piedi e afferrò la giacca.
«Aspetta Mi-Yeun.»
Jimin cercò di trattenerla ma lei era troppo arrabbiata per poter restare.
«Jimin, non posso. Io ho odiato profondamente chiunque lo abbia ridotto in quello stato, non accetto che mi accusino di una cosa simile.» e senza dire altro uscì da locale e s'incamminò verso casa sua.
L'aria era fredda ma la neve non scendeva, e in più si sentiva dannatamente triste per ciò che era successo al ristorante, ma non riuscire a oltrepassarlo, non lo sopportava. Sentiva che quelle parole l'avrebbero torturata per molto tempo.Amareggiata infilò le mani dentro le tasche della giacca quando il telefono vibrò al suo interno. Sperando fosse Taehyung se lo portò subito agli occhi, così che almeno lui potesse sollevarla da quella tristezza.
Ma stranamente non fu triste di non aver ricevuto alcun messaggio dal ragazzo dai capelli scuri, era felice perché chi le aveva scritto era la persona più simile a Jimin che aveva incontrato nella vita e quando lesse quel messaggio sorrise sinceramente:

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