17. Cuori spezzati

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-You broke me first.-

«Yah Jimin, te l'ho raccontato solo perché siamo migliori amici e speravo non mi giudicassi.» borbottò Mi-Yeun mentre troppo in imbarazzo per guardare in faccia Jimin giocava con le penne che aveva sempre tenuto in ordine sulla scrivania.
Quando quella mattina si era svegliata aveva sorriso spontaneamente, come se avesse fatto un bellissimo sogno, anche se si aspettava di trovarsi accanto il ragazzo dai capelli mori che dormiva beatamente... ma lui era andato via durante la notte e, pensava, sicuramente in quel momento si trovava su un aereo diretto per Tokyo. Ma non era stato poi così deludente il risveglio, visto che si era ritrovata un biglietto al posto di Taehyung, dove la sua scrittura sottile brillava sotto i raggi del sole che penetravano dalla finestra aperta. Con il cuore palpitante l'aveva afferrato e avevo letto quelle parole con un sorriso enorme in viso. Era una semplice frase, ma per lei era come la più bella delle dichiarazione d'amore.

"Grazie per essermi affianco comunque."

Mi-Yeun se lo strinse al cuore e sospirò; sperava seriamente che Taehyung accettasse che la vita può deluderti ogni tanto ma che non per questo ci si deve chiudere dentro se stessi per paura di soffrire.
«Non ti sto giudicando! Sono solo... sorpreso?» l'affermazione di Jimin suonò più come una domanda mentre si grattava la testa fissando quella della sua migliore amica che giocava ancora con le penne senza degnarlo di uno sguardo.
«Sorpreso per che cosa? Ho ventiquattro anni, mica sedici.»
Non sapeva perché avesse paura di una reazione delusa da parte del suo migliore amico. Lui era Jimin, l'avrebbe appoggiata anche se gli avesse detto di voler uccidere qualcuno, e anzi l'avrebbe persino aiutata a occultare il cadavere!
«No, insomma, non voglio dire niente di tutto ciò... sto solo pensando che è un modo strano per cercare di sistemare le cose.»
«B-be, qual è il problema? Eravamo entrambi ubriachi e abbastanza grandi da prenderci le responsabilità dei nostri gesti.»
«Ti rendi conto dell'enorme stronzata che hai appena detto? Come si fa a essere ubriachi e responsabili allo stesso momento?» domandò divertito Jimin mentre Mi-Yeun tossiva per schiarirsi la gola. Le spuntò anche un piccolo sorriso in volto che cercò di nascondere al suo migliore amico ma lui lo notò comunque incurvando di conseguenza anche il suo.
«Sì be', lo so... ma non posso fare a meno di essere felice. Non lo posso considerare uno sbaglio.»
«Mi fa davvero piacere e ti giuro che sono felice se le cose si sistemeranno in questo modo... quello che mi chiedo è, perché non ti ha chiesto di tornare insieme a lui? Non vorrei mica che abbia pensato di aver sbagliato e per questo ti eviterà.»
Jimin sospirò grattandosi il mento pensieroso.
Mi-Yeun lo fissò considerando l'opzione di cui aveva appena parlato il suo migliore amico, ma non riuscendo per niente a immaginarsi Taehyung in quel modo. Lui era dolce e aveva sani principi che seguiva alla lettera, non avrebbe mai potuto comportarsi male perché, se l'avesse fatto, poteva significare solo due cose: o lei non lo aveva mai conosciuto o lui aveva recitato bene la sua parte. Ma anche così era convinta che Taehyung non era quel tipo di ragazzo.
«Cioè oddio, non voglio dire che lui sia così! Ma conosci il suo carattere un po' instabile... potrebbe avere paura di rimanerci fregato e chiudersi di nuovo in se stesso per non soffrire.» disse Jimin e si portò le braccia al petto.
Mi-Yeun stava riflettendo velocemente. Effettivamente quello che diceva Jimin poteva anche accadere e allora che avrebbe fatto? Taehyung stesso le aveva detto di non fare una cosa così stupida perché le cose potevano andare male e lei aveva risposto che comunque lui le sarebbe appartenuto, ma non aveva realmente considerato l'idea che tutto potesse sgretolarsi fino a diventare polvere.
«Be' comunque spero vada tutto per il verso giusto. A ogni modo, stasera potremmo uscire, ti va? Quel tipo, l'amico di Taehyung, il dottore, mi ha chiesto se stasera ci andava di unirci a lui e Namjoon. Ci siamo incontrati per caso davanti a un negozio. Potremmo dirlo anche a ChoYoung.» disse.
Mi-Yeun annuì distratta prima che un pensiero le si accendesse in testa.
«Credo che ChoYoung ce l'abbia con me per qualche strano motivo.»
«Perché dovrebbe?»
«Non lo so! Non noti che ha degli atteggiamenti un po' strani nei miei confronti?» chiese alzando gli occhi verso il soffitto.
La sua migliore amica non la guardava più quando parlavano e in genere nemmeno rispondeva, mentre se lo faceva aveva un tono annoiato e freddo che proprio non capiva.
«Hai provato a parlarle?» Jimin si mise in piedi per sgranchirsi le gambe.
«Credo lo farò stasera.»
«Buona idea.» disse Jimin lasciando il suo ufficio, ma Mi-Yeun lo sentì a malapena, perché sorrideva per il messaggio che aveva appena ricevuto.

Taehyung-ah:

Il Giappone è bello, prima o poi ci andiamo insieme.

Alle nove in punto Jimin passò a prendere Mi-Yuen che un po' distratta dal telefono salì in macchina salutando lui e Choyoung in modo un po' passivo. Dopo il messaggio che le aveva inviato Taehyung, e sua relativa risposta, il ragazzo non si era più collegato e Mi-Yeun si sentiva triste. Però non ce l'aveva con lui, sapeva che Taehyung fosse via per lavoro e quindi poteva capire che fosse stanco o che addirittura stesse ancora sbrigando alcune faccende, ma aveva sperato almeno che le inviasse un messaggio per poter parlare un po' con lui. Agitando la testa ripose il telefono dentro la borsa concentrandosi su quella serata. Voleva divertirsi e Taehyung non stava facendo niente di male quindi non aveva di che preoccuparsi, perciò era sorridente quando insieme ai due amici raggiunsero Jin e Namjoon, che li aspettavano felici. Mi-Yeun non poteva fare a meno di pensare che quell'anno si era rivelato ricco di sorprese per lei. Aveva rincontrato Taehyung e addirittura ci si era messa insieme, si era fatti nuovi amici e alcuni dei suoi pazienti stavano finalmente meglio. Per questo non poteva permettersi  di essere triste, perché ancora esisteva un sacco di speranza nel suo cuore.
«Jimin, Mi-Yeun, Choyoung!» con un sorriso enorme Jin accolse i ragazzi con entusiasmo, incitandoli a prendere immediatamente posto così che la serata potesse iniziare.
«Finalmente possiamo divertirci un po'! Ma Taehyung dov'è? Credevo che tra di voi ci fosse qualcosa.» aggiunse rivolgendole un sorriso a trentadue denti che non poté non ricambiare.
«Uh, si diciamo che che c'è qualcosa. Lui è in Giappone per lavoro.» rispose e timida si strinse nelle spalle.
«Ahh! Ecco perché non ha risposto alle mie chiamata oggi. Capisco.»
La serata era partita bene: i cinque ragazzi avevano mangiato e bevuto un sacco, tra mille risate e battute. Mi-Yeun aveva cercato di attirare l'attenzione di ChoYoung più di una volta ma lei fingeva sempre di non sentirla o le parlava di sopra. Solo alle undici e mezza, quando erano tutti brilli e allegri la sua voce spezzò l'aria e il cuore di Mi-Yeun.

«Sinceramente, se un amico mi dicesse di avere un interesse verso la persona che piace anche a me, ma lui è arrivato prima, mi metterei da parte. Un po' come è successo con Mi-Yeun e Taehyung.» aveva detto Jin con il singhiozzo causato dal soju, sorridente.
Mi-Yeun arrossì leggermente quando a quella conversazione prese parte qualcun altro.
«Perché sei un buon amico! Conosco gente che non considera i sentimenti degli altri, Mi-Yeun per prima.»disse ChoYoung.
E il cuore di Mi-Yeun si era ritrovato un po' sottosopra, sconvolta dalle parole che aveva appena udito.

*

Spazio autrice.

Sto scrivendo una fanfiction su Jungkook e non vedo l'ora di farvela leggere! Intanto ecco un primo spoiler del titolo e copertina🙄

Sto scrivendo una fanfiction su Jungkook e non vedo l'ora di farvela leggere! Intanto ecco un primo spoiler del titolo e copertina🙄

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