26. Ingiusto

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-You want her, you need her and I will never be her.-

Taehyung era di buon umore quella mattina. Mentre svolgeva il suo solito lavoro, con il sorriso stampato in faccia, fischiettava e intanto leggeva pagine e pagine di documenti, al suo fianco Jungkook sorrideva contento. Era felice anche lui che le cose tra Taehyung e Mi-Yeun si fossero sistemate e concentrato sulle sue traduzioni seguiva il canticchiare del suo capo intonando parole senza senso sua una base creata da Taehyung, che ogni tanto si fermava a ridere quando Jungkook diceva qualche scemenza o improvvisava degli acuti. Che i due fossero diventati migliori amici ormai si vedeva a distanza e chiunque li guardasse sorrideva per l'allegria che emanavano i loro visi quando si ritrovavano insieme e Taehyung era più che felice di questo. Aveva sempre sognato alla fine che avesse solo ed esclusivamente degli amici che gli volessero bene per quello che era e avere Jungkook, Hoseok e Jimin accanto lo rendeva calmo e sereno. Era convinto che anche se le cose fossero tutte andate male loro lo avrebbero tirato su di morale, e di questo c'era ben poco di cui dubitare.
Taehyung alzò gli occhi nel bel mezzo della performance insieme a Jungkook su Hoseok e Subin che dall'altra parte dell'ufficio li guardavano sorridendo, soprattutto Hoseok. Taehyung era convinto che lo avesse del tutto perdonato e, visto tutta quella tutta l'allegria, lo aveva convinto che lui e sua sorella avevano fatto pace.
«Unitevi a noi dai.» sorrise Taehyung e Jungkook si mise a ridere tenendosi lo stomaco. Erano davvero una bella coppia di amici e Taehyung sperava che Jungkook e Jimin diventassero sempre più affiatati così da avere un gruppo solito e compatto su cui fare riferimento ogni volta che ne aveva bisogno.
«Yah solo voi due potete essere così felici di prima mattina. Io non ho nemmeno voglia di respirare tra un po'.» sbadigliò Hoseok distratto dal suo computer mentre Jungkook intonava una canzone proprio su di lui che fece sbellicare Taehyung dalle risate.
«Sono Jung Hoseok e di prima mattina non mi devi parlare, figuriamoci se mi chiedi di cantare!» canticchiò Jungkook e i tre ruppero in sghignazzamenti che gli fecero lacrimare gli occhi. Taehyung pensava che Jungkook fosse davvero bravo in tutto e sbattendogli una mano sulla schiena respirò più profondamente che poteva per cercare di calmarsi, anche se era tutto vano visto che il ragazzo al suo fianco non faceva che mettere rime insieme su ogni membro che si trovava all'interno dell'ufficio.
«Tra i capi sono il numero uno, sono Kim Taehyung e se mi fai arrabbiare ti appiccico al muro!» anche Jungkook stavolta rise delle sue stesse parole e mentre gli altri lo incitavano ad andare avanti si grattò la testa iniziando a sentirsi in imbarazzo per tutte le attenzioni che stava ricevendo. Taehyung aveva sempre avuto l'impressione infatti che il ragazzo fosse molto timido e per questo, nonostante avesse una bellissima voce, non lo si sentiva spesso cantare. Per Taehyung era un vero peccato perché amava il suono della sua voce.
«Di timidezza ne ho abbastanza che potrei riempire un'intera stanza, Lee Subin è un asso in giapponese e inglese amo Taehyung ed è più che palese!» nonostante l'ultima rima fece più successo di tutte all'interno della stanza qualcuno non sembrava così felice come gli altri. Subin fulminò con lo sguardo Jungkook dopo che ebbe finito la sua rima e più che arrabbiata lo guardò male portandosi al petto le braccia.
«Stiamo scherzando, Subin.» si affrettò a dire Taehyung ma lei non sembrava molto comprensiva. I suoi occhi erano diventati lucidi e il sorriso di Jungkook sparì dal suo viso non appena se ne accorse. Magari non avrebbe dovuto parlare di Taehyung e della sua cotta, ma era passato così tanto tempo da quando Taehyung le aveva detto di non provare lo stesso che credeva non si sarebbe arrabbiata per una scemenza come quella... ma lei sembrava furiosa.
«Sì Subin, mi dispiace. Era solo uno scherzo.» ribadì Jungkook grattandosi in imbarazzo il collo ma lei si mise in piedi fuori di se e senza rivolgere la parola a nessuno uscì fuori dalla stanza e sbatté la porta alle sue spalle. Taehyung serrò gli occhi non appena il rumore gli arrivò nelle orecchie e sospirando si passò una mano tra i capelli.
«Ho esagerato hyung?» chiese Jungkook.
«No, credo solo lei sia ancora presa da me e che questo la faccia arrabbiare un po'.» disse e si mise in piedi mentre afferrava la giacca che aveva lasciato sulla spalliera della sedia e se la portò sulle spalle.
«Bah, se una persona non mi ama io smetterei di provarci. Potrebbe portare solo a dispiaceri.» disse Jungkook appoggiando la testa sulla mano fissando un punto non definito della stanza. Taehyung pensava che il ragazzo si sentisse realmente in colpa e sorrise per lo sguardo di bambino che aveva acquisito il suo volto, mentre faceva il giro della scrivania e si avvicinava alla porta.
«Vai a capirle le ragazze! Comunque vado a vedere dov'è andata. Voi due fate una pausa mentre sono fuori.» disse Taehyung afferrando la maniglia e facendo per uscire prima che la voce di Hoseok lo fermasse.
«Yah prima dobbiamo sentire la rima su Jungkook.» disse ancora divertito dalla situazione. Taehyung sorrise e fece un passo verso l'uscita ancora parecchio allegro.
«Appena torno l'ascoltiamo, così ha anche il tempo per mettere insieme tutte le parole migliori. Conoscendo il suo ego farà la rima più bella di tutte!» e facendo l'occhiolino a Jungkook uscì fuori nel corridoio bianco che era vuoto e silenzioso.
Taehyung sospirò mentre controllava tutte le stanza al suo passaggio, sentendosi dannatamente in colpa per tutte quelle ragazze che si erano realmente innamorate di lui. Il suo cuore ferito faceva male ma non poteva cambiare i suoi sentimenti, lui era innamorato di Jung Mi-Yeun e anche se le cose fossero andate male non sarebbe riuscito a mettersi con un'altra, non fino a quando lei gli avrebbe riempito i suoi pensieri e i sogni, ed era anche certo che sarebbe stata all'interno del suo cuore per un tempo indeterminato perché lei era come lui e ogni cosa gli avrebbe fatto pensare a Mi-Yeun. Indipendentemente da come si sarebbe evoluta la loro situazione.
Dopo aver controllato l'ennesima stanza senza trovarla Taehyung decise di telefonarle, ma prima che si portasse all'orecchio il cellulare sentì un singhiozzo smorzato lì vicino. Concentrato si avvicinò lentamente alle ultime porte rimaste di quel piano, aprendo con cautela il ripostiglio dove, seduta su un tavolo squallido e illuminata dalla luce, Subin piangeva tutte le lacrime che aveva in corpo e il cuore di Taehyung diventò piccolo e dolorante.
Non appena Subin si accorse del suo ingresso asciugò immediatamente gli occhi voltandosi verso la finestra che lasciava la luce del sole illuminare quella piccola stanza.
«Lasciami da sola.» disse secca ma Taehyung non le prestò attenzione.
Afferrò una sedia che era stata abbandonata lì dentro e la posizionò davanti il tavolo dove lei era rimasta ferma, chiuse la porta e poi le si sedette di fronte non dicendo nulla per alcuni secondi. Voleva prima che si calmasse anche se era consapevole del fatto che stesse per subirsi un dramma.
«Parla con me. Ce l'hai con Jungkook per averti preso in giro o perché mi ha nominato?» domandò dopo poco ma lei non si voltò, guardò il cielo oltre la lastra tirando su con il naso e tremando ancora per il pianto che stava controllando tutte le sue emozioni. Taehyung rifletté, era così che ci si sentiva quando non si era ricambiati dalla persona si ama? Non aveva mai provato del tutto quel sentimento. Certo, quando Ji-Soo lo aveva lasciato per un altro il suo cuore si era spezzato, ma il giorno dopo stava già meglio, mentre la situazione di Subin andava avanti ormai da mesi. Taehyung la fissò mentre i suoi pensieri viaggiavano lontani. Non vedeva Ji-Soo da un po' di tempo, si chiedeva cosa le fosse successo e mentre pensava che non appena fosse uscito dal lavoro le avrebbe chiamato, la voce spezzata dal pianto di Subin ruppe il silenzio che si era creato.
«Secondo te perché sono così arrabbiata? Io non ce l'ho con Jungkook, ce l'ho con me stessa per non riuscire a dimenticarti. Che senso ha venirti ancora dietro se tu non mi consideri nemmeno?» domandò con un sorriso amaro in viso.
«Devi fartene una ragione. Io non voglio che qualcuno soffra per causa mia. Prima o poi incontrerai una persona che ti ama e che vorrà passare la sua vita insieme a te, ma quella persona non sono io... io ho già trovato la mia e non sono in grado di cambiarla con nessuno.» gli costava doverle dire quelle cose, ma era giunto il momento che lei si rendesse conto che il suo cuore non le sarebbe mai appartenuto e per quanto gli dispiacesse era giusto che lei ne fosse consapevole.
Un singhiozzo le scappò di bocca e Taehyung ebbe quasi l'istinto di abbracciarla, ma sapeva che avrebbe solo peggiorato le cose, quindi rimase fermo in attesa di una sua risposta.
«Lei è davvero così speciale per te?» chiese distrutta.
«La più speciale di tutte. Io sono innamorato di lei e sarebbe una presa in giro provarci con te, quindi perdona le mie scelte se puoi. Ma ricordati sempre queste parole; oggi piove, ma domani sorgerà il sole, quindi dimenticati di me e cerca il vero amore della tua vita. Che te ne fai di una persona come me? Paranoico come pochi e pieno di problemi mentali!» ci scherzò su con un sorriso in viso che fortunatamente coinvolse anche quello della ragazza.
«Ma è così difficile.»
«Devi riuscirci.»
Taehyung le accarezzò un ginocchio con delicatezza. «Comunque se vuoi restare qui fino a quando non ti sarai ripresa fai pure.» aggiunse alzandosi e facendo un passo all'indietro.
Subin guardò tutti i suoi movimenti senza dire nulla, ancora sopraffatta dai suoi sentimenti.
«Mi dispiace.» concluse prima che si chiudesse alle spalle la porta.
In colpa si incamminò di nuovo verso l'ufficio cercando di non pensare. Cosa sarebbe successo se Mi-Yeun si fosse stancata di lui e avesse cercato attenzioni da parte di un altro? Si sarebbe sentito così? Era sicuro di sì, quindi preferiva allontanare qualsiasi paranoia gli facesse vedere la ragazza da lui amata in compagnia di altri.
«Come sta?» chiese subito Jungkook non appena Taehyung tornò alla sua postazione.
«Male.» disse massaggiandosi gli occhi.
«E tu?» domandò ancora.
Taehyung sospirò frustrato.
«In colpa.» rispose.
Jungkook e Hoseok lo guardarono un po' in pena, poi Hoseok si alzò e fece uno dei suoi soliti sorrisi che mettevano allegria a tutti.
«Yah Jungkook! Fai ridere Taehyung, su ripeti la rima che hai detto prima a me!» rise Hoseok facendo fare un sorriso sia a Taehyung che al minore.
«JK è il nome mio, di Seoul sono il più figo io. Ti innamori ad un solo sguardo, guardami bene sono un incanto!» le risate riempirono la stanza e asciugandosi gli occhi Taehyung giurò che si sarebbe sentito perso se quei due ragazzi non fossero stati al suo fianco.
«Che cretino.» sorrise e finalmente si sentì più leggero.

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