9. Ubriaco

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-I can't breath, I'm so weak, I know that isn't easy.-

Per alcuni minuti barcollò mentre teneva il telefono con una mano e il bicchiere mezzo pieno con l'altra, la voce di Mi-Yeun che, roca per il sonno forse interrotto, iniziò ad agitarsi quando lesse il messaggio, mentre Taehyung continuava a dirle cose strane al cellulare.
«Yah Taehyung, ma dove sei? Sei ubriaco?» chiese allarmata.
Trattenendo le risate e urlando praticamente iniziò a sentire la gola dolergli mentre cercava di sovrastare il volume della musica troppo alta. Non vedeva nemmeno Jungkook, l'aveva perso.
«S-sì! Ma ho un buon motivo se l'ho fatto.» trattenne un conato di vomito e rise tenendosi lo stomaco mentre davanti a lui un ragazzo e una ragazza si baciavano. Taehyung fece una smorfia e nel voltarsi urtò contro qualcuno, che meno sobrio di lui iniziò ridere a crepapelle contagiando anche Taehyung.
«E il motivo logico quale sarebbe?»
Mentre cercava di allontanarsi dal miscuglio di gente che ballava troppo appiccicata, Taehyung scivolò sul pavimento e sbatté il ginocchio. Con l'espressione dolorante si rimise in piedi zoppicando verso Jungkook che finalmente era apparso in uno spiraglio e si guardava intorno forse in sua ricerca. I gli occhi si spalancarono non appena lo vide avanzare verso di lui. Lo prese per un braccio in modo che non cadesse, dato che ancora era parecchio su di giri, fissandolo in silenzio quando si accorse che stava parlando al telefono.
«Il motivo logico è che... che... volevo dimenticare.» rispose.
«Dimenticare cosa Taehyung? Non sono mica stata io a lasciarti.»
Taehyung aveva come il sospetto che Mi-Yeun fosse arrabbiata perché era ubriaco e si trovava in discoteca, e questo lo fece sorridere. Anche lui avrebbe avuto la stessa reazione se lei gli avesse chiamato alle quattro di mattina ubriaca e con un sottofondo di musica assordante.
«Sei gelosa Jung Taehyung? Oh no scusa, Taehyung sono io.» iniziò a sghignazzare e Jungkook non poté che imitarlo con le lacrime agli occhi.
Mi-Yeun sospirò arrabbiata.
«Yah ma quanto hai bevuto?»
«S-solo tre bicchieri di whisky, ma Jungkook è stato più bravo. Ha bevuto un liquore molto più forte e, anche se non è molto lucido, almeno si regge in piedi.» le spiegò.
«Siete due idioti.» rispose lei non troppo contenta.
Taehyung strabuzzò gli occhi perché non riusciva più a vederci nitido.
«Sei tu che mi rendi idiota, Jung Mi-Yeun.»
«Oggi stai dicendo un sacco di cose strane. Perché io ti renderei scemo?» chiese ora con una nota di sarcasmo nella voce che lasciava trasparire quanto fosse seccata.
«B-be' non mi lasci dormire la notte, sei bella da morire e sento lontani i tuoi battiti del cuore.» rispose e il sorriso gli sparì dal viso.
«Cosa vuoi dire?»
«Voglio dire che i tuoi battiti non li sento perché il mondo fa troppo casino. Prima che noi due ci lasciassimo ti avevo così vicina che li udivo rimbombarmi nel petto come se fossero i miei e mi distraevano dai rumori fuori, c'eravamo solo io e tu. Ma da quando è successo quello che è successo mi sono concentrato così tanto su altri suoni di aver perso la capacità di udire il tuo cuore palpitare per me. Il tutto è ovviamente una metafora, no? Lo sai, mi è sempre piaciuto esserti davanti in qualsiasi materia.» sorrise suo malgrado e senza controllarla una lacrima gli rigò il volto, ma l'asciugò per evitare che Jungkook la vedesse, anche se dubitava di essere riuscito nell'intento.
«Con ciò voglio spiegarti che la società mi ha deluso per tanto ma che da quando ho sentito per la prima volta quel suono melodioso che appartiene solo a te, gli altri sono diventati silenziosi, però... però...» qui s'interruppe perché rischiava davvero di farsi scoprire; stava piangendo e non voleva che lei pensasse fosse un debole.
«Taehyung, tutto quello che hai sempre voluto è ancora qui, non se n'è mai andato.» disse lei in un sussurro dolce.
«Lo so.» fu l'unica cosa che riuscì a dire mentre tirava su con il naso e le risate riprendevano il posto della tristezza. Taehyung era ancora molto poco lucido e qualsiasi azione divertente lo faceva ridere, mentre una condizione triste piangere, infatti Taehyung aveva appena visto Jungkook scivolare a terra dopo essersi appoggiato sul bancone.
«J-Jungkook? Stai bene?» domandò divertito mentre Mi-Yeun sospirava ancora.
«Comunque, dove sei?» domandò riprendendo il tono secco e infastidito.
«Al Beton Brut.» rispose e gli tornò la sensazione di nausea allo stomaco che gli fece girare gli occhi. Forse aveva troppo esagerato con l'alcool quella sera.
«Puoi evitare di bere ancora?»
«Credo che se bevessi anche solo dell'acqua vomiterei.» disse lui.
Mi-Yeun sbuffò. «Comunque adesso chiudo. Yoongi ha avuto dolori alla spalla per tutto il tempo e ora che il dottor Kim gli ha dato un antidolorifico e sta dormendo non voglio svegliarlo.»
Taehyung s'infastidì quando sentì quei due nomi, ma non disse altro oltre a un "va bene"prima che lei chiudesse la chiamata chiedendogli di fare attenzione.
Insieme a Jungkook si sedettero al tavolo di nuovo in attesa che passasse la sbronza a Taehyung, anche se la vedeva ancora dura, quando un ragazzo dai capelli neri e lisci prese un braccio del ragazzo ubriaco e cercò di metterlo in piedi. «Dai alzati.» disse stringendolo forte.
«Tu chi sei?» gli chiese Jungkook sbattendo gli occhi mentre Jimin sospirava assonnato e stanco.
«Jimin, un amico di Taehyung. Mi ha chiamato Mi-Yeun chiedendomi per favore di venire a controllare la situazione per evitare che ubriachi vi mettiate in macchina e poniate fine alle vostre vite. Alzati Taehyung!»
«Jimin!» Taehyung fece un enorme sorriso e lo abbracciò così forte che ebbe paura di avergli rotto qualche costola.
«Taehyung, puzzi di alcool.» si lamentò Jimin.
«Il mio migliore amico!» diss lui in risposta.
Jimin si staccò dall'abbraccio e lo tenne dritto mentre lui barcollava ancora, facendo segno a Jungkook, che almeno sembrava un po' più lucido, di seguirli fuori. Non appena l'aria ghiacciata gli aprì i polmoni Taehyung e Jungkook rabbrividirono. Jimin sfilò le chiavi della porsche dalla tasca dei pantaloni neri di Taehyung e lo guardò incastrarsi con i suoi stessi piedi e cadere a terra.
«Che ho fatto di male?» chiese Jimin al cielo intanto che Jungkook appoggiava Taehyung sulla macchina così che almeno avesse un posto dove reggersi.
Jimin chiese a Jungkook di entrare, e proprio mentre il minore si muoveva per farlo Taehyung piegò la testa in avanti e vomitò tutto quello che aveva bevuto quella sera.
«Yah Taehyung!» un po' schifato Jimin gli mise una mano sulla fronte, Jungkook invece entrò di corsa  dentro, nei sedili posteriori. 
«Ma perché ti sei ridotto uno straccio?» chiese ancora.
Dopo alcuni minuti, dopo aver costretto Taehyung ad allacciarsi la cintura di sicurezza e bere una bottiglietta di acqua, mise in moto l'auto. Informò ai due che abitava lì vicino e che per quella notte era meglio se dormivano in casa sua, e dopo essersi stropicciato gli occhi assonnato guidò per quei pochi metri con i due che ammutoliti guardavano semplicemente la strada, assonati quanto Jimin.

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