20. Casini

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-Killin' me now, killin' me now.-

«Tae-hyung? È successo qualcosa?» chiese Jungkook quando vide per l'ennesima volta il ragazzo in questione sbuffare davanti al telefono. Erano passate esattamente nove ore da quando aveva inviato un messaggio a Mi-Yeun, ma questa non aveva ancora risposto. Taehyung finse un sorriso bloccando il cellulare, poi lo posò sul comodino e si stirò sul letto guardando insistente il soffitto.
«No» disse ma il suo tono di voce non risultò per niente rassicurante, infatti Jungkook inarcò un sopracciglio sospirando, prendendo posto nel suo letto.
«Te l'ho detto mille volte che mentire non ti s'addice.» borbottò sistemandosi i polsini della camicia bianca che indossava sotto lo sguardo di Taehyung che lo guardava distratto. I tre avevano deciso di godersi una serata insieme a Tokyo, avevano programmato una semplice cena e poi sarebbero tornati in hotel, ma adesso Taehyung non aveva più voglia di uscire nonostante fosse già pronto. Voleva mettersi sotto le coperte e dormire, svegliarsi l'indomani e ritrovarsi un messaggio da parte della ragazza che in quel momento lo stava facendo impazzire. Che stava facendo di così importante da non poter rispondere? Si chiedeva e ormai le paranoie stavano prendendo il controllo della sua mente. E se era con un altro ragazzo? E se non voleva più sentirlo? E se le fosse successo qualcosa? Taehyung sospirò mettendosi a sedere, perché era da troppo tempo che non provava più quell'ansia nello stomaco che lo nauseava. Era arrabbiato.
«Lo so che sono un pessimo bugiardo, ma per adesso non mi va di parlarne. Hoseok che fine ha fatto? Vorrei uscire.»
«Svagare farà bene a tutti.» rispose e si alzò dal letto per darsi un'altra occhiata allo specchio in bagno.
Taehyung guardò fuori dall'anta trasparente della loro camera il paesaggio di Tokyo in tutto il suo splendore nella notte. Il suo cuore batteva forte se pensava alle possibili cose che stava facendo Mi-Yeun e quasi senza pensarci riprese il telefono e cercò il suo numero. Con rabbia premette la cornetta per chiamarle, sperando rispondesse, e dopo solo tre squilli la sua voce allegra, ubriaca, gli rispose al telefono.
«Tae opp-» stava per dire e anche se la sua voce era un po' ovattata dalla musica alta Taehyung la comprese alla perfezione, ma non aveva voglia di ascoltarla, una strana rabbia lo stava accecando.
«Tae Oppa un cazzo!» alzò la voce rabbiosamente con le mani che gli tremavano dal fastidio!
Dall'altra parte del telefono si sentì per alcuni secondi solo il rimbombare della musica, ma gli andava bene così perché lui voleva parlare, non ascoltare le sue inutili scuse.
«Quindi mentre io sono qui ad aspettare che tu risponda a un mio fottuto messaggio, tu sei a spassartela senza la minima preoccupazione? Seriamente?»
In quel momento Jungkook lo raggiunse in stanza con uno sguardo perplesso. Sapeva che c'era qualcosa che non andava ma non si aspettava che fosse così arrabbiato.
«Scus-sa io l'ho dimentic-»
«L'hai dimenticato? Davvero? Perché è facile dimenticarsi di Kim Taehyung, manco da appena tre giorni e già m'ignori in questo modo!»
«T-ti giuro che è così! Io avevo-» la voce di Mi-Yeun si stava tramutando in un pianto, lo poteva chiaramente sentire, ma era così arrabbiato che non gli importava se piangesse.
«Non ne frega un cazzo, Mi-Yeun! Vaffanculo.» gridò e chiuse la chiamata respirando affannosamente, massaggiandosi gli occhi stanchi.
«Hyung?» sussurrò Jungkook mentre il telefono del più grande iniziava a squillare. Irritato le chiuse la chiamata in faccia, poi spense il telefono e lo abbandonò sul letto.
«Andiamo.» disse afferrando il portafogli e nel frattempo che loro uscivano dalla porta Hoseok gli andò incontro.
«Yah Hoseok-hyung! Ma quanto ci hai messo a prelevare?» chiese alzando gli occhi al cielo Jungkook.
«C'era una fila immensa! Comunque, andiamo a mangiare che ho famissima!» rispose, quando Taehyung gli passò accanto camminando davanti ai due.
«No, andiamo a bere in un locale. Non ho voglia di mangiare qui in hotel, andiamo in un ristorante e poi a ballare.» disse.
Hoseok guardò Jungkook che confuso alzò le spalle, poi seguirono l'amico. Taehyung era di pessimo umore e così per distrarsi aveva deciso di bere una quantità di alcol troppo elevata! Fino al decimo cicchetto Jungkook lo aveva assecondato, Hoseok si era fermato al quarto perché già era troppo brillo, mentre Taehyung stava finendo di bere il quindicesimo bicchierino pieno di liquore. Ormai la lucidità gli era del tutto sparita e sorrideva come un ebete mentre alzava la mano per chiederne un altro, ma subito Jungkook gli abbassò il braccio. Lui reggeva bene l'alcol, infatti era ancora lucido.
«Basta, ma non vedi che sei già fradicio?»
«S-sono abbastanza g-grande da poter prendermi le mie re-responsabilità.» rispose con il singhiozzo e per poco non cadde dalla sedia.
I tre avevano alla fine deciso di recarsi direttamente in discoteca, dopo che Hoseok e Jungkook aveva comprato un po' di cibo di strada per saziarsi, e le luci colorate e la musica decisamente troppo alta, mischiata all'alcol, stavano intontendo Taehyung. Ormai sentiva la testa leggera come una piuma e le risate venivano causate anche da cose poco divertenti.
«Non mi sembri nemmeno tu quando fai così! Smettila, sei già abbastanza ubriaco e non c'è bisogno che tu beva ancora altro! Tu dovresti darmi l'esempio e invece ti stai facendo rimproverare da uno più piccolo.» la voce di Jungkook colpì forte le orecchie di Taehyung che con il sorriso ancora in volto appoggiò la testa sul tavolo, vedendo tutto girare.
«Siete una noia mortale! Possibile che non riusciate a divertirvi? Sai cosa, fanculo anche a te Jungkook!» rispose mettendosi in piedi e barcollando verso la pista da ballo mentre il più piccolo lo fissava con la bocca spalancata.
Taehyung iniziò a danzare a ritmo di musica da solo, poi si ritrovò a ballare insieme a una ragazza che ere più ubriaca di lui. Ma non gli importò, si lasciò trasportare dalla musica e da lei, notando la somiglianza a qualcuno che aveva già visto ma non riuscendo a riconoscerla per via dell'alcol che gli stava appannando la vista. Sorrise mentre lei lo prendeva per la nuca e avvicinava il suo viso verso il suo collo. Taehyung odorò a fondo la pelle di quella ragazza rendendosi conto che il suo profumo non era paragonabile a Mi-Yeun nemmeno un po'. Ma scacciò via quel pensiero, concentrandosi sulla mano della ragazza che gli accarezzava il collo e proprio quando lei si staccava per potergli dare un bacio Jungkook prese la mano di Taehyung e lo strattonò con forza dalla sua parte.
«Yah ma che cazzo stai facendo? Se Hoseok vedesse-» gli disse all'orecchio di Taehyung che spaesato guardava l'amico confuso mentre nel frattempo Hoseok si avvicinava per guardare in cagnesco Taehyung. La ragazza di prima fissava la scena con le braccia al petto, aspettando furiosa che i due lasciassero stare la sua conquista, ma Hoseok e Jungkook non avevano intenzione di permettergli di rovinarsi ancora di più, o almeno Jungkook non lo avrebbe permesso.
«A che gioco stai giocando Taehyung?» la voce del castano era un po' arrabbiata.
«Nessuno.» lo sguardo di Taehyung era rammaricato, come se si fosse accorto tutto in una volta di quello che aveva fatto.
«Me ne torno in hotel.»
Hoseok indietreggiò arrabbiato.
«Veniamo anche noi. Andiamo hyung.» e la voce di Jungkook era più arrabbiata che mai e solo mentre seguiva i due fuori, Taehyung si rese conto del casino che aveva combinato.

Spazio autrice;
È uscito il primo capitolo di "Your Lie Among sunflowers"! Passate a leggere se vi va ❤️

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