19. Consigli di un amico

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-They say the world has changed but thankfully between you and me nothing's changed.-

Il ricordo di quello che era successo la sera prima era ovviamente ancora vivo nella testa di Mi-Yeun, e inutile dire che aveva pianto parecchio dopo essersi messa a letto e aver detto a se stessa che faceva nulla se aveva perso un'amica che alla fine non si era rivelata come tale... eppure perché tante lacrime erano scese? Si era guardata allo specchio promettendosi che non sarebbe stata male più per nessuno, che era forte, ma non appena aveva spento la luce di camera sua e i suoi pensieri avevano iniziato a fare rumore non era riuscita a trattenere i singhiozzi e questo non era accaduto solo a causa di ChoYoung. Ovviamente il motivo principale era lei, ma si era anche aggiunta la situazione Taehyung. Le cose sembravano star andando bene tra loro due, avevano fatto un passo importante come quello, ma allora perché aveva così tanta paura che all'improvviso le cose andassero male? Era il suo pensiero costante, adesso anche lei avevo iniziato a farsi paranoie su di lui, la più forte era quella che il suo cuore non si sentisse mai pronto per accoglierla nuovamente, nonostante i passi in avanti tra di loro.
Quella mattina aveva però deciso di non pesarci, di godersi la mattinata insieme a Yoongi che l'avrebbe di sicuro distratta da quei pensieri poco felici, pensava.
«Mi sei mancato, Yoongi.» disse non appena lo raggiunse in caffetteria e lo strinse forte.
«Anche tu.»
Il suo profumo la inebriava e in più il calore del corpo di Yoongi la faceva sentire a casa, protetta. Era sicura che fino a quando lui e Jimin le fossero stati accanto tutto sarebbe andato bene. Non appena si staccarono da un abbraccio terapeutico, e presero posto al loro tavolo, un altro piccolo sorriso illuminò il viso di Yoongi. Ora sembrava stare davvero meglio! Il pallido si era tramutato in due guance rosate, e gli occhi erano più felici e vivi che mai. Non avrebbe mai pensato che in così poco tempo avrebbe trovato un buono amico come lui, pari a Jimin, e di questo era contenta.
«Allora cosa mi dici?» chiese.
La sua voce era calma e vellutata, la stessa voce che l'aveva consolata durante la notte e che aveva raccontato eventi divertenti della sua vita per riuscire a farla dormire quando si sentiva così sola all'interno di quelle mura bianche, anche se ci aveva passato appena quattro giorni.
Fece spallucce poco convinta. Stava male per una serie di motivi ma avrebbe tanto voluto nasconderli.
«Nulla di nuovo o importante.» mentì, ma non perché non ne voleva parlarne con lui, solo perché desiderava passare del tempo a distrarsi invece che lagnarsi, ma Yoongi aveva capito tutto solo da un unico sguardo dei suoi occhi, l'aveva scrutata così attentamente che si era reso conto che c'era effettivamente qualcosa che non andava in lei e non aveva intenzione di far finta di non averlo notato, perché voleva esserle d'aiuto.
«Mmh, perché il tuo sguardo non mi convince per nulla? È accaduto qualcosa con Taehyung?»
A quella domanda Mi-Yeun arrossì di colpo, ricordandosi della notte passata insieme tra baci troppo poco innocenti e ansimi che le rimbombarono in testa come se li stesse appena sentendo.
«Ehm...» mormorò.
«Rossore di guance, significa che tra di voi è successo qualcosa.»
Yoongi le toccò la faccia con il dito e sorrise non appena notò il suo sguardo imbarazzato.
«Vi siete baciati?» continuò.
A quel punto Mi-Yeun decise di raccontarle un po' la situazione, perché non ci vedeva nulla di male visto che era un suo amico che considerava anche molto intimo, più di quanto lo fosse stata ChoYoung, pensò, ma cercò di scacciare via quel pensiero e non pensarci dato che non le aveva nemmeno inviato un messaggio.
«Ecco...» disse e tra molteplici rossori e occhiate timide cercò di raccontargli il meno dettagliatamente possibile degli eventi di quella giornata. Gli raccontò della passeggiata al mare che aveva considerato tremendamente romantica, delle domande di Taehyung su cosa provava per i suoi amici (e gli spiegò anche cosa aveva detto di Yoongi tra i suoi sorrisi sinceri e felici) e poi di come le aveva chiesto dei dettagli su ciò che provava per lui stesso, Taehyung. Sempre più paonazza gli aveva spiegato della serata insieme a bere, delle domande scomode e in conclusione di come erano finiti a casa sua. Alla fine del racconto gli occhi di Yoongi erano completamente sommersi e attenti, in quelli di Mi-Yeun, che aveva cercato in quasi tutti i modi di non guardarlo troppo in faccia così che l'imbarazzo fosse di meno.
«Mmh e dopo ciò non ti ha chiesto di rimettervi insieme o qualcosa del genere?» domandò un po' perplesso.
«No, ha detto solo che per ora può provare a frequentarmi un po' di più, ma già non lo vedo da tre giorni. È a Tokyo per lavoro.»
Yoongi si grattò la testa dalla chioma scura e si morse il labbro inferiore. Mi-Yeun non riusciva a capire a cosa stesse pensando in quel momento il suo amico, ma di sicuro ciò che le avrebbe detto sarebbe stato come un consiglio e anche se le avesse detto che aveva sbagliato non si sarebbe mai arrabbiata con lui perché sapeva che lo faceva per lei a dire certe cose, e non per chissà quali altri motivi.
«Non dico sia strana tutta questa faccenda perché strana non è di sicuro. Io non conosco così bene Taehyung, ma credo che se lui ha così tanti problemi di fiducia allora dovrebbe imparare a superarli da solo, mi spiego?» disse e quando Mi-Yeun scosse la testa sconsolata lui si sistemò meglio sulla sedia, come se quel gesto potesse aiutarlo a esprimersi meglio. «Per essere felici prima bisogna partire da se stessi sennò non lo sarai nemmeno da fidanzato. Prima di metterti con una persona bisogna saper stare bene anche da soli, e da quanto ho capito lui non è il tipo che ama la solitudine.»
Mi-Yeun rifletté su quelle parole pensando che Yoongi aveva ragione. Ma non sapeva proprio che fare, non riusciva a stare lontano da Taehyung neanche un attimo e ora che si erano riavvicinati non si sarebbe di certo allontanata, anche se le parole di Yoongi avevano senso. Lei stessa prima di mettersi con Taehyung stava bene anche da single, ma lui invece? Come era stato quando era solo?
«Sì hai ragione Yoongi, ma non so che fare.»
«Non voglio che ti allontani, semplicemente non dargli tutto questo potere su di te, non lasciargli fare una cosa importante come quella se prima non avete del tutto risolto i vostri problemi. Così facendo lui si abituerà al fatto che nonostante tutto ci sarai sempre e potrebbe prolungare questa attesa, già agonizzante di per sé, perché inizierà a piacergli il fatto che tu sia sempre lì ad aspettare una sua mossa. In poche parole, fatti desiderare.»
Mi-Yeun lo guardò curiosa.
«Esattamente che dovrei fare?» chiese interessata.
Yoongi era un ragazzo e capiva la mentalità degli altri maschi sicuramente molto meglio di quanto la capiva lei, anche se lui non conosceva Taehyung.
«Se ti chiede di vedervi digli che sei impegnata con i tuoi amici e se te lo chiede ancora inventa un'altra scusa e, alla terza volta, se dovesse di nuovo chiedertelo, esci con lui. Solo così si renderà conto che se non si sbriga ti perderà e capirà immediatamente se con te ci vuole stare o no. La fiducia arriva con il tempo, un po' come l'amore. Non ami una persona solo un solo giorno che ci stai insieme, per quello c'è bisogno di tempo, e la dimostrazione che di lui hai fiducia arriverà stando insieme, non l'uno lontano dall'altro per paura dei se e i ma. Nella vita c'è sempre la probabilità che le cose vadano male, ma non per questo ci si deve chiudere in una gabbia d'oro e smettere di vivere.»
Mi-Yeunn lo guardò con gli occhi lucidi e sorrise annuendo. Yoongi aveva proprio ragione e da quel momento in poi avrebbe seguito i suoi consigli.
«E se ad esempio lui risponde ai miei messaggi dopo un po'?» chiese divertita dai suoi sorrisetti maliziosi e pieni di convinzione.
«Fai passare del tempo anche tu.»
I due ragazzi passarono la maggior parte della mattinata insieme e solo quando ormai era arrivata l'ora di pranzo si decisero a tornare a casa. Yoongi insistette per accompagnarla, anche se si era opposta, e così fecero una bella passeggiata fino a casa di Mi-Yeun.
«Grazie Yoongi, sei un amico speciale. Ti voglio bene!» disse lei abbracciandolo forte quando si ritrovarono davanti il suo portone. Yoongi ricambiò la stretta.
«Anch'io, mi raccomando a ciò che ti ho detto, sono sicuro che andrà tutto bene.» sussurrò al suo orecchio.
Quando i due si staccarono promisero che si sarebbero visti presto e mentre la ragazza entrava in caso il suo telefono vibrò. Curiosa lo prese dalla tasca e guardò il messaggio con un piccolo sorriso sul volto.

Taehyung-ah:

Inaugurazione appena finita! Forse tonerò dopo domani a Seoul. Tu che fai?

Mi-Yeun controllò l'orario e sorrise ancora, prima di posare il cellulare nella tasca e salire le scale spensierata, decisa a rispondergli più tardi come aveva detto il suo amico.

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