57. Epilogo

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"Sempre sarai nella tasca a destra in alto, in un passo stanco dentro un salto in alto che mette i brividi. Sempre sarai in un sorriso inaspettato, o in un appuntamento con il mio destino." 

Epilogo

«Jungkookie?» canticchiò Taehyung voltandosi, guardando suo figlio di appena quattro anni correre a nascondersi dietro il divano. Sorrise. Stavano giocando a nascondino in attesa che Mi-Yeun tornasse dal suo ufficio e si stava divertendo da matti insieme al piccolo.

Erano passati quattro anni da quando, un bel giorno di gennaio, era nato Kim Jungkook. Alcuni dettagli del bambino ricordavano tanto quelli di Taehyung; il piccolo neo sulla narice, il sorrisino quadrato e i capelli scuri e lisci. Altri però ricordavano quelli di Mi-Yeun; uno sguardo un po' tagliente, la pelle molto chiara e il colore dei suoi occhi. I giorni pre-parto erano stati i più stancanti per entrambi: era stato difficile e tutt'e avevano versato tante lacrime, soprattutto Taehyung, che aveva pianto quando lo aveva tenuto nelle sue mani per la prima volta. Era così piccolo che il suo cuore aveva rischiato di scoppiare per la tenerezza e vederlo crescere giorno dopo giorno, con quei sorrisini che gli scoccava ogni tanto, era stato un periodo bellissimo. Poi il piccolo Jungkook iniziò a parlare e questo fece piangere per giorni interi Taehyung, a cui il cuore si stringeva ogni volta che diceva "papà." Anche Mi-Yeun si era parecchio emozionata quando il piccolo aveva detto la parola "mamma" per la prima volta. Insomma, avevano scoperto che i loro cuori si scioglievano velocemente quando si trattava di loro figlio.

«Dove ti sarai mai cacciato? È la quinta volta che papà perde.» ridacchiò scuotendo la testa. Quanto era felice in quel momento? Di sicuro non riusciva ad esprimerlo con le parole, ma si poteva notare dai suoi occhi sempre sorridenti e le mani che tremavano per la gioia. La sua vita era migliorata. Mentre si avvicinava lentamente nel punto in cui Jungkook si era nascosto. Sorrise vedendo suo figlio nascondere la faccia dietro le manine e quando lo afferrò esclamando «trovato!» lui iniziò a ridacchiare pure, intenerendolo. Si buttò sul divano, tenendo alto il piccolo che continuava a sorridere, poi si sedette e gli lasciò mille baci sulle guance. «Piccolo monellino di papà.» aggiunse e ad ogni sorrisino lo baciava.

«Piccolo monellino papà.» ripeté divertito, con quella vocina che lo addolciva sempre.

«Papà non è monello.» rise riportandolo in aria.

«Papà monello.»

Taehyung lo sbaciucchiò nuovamente, quando suonarono al campanello, distraendolo. Mettendosi in piedi, con il bambino tra le braccia, si avvicinò alla porta saltellando per farlo ridere, ritrovandosi davanti Mi-Yeun, Jimin, Jungkook, Yoongi e Hoseok che, non appena incontrarono lo sguardo del piccolo Jungkook, sorrisero.

«Mamma!» esclamò Jungkook allungando le piccole braccia per poter essere preso da sua madre che, contenta di rivederlo, lo strinse lasciando passare prima i loro amici.

«Ben tornata, amore.» Taehyung la baciò, poi posò le labbra sulla testa del bambino.

«Grazie amore.»

«Yah, è stato un bell'accordo che il bimbo si chiami come me ma che l'hai battezzato tu, no?» disse Jungkook sedendosi accanto a Jimin e Yoongi sul divano e battendogli sulla spalla.

«Già, hanno fatto felici entrambi!» esclamò guardando la famigliola ancora impegnata a scambiarsi affetto un po' più in là da dove si trovavano loro.

«Yah, è strano. A me i bambini non piacciono ma il loro... è tutta un'altra cosa. Lo coccolerei per giornate intere senza stancarmi una sola volta.» aggiunse Yoongi ma fu interrotto da Hoseok che sbuffò.

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