"E sto cadendo nel burrone di proposito, mi sto gettando dentro al fuoco, dimmi 'amore no'. Finiranno anche le fiamme ma il dolore no e non puoi uccidere l'amore ma l'amore può. Capisci? So che puoi farlo, finiscimi. Aspetto la fine, tradiscimi. Poi dimmi 'è finita', zittiscimi."
«No Taehyung! Santo cielo, alzati da terra prima che ti venga un malanno.» esclamò esasperato Jimin mentre cercava di afferrare l'amico per la spalla e rimetterlo in piedi.
Si trovavano a casa Park da più di mezz'ora ormai e Taehyung era ancora un po' brillo. Continuava a sbattere dovunque o lamentarsi di voler chiamare di nuovo Mi-Yeun, ma Jimin gli aveva sequestrato il telefono dicendogli che non poteva chiamarla alle cinque di mattina e che probabilmente stava dormendo. Piagnucolando aveva continuato a ribadire che gli mancava, ma lui aveva fatto finta di non sentirlo nascondendo tutti i cellulari dalla sua vista.
Jungkook era invece più tranquillo; non appena Jimin gli aveva dato un piumone pesante e dopo avergli sistemato il divano-letto, per entrambi, il ragazzo si era subito profondamente addormentato e adesso neanche i danni causati di Taehyung l'avrebbero svegliato.
«Ho caldo.» disse quest'ultimo.
Jimin lo aiutò a sedersi su una sedia e gli intimò di stare fermo lì se non voleva che chiamasse Mi-Yeun per dirle che si stava comportando come un bambino e, dopo quell'ammutinamento, finalmente si calmò.
Gli preparò una camomilla e lo costrinse a bere tre bicchieri d'acqua, per evitargli una grande emicrania l'indomani, prima di passargli l'infuso caldo. Quando finalmente la sbronza gli passò si erano già fatte le cinque e mezza del mattino. Jimin sbadigliò mentre finalmente Taehyung si decideva ad andare a letto e dormire un po'.
«Jimin-sshi, io... mi sento dispiaciuto per averti disturbato. È quasi l'alba e sei stato costretto a tenermi a bada.» gli disse e si sentì profondamente dispiaciuto per ciò che era successo.
«Sei il mio migliore amico e per te avrei fatto questo e anche molto altro. Mi hai fatto venire un po' di nervi a fior di pelle quando ti dicevo di fare una cosa e tu ne facevi un'altra, ma ti voglio bene lo stesso. Ora dormi, già che ci siamo, visto che domani è domenica, tu e Jungkook potreste rimanere qui e pranzare insieme, poi se vuoi puoi farmi compagnia per andare a prendere Mi-Yeun in ospedale.» alzò le spalle e le riabbassò con un sorriso che coinvolse anche Taehyung; si risistemò sotto le coperte e Jimin spense la luce indietreggiando.
«Buonanotte, ti voglio bene.» sussurrò andando via.
«Anch'io.» rispose Taehyung e si addormentò subito dopo.Erano le undici e mezza di mattina quando si soprassalto si svegliò, una luce luminosa che gli accecò gli occhi e la gola che gli iniziò a fare male quando esclamò:
«No!» facendo sobbalzare Jungkook e Jimin che in silenzio totale stavano facendo colazione nel tavolo di fronte il divano dove Taehyung s'impigliò tra le coperte cercando di mettersi in piedi.
«Yah Taehyung mi hai fatto prendere un colpo! Che succede? Hai fatto un incubo?» disse Jimin allarmato mentre Taehyung cercava per tutta la casa il suo telefono con l'ansia sullo stomaco.
Jungkook bevve un sorso di latte e lo guardò con le sopracciglia corrucciate mentre lui guardava in tutte le tasche della giacca in cerca del suo cellulare.
«Yah, dov'è quel dannato telefono?» alzò la voce allarmato.
Jimin annuì comprensivo e prendendolo da un cassetto e passandoglielo lo fissò afferrarlo con forza e correre a sedersi di nuovo sul divano con gli occhi incollati allo schermo.
«Che succede Taehyung?» chiese sempre più curioso mentre il ragazzo diventava di una tonalità di rosso che lo fece preoccupare.
Taehyung bloccò il telefono e lo buttò sul divano, portandosi le mani sulla faccia e buttandosi all'indietro sui cuscini.
«Insomma, mi vuoi dire che ti prende?» domandò Jimin.
«I-io... ieri ho inviato un messaggio a Mi-Yeun che non avrei dovuto inviare. Aish che imbarazzo! Chissà che pensa di me.» piagnucolò e si tirò all'indietro i capelli scuri.
Jimin e Jungkook sorrisero più sollevati, «ops» rispose quest'ultimo riprendendo a bere la bevanda bianca e afferrando un biscotto con le gocce di cioccolato.
«E io che mi stavo preoccupando.» sospirò Jimin scuotendo la testa divertito.
Taehyung li fissò offeso mentre sentiva la faccia caldissima, ormai con il nervosismo alle stelle! Si era ricordato di quel momento nello stesso istante in cui aveva aperto gli occhi, ma aveva sperato si trattasse di un sogno... invece era tutto accaduto. Aveva inviato un messaggio a Mi-Yeun alle quattro del mattino e le aveva scritto di amarla. Si sentiva in imbarazzo, in quel momento sarebbe voluto sprofondare, avrebbe voluto che il divano lo risucchiasse o che venisse portato via da una forte folata di vento. Che brutta figura! Pensava.
«Yah e cosa credi ci sia di peggiore? Le ho inviato un fottutissimo "ti amo"!» alzò un po' la voce irritato dal fatto che i suoi amici prendessero alla leggera quel gesto.
«Yah, non le hai mica detto una cosa brutta.» rise Jimin sul latte buttandone metà sul tavolo.
«E comunque non è la cosa peggiore che hai fatto ieri.» s'intromise Jungkook e la faccia di Taehyung, già scarlatta, divenne di un colore inspiegabile, un misto tra il viola e il rosso fuoco.
«Che vuoi dire?» domandò terrorizzato mentre Jungkook inghiottiva il biscotto e faceva spallucce.
«Le hai anche chiamato.»
Gli occhi di Taehyung erano spalancanti per la sorpresa, la bocca aperta e il cuore gli batteva alla velocità della luce, avrebbe anche potuto spaccargli la gabbia toracica e uscirgli fuori.
«Io cosa? E che le avrei detto?»
«Non ho sentito tutta la conversazione perché a un certo punto ti ho perso e non ti ho più ritrovato, ma quando mi sei stato vicino ho captato qualcosa delle tue parole.»
«Cosa ho detto?»
«Sei sicuro di volerlo sapere?» chiese Jimin.
Taehyung annuì con foga.
«Be', ehm... le hai detto che lei ti rende scemo e che-» Jungkook era combattuto, la disperazione di Taehyung era così evidente che a un certo punto ebbe paura di fargli sapere la verità.
«E che?» ripeté lui impaziente.
Jungkook sospirò, «e hai fatto un monologo in cui le spiegavi che per colpa sua non dormivi la notte, che sentivi i suoi battiti del cuore lontani perché offuscati dal caos del mondo e della società.» e dopo le parole di Jungkook, a Taehyung, tornarono in mente tutto ciò che aveva detto quella sera, di tutte le figuracce e le scivolate. Sarebbe voluto sparire in quello stesso momento.
«Dai, Taehyung! Alla fine che vuoi che succeda? Lei è innamorata di te.» disse Jimin dopo il silenzio dell'amico, che ormai stava contemplando in che modo mettere fine alla sua vita.
«Aish, credo non mi presenterò mai più sotto i suoi occhi.» sussurrò bollente in viso.
«Non dire sciocchezze! Oggi dobbiamo andare a prenderla.» rispose Jimin e si alzò dal tavolo per prendere una tazza a Taehyung.
«Devi andare a prenderla. Può farti compagnia Jungkook per quanto mi riguarda.»
«Mi dispiace, ho un impegno alle 14:00. Mi sa che devi andare tu hyung.» rispose subito Jungkook.
«Yah, voi due!» alzò la voce Taehyung, e Jimin e l'altro sghignazzarono divertiti mentre lui diventava sempre più rosso in viso.
«Dai, smettila e vieni a fare colazione. Jungkook non può, devi venire tu. Su, forza.»
Jimin lo prese per la mano e lo guidò verso una sedia mentre lui piagnucolava esasperato.
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||4 O'Clock||
Fanfiction[Sequel Mr Kim] Completa✔️ La relazione tra Mi-Yeun e Taehyung è arrivata a un punto di non ritorno e ora il destino ha in serbo nuove condizioni che li porterà a essere vicini ancora una volta. Ora un'unica frase descrive la realtà di Taehyung; "le...