40. Diverso

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"Vorrei che ti guardassi con i miei occhi, vorrei che ti ascoltassi con i miei sogni."

Mi-Yeun sentì come se il mondo si fosse silenziato, come se tutti fossero spariti e gli unici all'interno del locale erano solo loro due. Perché tutto d'un tratto sembrava che i problemi erano svaniti? Perché sentiva come la piacevole sensazione che non fossero mai esistiti? Fino a quella mattina aveva chiesto Taehyung di dimostrarle di essere davvero cambiato prima che potessero rimettersi insieme, ma adesso era come se si fosse dimenticata di quella richiesta. Era come volesse che subito si fidanzassero di nuovo perché senza di lui non aveva niente senso. Taehyung la fissò negli occhi in imbarazzo, osservato da Jimin con un enorme sorriso in volto e gli occhi luminosi, uno sguardo che passava da lui alla sua migliore amica.
«C'è qualcosa che devi dirmi?» gli chiese Mi-Yeun paonazza in viso.
Si chiedeva cosa le stesse succedendo. Lui era Kim Taehyung e ormai lo conosceva da troppo per sentirsi così in imbarazzo... eppure quegli occhi così lucidi e dolci, le mani che tremano e le guance rosse, scaldarono così tanto il cuore di Mi-Yeun che non riuscì a fare a meno di odiarlo o avercela con lui. Era stata forte per tanto tempo, si era costretta a soffocare i suoi sentimenti, ma quella sera il viso di Taehyung era di una bellezza mozzafiato per poterlo ignorare.
«Sì, devo dirti una cosa, se ne hai voglia ecco.» 
Senza pensarci più di una volta lei si mise in piedi e indossò la sua giacca, poi si voltò verso Jimin che le rivolse un cenno.
«Jimin, io...» disse imbarazzata fermandosi quando Jimin scosse la testa gioioso.
«Va pure! Io vado a sedermi con Yoongi hyung.» le rispose e dopo averle dato un bacio sulla fronte e aver abbracciato Taehyung sparì nel tavolo vicino.
Entrambi molto timidi si diressero fuori dal locale, non prima che Taehyung tornasse indietro a prendere la giacca che aveva dimenticato sulla sedia. Era ancora un po' brillo per cui fece un po' di casini nella fretta di parlarle, inciampò sulla sua stessa giacca mentre correva da lei, poi la manica della stessa rimase impigliata tra le ante delle porte quando provò a chiuderla, e infine si sbatté lo sportello dell'auto sulla fronte. Mi-Yeun non riuscì un solo attimo a restare seria, era divertita da quella situazione e mentre Taehyung guidava tutto rosso in viso in direzione di casa sua, e tentava in tutti i modi di non guardarla, Mi-Yeun pensò a come avesse fatto per tutto quel tempo a stargli lontano. Era ormai passato un mese e mezzo dal loro allontanamento e se pensava a tutti quei giorni  si stupiva della sua forza mentale.
Taehyung parcheggiò l'auto e si slacciò la cintura di sicurezza per poi voltarsi verso di lei, mentre lo imitava e si metteva più comoda sul sedile. Entrambi si fissarono negli occhi per un po', il primo a interrompere quel contatto visivo fu proprio lui che sempre più bordeaux non riusciva a fare qualsiasi cosa in sua presenza.
«N-non so in realtà perché ti ho chiamata. Non so che dirti, sono mezzo ubriaco e stranamente mi sto vergognando anche solo a guardarti in faccia. Mi chiedo quando sono diventato così timido.» parlò alle sue mani, facendo sorridere Mi-Yeun che agitò la testa pesando che fosse davvero tenero. Pensava, magari, che quei giorni lontano da lei lo avessero davvero cambiato, perché anche per lei tutta quella timidezza non era da lui.
«Mi piace il fatto che tu sia ubriaco. Significa che dirai solo la verità.»
«Oh b-b' grazie. Io, ecco, ehm... s-sono leggermente in imbarazzo in questo momento.» disse voltandosi verso un'altra direzione e deglutendo a fatica. La sua faccia non aveva ancora cambiato tonalità e un sorriso carino stava combattendo per mostrarsi sul suo viso. L'unica cosa che vedeva Mi-Yeun in lui in quel momento era felicità.
«Insomma, sono partito spedito dal tavolo di Yoongi per venire da te e adesso non so neanche come iniziare, tutto questo è così umiliante.»
«Oh a proposito, è stato abbastanza strano vederti insieme a Yoongi oggi! Da quando voi due siete amici?» cambiò discorso Mi-Yeun per alleggerire la tensione che stava emanando il corpo di Taehyung, e di questo lui sembrava davvero grato visto che fece un sorriso enorme.
«Ah, oggi ci siamo incontrati in spiaggia ed è venuto a parlarmi. Ero davvero irritato ma alla fine ho capito che non è così male. Abbiamo deciso di mangiare insieme così potevamo anche continuare a parlare, perché fuori faceva troppo freddo.»
Mi-Yeun annuì comprenvisa, «ah» rispose persa nei suoi pensieri. Si ricordava di quella spiaggia. Taehyung ce l'aveva portata quando i due avevano fatto pace dopo essersi allontanati e lui aveva ammesso che guardarsi riflesso nell'acqua vedeva solo lei, che la amava e che erano simili. Quindi Taehyung era tornato lì per rivederla? Per ricordarsi di lei? Il cuore le batteva forte perché di dimostrazioni gliene aveva date più di quanto lui pensasse.
«In realtà è stato lui prima a dirmi di venire da te per parlarti. Solo che adesso mi sento così impacciato che non so davvero che dire, anche se avrei mille cose da farti sapere.»
«Tipo? Dimmi ciò che ti viene dal cuore.» gli disse lei a mo' d'incoraggiamento posandogli una mano sulla guancia.
Quel gesto gli diede la forza di iniziare a parlare, anche se nello stesso momento le lacrime iniziarono a rigargli le guance. Mi-Yeun le asciugò con i pollici mentre sollevato dalla sua reazione Taehyung non riusciva a voltarsi da un'altra parte. L'unica cosa che voleva guardare era solo lei.
«Tipo che sto male da così tanto tempo senza di te. Ero così felice quando ci siamo messi insieme. Sembrava che la mia vita fosse la più bella di tutte, perché finalmente avevo ogni cosa che il mio cuore aveva sempre desiderato. Ogni giorno era una nuova avventura, poterti baciare mi mandava in paradiso. Ma poi... poi ho lasciato che due stupidi mi allontanassero da te e da lì sono ricomparsi i problemi. Possibile che non potessi fidarmi di nessuno? Mi sbagliavo, perché tu meritavi tutta la fiducia del mondo, anche a occhi chiusi.» si passò una mano sul viso per asciugarlo e prese un respiro prima di continuare. Era proprio vero che si era pentito delle sue scelte, era arrivato il momento di perdonarlo. «E poi ho cercato di darti delle condizioni, ho cercato di tenerti sul filo di un rasoio per capire se davvero potessi fidarmi di te e alla fine mi è piaciuto così tanto vederti aspettarmi, anche per un solo gesto, da essermi comportato come uno stupido. Mi dispiace così tanto, Mi-Yeun. Sono stato davvero uno scemo. Le mie uniche forze, quelle che mi hanno sorretto anche se il peso delle mie azioni mi stavano uccidendo, sono stati Jimin, Jungkook e Hoseok. Se non fosse stato per loro tre mi sarei chiuso nella mia stanza e avrei mollato ogni cosa.»
Mi-Yeun gli accarezzò una guancia, innamorata come non mai di lui e di tutti i suoi particolari, accorgendosi che a ogni sua parola il suo cuore e la sua mente erano guariti.
«Spero solo che tu abbia capito che parte dei problemi che creano la tua testa non esistono. Taehyung, sei una persona meravigliosa quindi non permettere mai più alle tue paranoie di farti smarrire. Che poi, smarrirsi non è un reato, l'importante è essere in grado di ritrovare la via di casa, e io sono la tua casa.» disse.
Taehyung sembrava un bambino davanti al regalo che aveva più desiderato per tutto l'anno, contento come lo era stato poche volte. La guardava con gli occhi grandi, sorpreso di sentirle dire quelle cose.
«In più, non pensare mai più che la gente vuole stare con te solo per i soldi. Hai dei migliori amici fantastici! Jungkook è così dolce. Sai, oggi è venuto a trovarmi.»
«Davvero?» chiese sbalordito e allegro nello stesso momento.
Mi-Yeun annuì entusiasta e gli raccontò della loro conversazione. Taehyung sorrise per tutto il tempo, così contento che sembrava avesse una gran voglia di chiamargli, ma decise che l'avrebbe fatto l'indomani, perché quei minuti insieme a lei erano sembrati un sogno da cui non voleva svegliarsi.
«Aish, quel ragazzino ci tiene davvero tanto a me, come d'altronde anch'io sono molto legato a lui.» disse alla fine. Rimasero in silenzio, fino a quando quella domanda uscì fuori dalla sua bocca con così tanta naturalezza da non poter credere che non fosse sinceramente diverso.
«Comunque, ecco... ti va di essere la mia ragazza ancora una volta?» chiese.
Mi-Yeun spalancò gli occhi sorpresa. Tutto era stato pronunciato così velocemente e inaspettatamente che per un po' non riuscì ad aprire bocca e a emettere qualsiasi suono. Taehyung era sempre più in imbarazzo e impaziente sperava in un sì, con gli occhi grandi e un po' di paura nello sguardo che sparirono non appena udì quelle parole.
«Sì tutta la vita, Taehyung.»

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