Captitolo 12

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Era talmente diversa che quasi non sembrava lei, bellissima? Sarebbe riduttivo, Melanie aveva fatto un'ottimo lavoro, i capelli le incorniciavano il viso in morbide onde, mentre il trucco leggero come non mai le metteva ancora più in evidenza gli occhi, che non avrei mai capito se fossero grigi o verdi,
"Ti amo" le dissi mentre eravamo in macchina verso la villa dei miei, "Cosa?" la vidi scattare e voltarsi verso di me con aria perplessa, non ricordavo di averglielo mai detto e forse era dovuta a questo la sua reazione, "Ti amo" le ripetei ancora e lei di nuovo disse "Cosa?" guardai il suo sguardo pieno di malizia, "Stronza!" le risposi sorridendo, sorrise anche lei allungandosi verso di me e poggiandosi con la testa sulla mia spalla, "Ripetilo ancora" disse poggaindo come sua abitudine la sua  mano sulla mia impegnata col cambio, "Ti amo, ma adesso basta" la sentì ridere ancora per poi avvicinare le labbra al mio orecchio "Ti amo anch'io" il mio cuore a quelle parole fece una capriola, non sapevo perché, non era la prima volta che sentivo qualcuna dirmi ti amo, ma rimaneva comunque il fatto che io non avessi mai ricambiato quel sentimento se non con la sorella di Philip, adesso però ciò che avevo provato per lei mi ero reso conto non fosse neanche il 10% di ciò che riuscivo a provare per Ila "Ripetilo" le dissi a mia volta, quando lo aveva fatto Ila avevo pensato lo facesse per gioco, adesso invece mi rendevo conto, sentivo la necessità di sentirglielo dire ancora "Ti amo" mi sussurrò di nuovo lei all'orecchio, si accese una sigaretta e ne fece un paio di tiri per poi passarmela, fuori dal finestrino ad illuminare le lunghe distese d'erba c'erano solo dei fiochi lampioni gialli, "Ci vuole ancora tanto?" mi chiese la rossa, "No piccola, eccola lì" gli indicai la villa circondata da un giardino immenso, era buio, ma il giardino dei miei era sempre super illuminato, la neve lo ricopriva e ricordai che in questi periodi, da bambino, ci passavo ore in quello stesso prato a giocarci, parcheggiammo l'auto nel vialetto, "Sei pronto??" mi chiese, la guardai e un tepore mi avvolse non appena incrociai il suo sguardo, sospirai e le carezzai i capelli "Si, andiamo" le dissi, poi andai a prenderla dall'altro lato dell'auto...
Bussai all'enorme porta d'entrata, come mi aspettavo non ci accolse mia madre bensì l'attuale ragazza di Edward "Rory! Che bello vederti, ho scommesso con Edward, io dicevo che saresti venuto da solo, lui che non ti saresti presentato affatto" sorrise sventolando il calice in cristallo colmo di vino rosso, "avete perso" dissi superando la soglia della porta, lasciai la mano ad Ila e l'aiutai a togliere la giacca, feci lo stesso per poi appenderle all'attaccapanni posto all'entrata, "Lei è la mia ragazza, Ila, Ila lei è Megan, la fidanzata di mio fretello Edward con cui hai già avuto il piacere di fare conoscenza" guardai Ila, immaginai non si sarebbe affatto aspettata una situazione del genere, mi dispiacque di averla tirata dentro perché si percepiva si sentisse a disagio "Piacere" disse in modo pacato, la sua voce uscì sicura e questo mi sollevò un tantino, Megan ci fece strada verso il salotto, dove mio padre, mia madre e mio fratello facevano conversazione "Eccolo qui!" esclamò mia madre, "fatti abbracciare tesoro" mi si avvicinò ma io non ricambiai il suo abbraccio, "E tu sei?" disse mio padre rivolgendosi ad Ila, "la nuova ragazza di Rory" rispose per lei Edward "Ho avuto il piacere di conoscerla quando sono stato da lui l'ultima volta" continuò, tutta l'attenzione ora era rivolta a lei, cercai di divincolarmi dalla morsa di mia madre che mi teneva sotto braccio, "Dio Eddie! Perché non ce l'hai detto!? Se lo avessi fatto non avrei invitato Alice!" lo rimproverò mamma, mi divincolai finalmente dalla sua presa "Sul serio?? Alice? Mi prendete in giro?" sbottai "Sai nonostante tutto quanto ancora ci tenga a te Rory, ed avevo pensato ti facesse piacere, dopotutto è stata importante per te" Ila era letteralmente sbiancata, la guardai e lessi la confusione nei suoi occhi, "Importante? Per me? Forse per voi mamma!" guardai Edward, ero maledettamente incazzato e non sapevo più che svolta avrebbe preso la serata, "io non ne sapevo niente" si giustificò lui alzando le mani in sua difesa mentre Megan ridacchiava fra se e se, "Se sono di troppo chiedo a Philip di venire a prendermi, sicuramente non troverà obiezioni" disse la rossa con la voce che le tremava, "No tesoro! Assolutamente" scandì mia madre prendendole la mano, "tu non vai da nessuna parte" le dissi io, papà le passò un calice colmo di vino, "gradisci?" le chiese, lei annuì e ne sorseggiò un po', "Tra poco serviamo la cena" esclamò Florence facendo il suo ingresso, più che una cameriera era ormai una persona di famiglia, aveva seguito la mia famiglia per anni e soprattutto nei nostri anni più bui "Rory da quanto non ti vedo, come stai?" mi chiese poi palpandomi una spalla e sorridendo, "Bene Florence, grazie, lei è Ila" gli risposi presentandola "Piacere di conoscerti Florence" disse Ila allungandole la mano, "Quanto sei graziosa, conosco questo mascalzone da quando era solo un bimbetto viziato" Ricordò la donna sorridendo, e a quel pensiero gli occhi di Ila brillarono allo stesso modo di quando parlava di Ian o Philip, lo stomaco mi si svuotò improvvisamente, l'abbracciai e le lasciai un bacio tra i capelli sotto gli occhi increduli dei miei genitori e di mio fratello, penso non mi avessero mai visto fare un gesto d'affetto tanto spontaneo con qualcuna delle mie ragazze passate, "non è poi cambiato tanto" ridacchiò Ila lasciandosi cullare tra le mie braccia "Il nostro Rory! Io adesso torno al mio lavoro, è stato un piacere conoscerti Ila" sorrise ancora cordiale Florence, mio padre cacciò il suo orologio da taschino, era un uomo molto preciso, impeccabile sotto quasi tutti i punti di vista, almeno adesso, "nel frattempo che ne dite di accomodarci?" disse indicando i divani in pelle, lui e la mamma si sedettero per primi "Allora Ila, raccontaci un po' di te!" esclamò posando sul tavolino imbandito di bottiglie di liquore il suo bicchiere da Whisky, "Studi? Sembri molto giovane" incalzò mia madre, Ila fece un'altro sorso dal suo calice "Non più, sono diplomata in arte, pittura precisamente, ho frequentato per 2 anni l'accademia di belle arti, avrei voluto insegnare, ma al 3 anno non mi hanno rinnovato la borsa di studio quindi non ho potuto proseguire" fece spallucce, non stava mentendo, semplicemente non me ne aveva mai parlato "immagino abbiano trovato qualcuno ne avesse più bisogno di te" si intromise subito Megan "beh, immagino di si, quello per me non è stato un periodo propriamente felice, adesso sono in cerca di lavoro" continuò lei mordendosi un labbro in un gesto nervoso, poi sorrise, "La vita è imprevedibile, riserva tante sorprese, alcune che possono cambiarti la vita" le rispose mio padre spostando lo sguardo da lei a me con disapprovazione, "Beh, si papà... Tipo un decesso" lo punzecchiai io, "Certo Rory, anche un decesso se sai come coltivarlo" risi ironicamente alla sua affermazione "Facile coltivare quando ti viene servito tutto su un piatto d'argento" presi dal tavolo il mio bicchiere di Whisky e lo tracannai, mio padre stava per rispondermi ma Edward lo precedette "A te è stato offerto tutto su un piatto d'argento fratellino, eppure stai riuscendo comunque a mandare tutto a puttane" poggiai il bicchiere vuoto sul tavolino,
"tutto pur di non averti tra i coglioni Edward" mi voltai a guardarlo, in un'altra circostanza ci saremmo già gridati contro, invece mi limitai a sorridergli con nonchalance, "Ragazzi! Basta così!" ci rimproverò mia madre, poi sentimmo bussare alla porta, "Dev'essere arrivata Alice, Megan ti spiacerebbe?" continuò "Assolutamente" rispose lei alzandosi...

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