Sentivo gridare in modo sconclusionato, o forse era la mia mente ad esserlo, l'ultima frase che riuscì a capire fù: "È in overdose" non sapevo chi lo avesse detto, sapevo solo che non riuscivo più a muovermi, mi sentivo completamente bloccata ed impanicata, non sapevo cosa fare.
Qualcuno mi toccò una spalla, mi voltai e vidi Melanie, mi abbracciò "Andrà tutto bene" mi disse mentre mi stringeva, iniziai a realizzare, stavo uscendo da quello stato di confusione che mi aveva avvolta, e al posto della confusione era il dolore che stava prendendo il sopravvento, era Rory ad essere andato in overdose ed ero stata io a dare l'allarme, quelle parole, quelle ultime parole che ricordavo ero stata io a dirle, lo avevo visto impallidire seduto accanto a me, le labbra gli erano diventate cerulee e aveva iniziato a rantolare.
"D-d-d-d" iniziai ma dovetti fermarmi, non riuscivo a parlare, cercai di calmarmi momentaneamente mentre continuavo a guardarmi intorno sperando di vederlo, in piedi, magari comunque pallido ma con i suoi begli occhi azzurri aperti, sperai di vederlo sorridermi, immaginai mi dicesse: "Cazzo piccola per poco non mi fottevo ma stai tranquilla è tutto ok adesso", e invece lui non era lì, "Dov'è?" sbottai finalmente sotto lo sguardo intenerito di Melanie, "Lo hanno portato in vasca Ila, stanno provando a farlo riprendere".
Andare in quel bagno fù forse lo sbaglio più grande della mia vita, vedevo Jemie dargli di tanto in tanto qualche pacca al viso in un disperato tentativo di rianimarlo, i rantoli di Rory erano intervallati da periodi di apnea in cui Jemie provava a massaggiargli lo sterno e fargli la respirazione bocca a bocca.
"Jemie fa qualcosa!" gridai tra le lacrime avvicinandomi alla vasca, presi una mano al biondo, era fredda quanto un cubetto di ghiaccio, proprio come l'acqua che avvolgeva il suo corpo, "Rory svegliati, non lasciarmi!" dissi quasi a fatica a causa del nodo che avevo in gola, piangevo così forte da sentire i polmoni che quasi mi scoppiavano, "Lei che cazzo ci fa qui? Will portala fuori!" gridò Jemie con aria incazzata, Will mi venne incontro, "No!" gridai aggrappandomi ancora più forte alla mano inanime di Rory, "Rory svegliati, ti prego!" continuai mentre Will mi prendeva di peso, mi dimenai così tanto da mettere perfino lui in difficoltà, a tal punto che riuscì a divincolarmi dalla sua presa, prontamente Jorn mi raggiunse mentre lui cercava nuovamente di bloccarmi, "Lascia stare Will! Adesso Ila viene con me, andiamo a fare due passi fuori" disse il moro prendendomi le spalle e stringendomi in un'abbraccio, "Q-quando rientriamo R-Rory starà bene vero?" chiesi ingenuamente e lui mi annuì, "Cazzo tremi tutta" esclamò, uscimmo dal bagno e lui prese la prima giacca che gli capitò a tiro mettendola sulle mie spalle, cercai Philip con lo sguardo, volevo lui, avevo bisogno di lui ma non c'era, in compenso ci raggiunse Karen, "Dove la porti?" chiese al moro prendendomi una mano, "Fuori, ci fumiamo una sigaretta" gli rispose lui.
Passammo per il salotto ormai vuoto, non c'era più nessuno ed il sole stava sorgendo, probabilmente quel sole Rory non l'avrebbe visto, iniziai nuovamente a piangere a questo pensiero, ma che cazzo pensavo? Sarei rientrata dentro a breve e tutto sarebbe tornato normale, Rory mi avrebbe accolta sorridente e mi avrebbe detto di stare tranquilla, pensai cercando di autoconvincermi. Jorn mi passò una sigaretta e ne prese una anche per lui, mi allungò la sua zippo per lasciare che accendessi ed io tirai su con il naso, facevo fatica a respirare mentre continuavo a piangere e singhiozzavo, "Quando rientriamo?" gli chiesi, lui scuotè la testa, "tra poco" rispose.
Sentimmo bussare violentemente alla porta d'entrata, entrammo dalla porta-finestra ed andammo ad aprire, era zio George, "Dov'è Rory?" chiese super agitato, dietro di lui c'erano Philip e Mark, il primo mi abbracciò forte e Jorn si diresse verso la stanza di Jemie facendo strada al dottore.Ne Will, ne Jemie erano più in bagno, ma Rory non c'era, guardai il moro, aveva pianto e anche tanto, non era facile che Jemie piangesse, lo sapevamo tutti, incrociò il mio sguardo e scuotè la testa mentre altre lacrime gli rigavano le guance, "Non è possibile, è solo un'incubo" esclamai riprendendo a singhiozzare, il cuore mi batteva così forte da sembrare volesse uscirmi dal petto. Mi avviai a passo svelto verso il bagno dove era già entrato zio George, non appena vidi nuovamente il corpo di Rory in quella vasca sentì le gambe diventarmi come gelatina, non riuscivo più a reggermi in piedi, cercai di reprimere un conato di vomito, non potevo, non in quel momento, entrai anche io nell'acqua fredda della vasca e mi sembrò di essere trafitta da mille lame per il freddo, ormai tutto intorno a me appariva sfocato, mi sedetti muovendo a fatica il corpo immobile di Rory, era così bello, era ancora bellissimo.
"Ci sono io con te amore, adesso ci sono io con te, tra poco torniamo a casa" sussurrai lasciando che poggiasse il capo sul mio petto mentre gli carezzavo i capelli bagnati cullandolo avanti e indietro, le lacrime non si fermavano e sentivo la testa che mi scoppiava, avevo freddo, troppo freddo, ma il tepore che emanava Rory e che molte volte mi aveva riscaldata adesso non c'era più, scoppiai nuovamente in un pianto disperato "Avevi detto che non mi avresti mai lasciata!" gridai con la gola in fiamme prima di chinarmi e baciargli la fronte, "Adesso basta Ila" mi disse Jemie anche lui con la voce impastata di pianto, fece per venire a prendermi ma io scuotei la testa "Se resto un'altro po' forse si sveglia" dissi piangendo, "È vero amore?" chiesi poi calando lo sguardo verso il biondo, "Aiutami a metterla fuori di lì" esclamò George guardando Jemie, anche lui adesso scuoteva la testa incredulo per ciò a cui stava assistendo, Rory mi aveva detto di avergli parlato del fatto che volevamo disintossicarci non appena ci saremmo sposati e questo faceva ancora più male, sia a me che a suo zio.
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Me... You... And the Heroine 🖤
ChickLit- Storia in revisione - Ila non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lei lo sapeva, nonostante fosse consapevole del fatto che l'eroina potesse prima farle toccare il cielo con un dito per poi, in un millesimo di secondo, lasciarla cadere sull'as...