Capitolo 38

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Il percorso in macchina fù straziante, ero nervoso e scrutavo, man mano che ci avvicinavamo al centro analisi, se in lontananza ci fosse uno zaino rosso, era poggiato vicino ad un palo della luce proprio lì accanto, non appena mi vide uscire dall'auto ci precedette ad entrare, io gli feci un segno impercettibile con il capo per confermargli fossi io, "Voi cosa dovete fare?" ci chiese sorridendo la segretaria, "test tossicologico delle urine" disse mio padre, la ragazza si voltò subito verso di me, "Come ti chiami?" mi chiese prendendo una scheda da compilare, "Perchè dai per scontato sia io il tossico?" lei rimase momentaneamente senza parole poi cercò di scusarsi balbettando qualcosa di indecifrabile, "Rory Reed" le dissi togliendola da ogni imbarazzo, "Scrivimi qui data, luogo di nascita e un numero su cui chiamare per il ritiro degli esami" disse per poi passarmi la scheda da compilare, "Dammi qui Rory, ci mettiamo il numero di casa nostra, non quello del tuo appartamento" sentenziò mio padre prendendola con foga dalle mie mani e consegnandola solo dopo aver cancellato il mio numero e scritto il loro, "Hai già un campione di urine?" chiese ancora la ragazza ed io scuotei la testa, "Ok, allora attendi un minuto che esca l'altro ragazzo" mi passò un contenitore sterile ancora sigillato per poi indicarci le sedie d'attesa proproio di fronte al bancone dove adesso si stavano avvicinando due anziani mano nella mano, la ragazza gli sorrideva affabile mentre probabilmente l'uomo gli raccontava qualche aneddoto di gioventù riguardante lui e la moglie, non che stessi ascoltando, però me ne accorsi dal modo in cui l'abbracciava e sorrideva guardandola di tanto in tanto, "Devi andare in bagno?" mi chiese lo zaino rosso, io lo guardai dabbasso e lui mi fece un sorrisino, ricambiai il suo sorriso e per un'attimo mi sentì stranamente tranquillo, tranquillità che durò poco visto che, quando mi alza, vidi in contemporanea Edward fare lo stesso, "Non vorrai mica venire con me fin dentro al cesso Edward?" sbuffai vistosamente, lui mi annuì con un sorrisetto beffardo seguendomi realmente fin dentro al bagno,
"Puoi non fissarmi il cazzo?? Non riesco a pisciare porca puttana Eddie!" erano passati diversi minuti da quando eravamo lì dentro ed io avevo cercato in tutti i modi di far uscire quel coglione di mio fratello dal bagno senza risultati, si poggiò con la schiena alla porta, "abbiamo tutto il tempo che vuoi Rory, tranquillo" ghignò, poco dopo sentimmo bussare, "È tutto ok lì dentro?" ci chiese la segretaria, "ci sono altre persone a cui servirebbe il bagno" continuò, "Ok, un secondo" vidi Edward dondolarsi nervosamente sulle gambe "Muoviti!" impose tirandomi per la maglia, "Vaffanculo! Non mi toccare" gridai, avevo i nervi a fior di pelle e mi dovetti arrendere al fatto che dovessi pisciare in quel cazzo di bicchierino, il rumore del piscio che colpiva il contenitore di plastica riecheggiò nel piccolo bagno, mi scrollai rialzandomi gli slip e richiudendo la patta dei Jeans, quando uscimmo mio padre ci guardò esasperato, "fatto?" ci chiese, "Non riuscivo a pisciare con i suoi occhi puntati addosso" tirai nervosamente su col naso sotto lo sguardo disgustato di una signora che aveva appena fatto i prelievi di sangue, le feci l'occhiolino  e le mandai un bacio, sorrisi alla sua faccia sconvolta vedendo poi il disappunto di mio padre, "è a causa tua se siamo costretti a trattarti così" mi disse, guardai l'orologio da muro ed andai a consegnare il contenitore alla ragazza che ci mise sopra un'etichetta con su il mio nome, dovevo 50 dollari a quel coglione per niente, "ci vorrà più o meno una settimana per avere le risposte" mise al corrente mio padre, "Una settimana? Non posso aspettare una settimana Pà, sono al verde cazzo!" Imprecai, "Mi spiace, purtroppo è il tempo minimo per far analizzare il tutto" disse lei con aria mortificata, "Rory, di questo ne parliamo in macchina" mi rimproverò lui, "Grazie mille signorina" terminò avviandosi fuori mentre noi lo seguivamo...

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