Capitolo 69

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La guardavo dormire tra quel groviglio di lenzuola, casa era un disastro e con la scusa che adesso lavoravo avevo chiesto a tutti di andare via alla fine della festa, Mark e Melanie erano ovviamente rimasti ma in presta mattinata erano usciti, non mi avevano detto il perchè, sorseggiai il mio caffè seduto al tavolo della cucina, ed il rumore delle lenzuola che venivano messe a lato attirò la mia attenzione, mi voltai e vidi Ila stiracchiarsi ed alzarsi dal letto, venne anche lei in cucina per versarsi la sua tazza di caffè, e di nuovo la sensazione di rabbia che mi aveva preso mentre lei e Jemie davano spettacolo si fece viva, non potevo crederci, a ripensarci mi sembrava di ammattire, il mio migliore amico e la mia ragazza che si baciavano, non un bacio normale, non un bacio da gioco, un bacio già conosciuto, già provato, desiderato, uno di quei baci che in un'attimo ti fanno fare la figura dell'idiota, e io, anche se non mi era stato detto chiaramente, ero diventato lo zimbello di tutti siccome non ero stato capace di vedere l'affinità che c'era tra i due, mentre probabilmente tutti gli altri se ne erano già accorti.
"Dove vai?" le chiesi vedendo che si infilava un paio di Jeans,
"Al negozio" la sua risposta arrivò in un modo così neutro, come se mai nulla fosse successo, la guardai e risi, "Ormai Jemie è tornato, tu non devi più andarci al Black Paradise" sbottai alzandomi di scatto,
lei arretrò e prese testardamente le convers dal pavimento, come se adesso neanche più considerasse ciò che le dicevo, gliele tirai di mano buttandole poi con rabbia nel disimpegno, "Forse non ci siamo capiti, tu al negozio non ti ci avvicini più, a meno che non ci sia io e io in questo momento sto andando a lavoro" le ringhiai avvicinandomi al suo viso più del dovuto, "Possiamo almeno parlarne Rory? Lo sai che prima di tornare Jemie mi aveva chiesto di continuare ad aiutarlo e sai quanto amo quel posto, poi i soldi ci servono, con quello che ho guadagnato da Jemie unito al tuo stipendio non ci siamo fatti mancare nulla in quest'ultimo periodo" parlava con voce bassa e pacata, di sicuro non voleva irritarmi più di quanto non fossi, "ti è mai mancato qualcosa Ila? Sono sempre stato in grado di darti ciò di cui avevi bisogno e anche quando non potevo sono andato a pulire i cessi di notte pur di raccimolare qualcosa, e per altro, proprio innquesto periodo non abbiamo bisogno di quei soldi, io non voglio che tu stia da sola con Jemie, a meno che tu non scelga lui a me ovviamente" mi sedetti nuovamente e mi accesi una sigaretta per distendere i nervi, "Ma Rory! Cosa pensi sia successo tra me e Jemie? Non c'è mai stato niente tra di noi!" una lacrima le rigò la guancia e io non sopportavo vederla piangere, "Non frignare come una bambina Ila! Non voglio mettere in dubbio quello che c'è stato tra di voi fino a ieri, e seppure ci fosse stato qualcos'altro dopo il primo bacio che vi siete dati ormai non voglio saperlo, ho sbagliato a darvi troppa fiducia e voglio che tu prenda una decisione adesso, perchè se decidi di stare con me, le cose da oggi cambieranno", mi guardò con i suoi occhi lucidi, nonostante sotto mia richiesta stesse facendo di tutto per non piangere, "cosa vuol dire le cose cambieranno?" tirò su col naso e si accese anche lei una sigaretta, si portò una mano allo stomaco e solo in quel momento mi accorsi avesse le pupille grandi quanto due pozzi neri, io mi ero già fatto la mia pera prima che si svegliasse, in prospettiva di dover andare in azienda, "Te l'ho detto, tutto ritorna come in principio, come quando tu e Jemie vi conoscevate appena, al negozio ci andiamo insieme, con i ragazzi ci si vede quando siamo insieme" le spiegai visto sembrava facesse la finta tonta, la vidi annuirmi ed avvicinarsi a me, "ok, ok... Va bene..." mi disse legandosi con le braccia alla mia vita e poggiando il capo sul mio petto, in quel momento il mio cuore si sciolse, ma decisi di mantenermi sulla stessa linea, semplicemente l'allontanai da me "Ti ho lasciato la roba nella specchiera in bagno, con quella che ti ho rimasto ce la fai fin quando non torno" trattarla così freddamente mi fece male tanto quanto a lei, lo si capiva guardando il suo volto pallido e le sue labbra tremolanti, "Per oggi ti voglio a casa, ti telefono di tanto in tanto" continuai chiudendomi la porta alle spalle...

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La porta gli si chiuse alle spalle ed io mi sentivo momentaneamente avvilita, non sapevo come comportarmi e se mi fossi contrariata chissà cosa avrebbe potuto pensare.
La casa non era messa meglio, c'era tanta confusione alla pari di quella che avevo nella testa, riempì un secchio d'acqua pensando che probabilmente pulendo e rimettendo casa in ordine sarei riuscita a schiarirmi anche le idee, iniziai togliendo tutti gli scatoli, le bottiglie ed i bicchieri vuoti, cosa che mi costò diverso tempo visto che erano sparsi fin dentro al bagno, rabbrividì rendendomi conto che ogni cazzo di superfice piana era appiccicosa di non so quale alcolico, arrivai alla conclusione che probabilmente avevano rotto qualche bottiglia bella piena, forse di Vodka alla frutta dato l'odore dolciastro, una macchia bruna sulla moquette della camera di Rory mi diede l'impressione che non si sarebbe più tolta, strizzai nuovamente lo straccio e ripresi a strofinarla.
Sussultai sentendo qualcuno alla porta, mi misi in piedi, faceva molto caldo e mi sentivo appiccicaticcia di sudore, mi strofinai la fronte con un braccio ed andai ad aprire, Jemie era lì, sull'uscio ad aspettare paziente,
"Perchè cazzo non sei venuta al negozio?" mi chiese con aria interrogativa entrando e guardandosi intorno, "Come vedi stamattina avevo il mio da fare" gli diedi le spalle, dopotutto io ancora ero incazzata con lui per la sua sveltina della sera precedente, "Ila, io ti aspettavo, avevi detto avresti continuato ad aiutarmi, almeno una telefonata?" insistè lui seguendo passo passo ciò che facevo, non ne avevo proprio voglia ne di parlare di ciò che era successo tra noi, ne di spiegargli come Rory avesse preso il bacio,
"Jemie sul serio, adesso non mi va e tu dovresti essere al negozio, quindi vai" lo guardai negli occhi, lasciando momentaneamente ciò che stavo facendo, per poi riprendere subito ed in modo nervoso a spazzare il pavimento, "E tu dovresti essere con me!" esclamò lui prendendomi un braccio, quel tocco mi diede una scarica di adrenalina così forte che sbottai, "Fatti aiutare da quella Troia che ti sei scopato ieri sera!" gridai, mi voltai di scatto verso di lui e lasciai che la scopa cadesse sul pavimento con un tonfo, Jemie rimase zitto per un'attimo, "Cosa ti aspettavi Ila? Tu hai un ragazzo porca puttana, e non un ragazzo qualsiasi, perché se così fosse stato avrei giocato carte false per portarti via, lui è il mio migliore amico e quello che è successo tra noi non può bloccare la mia vita, perché tu non sarai mai mia" non potei prontamente ribattere perché aveva ragione, non potevo mica permettermi di avanzare pretese, "Almeno non davanti a me Jemie, in questo modo mi hai fatta sentire usata, una troia quanto loro, una da portarsi a letto nel momento del bisogno" ero così nervosa che le mani mi tremavano e la sigaretta mi cadde, Jemie si chinò subito a riprenderla passandomela nuovamente e facendo partire la zippo per lasciare che la riaccendessi, "Mi dispiace per questo Ila, era l'ultima cosa che avrei voluto pensassi, di sicuro non dico a tutte ti amo dopo che abbiamo scopato", calò il capo distogliendo il suo sguardo dal mio come se quasi quella mia affermazione gli avesse fatto male,
"Jemie, io non penso che tu dica ti amo a tutte, so che il mio comportamento è sbagliato e che avendo Rory alcune cose non dovrei provarle, ma invece le provo, e se qualcuna diversa da me ti sfiora, provo lo stesso fastidio che proverei se toccassero Rory, quindi forse Rory ha ragione, io e te dovremmo stare un po' lontani" terminai, lui sorrise sarcasticamente, "cosa cazzo ti ha detto Rory?" chiese con cipiglio,
"Basta così Jemie, volevi sapere perché non sono venuta al negozio e te l'ho detto, adesso puoi andare" non volevo andare oltre, non volevo rischiare litigassero a causa mia, Jemie mi si avvicinò prendendomi il mento e voltandomi verso di lui, "Basta stronzate Ila, se realmente fosse stata quella la motivazione, tu al negozio ci saresti comunque venuta ed avremmo discusso così come abbiamo fatto adesso, dimmi la verità" sospirai, perchè dovevo passarci io per il mezzo ogni volta? Perchè non riuscivo a trovare quella tranquillità che immaginavo di meritare? La mia vita era tutto un groviglio di situazioni e sentimenti che non mi portavano a niente di buono, "Devi andare Jemie" lo incitai nuovamente, "Ok!" sbottò lui dirigendosi alla porta, il tonfo di questa che si richiudeva in modo violento riecheggiò nell'appartamento, lasciai che andasse via. Volevo continuare a pulire ma ero troppo deconcentrata per farlo, mi fermai aprendo il primo mobile che mi capitava a tiro ma non ci trovai niente, continuai a cercare qualche bottiglia di alcol avanzata dalla sera precedente, trovai del Jack dietro il letto di Melanie e Mark, probabilmente qualcuno se l'era portato per poi non riuscire a finirlo, la bottiglia era piena per 3/4.
Inizialmente stavo meglio, per un po' dimenticai Rory, Jemie, addirittura la roba, non ci pensavo più, questo ovviamente perchè mi ero fatta una pera e ancora non andavo a rota, ma per un'attimo tutto scomparve, pulivo con piacere mentre di sottofondo sentivo la musica da mtv, poi improvvisamente il declino, ringraziai iddio avessi quasi finito quando vomitai nel secchio con acqua e detersivo che stavo utilizzando per dare un'ultima pulita ai mobili, un primo conato, poi un secondo, a fatica lo svuotai e lo ripulì per poi mettermi a letto.

🖤

Mio padre mi aveva telefonato in deposito dicendomi ci fosse Jemie,
"Ti va di uscire per un caffè?" mi chiese non appena mi vide entrare in ufficio, "No Jemie, devo lavorare" gli dissi scocciato, uscire per un caffè?? E per quale motivazione? Non ero proprio in vena in quel momento, avevo riflettuto quasi per tutta la mattina sul mio comportamento nei confronti di Ila, ne avevo dedotto di essere stato probabilmente troppo duro con lei dato l'entità della cosa, anche se quelle parole continuavano a rimbombarmi nelle orecchie, "La camera da letto è di là" aveva detto una voce indistinta proprio mentre Jemie prendeva Ila per i fianchi attirandola a se come a volerla prendere lì, in quel preciso istante, quello era successo davvero e l'avevo visto con i miei occhi, ma Jemie era mio amico da sempre ed ero quasi sicuro che non sarebbe mai arrivato a tanto, dopotutto ogni volta che lui ed Ila erano stati insieme c'ero anche io con loro, scuotei la testa, tutti quei pensieri mi stavano facendo venire l'emicrania, "Dai" insistette il moro e vidi Edward guardare il suo orologio da polso, "è ora di pranzo Rory, hai la pausa puoi andare" mi disse tranquillo e io maledissi il fatto che Edward stesse cercando di essere più carino ultimamente e soprattutto che aveva scelto il momemto sbagliato per farlo.

"Ecco a voi" la cameriera poggiò sul tavolo le due birre che avevamo ordinato poco prima "Da mangiare vi porto qualcosa?" continuò "Due uova strapazzate con salsiccia, prosciutto cotto e formaggio fuso" disse Jemie guardandomi in segno di assenso, gli annuì, "possibilmente anche del pane tostato" chiesi io, "Ok ragazzi, se avete bisogno di altro, sono al banco" ci fece presente siccome i tavoli erano all'aperto e lei sarebbe rientrata dentro, fortunatamente per noi non c'erano tante persone, quando eravamo in giro la gente quasi sempre ci fissava ed era irritante, la cameriera appuntò il tutto sul tacquino delle commande ed andò via.
Presi la mia birra iniziando a bere, le mattinate in deposito con il caldo erano diventate davvero stressanti, c'era afa perchè il sole batteva direttamente sul capannone e il fatto che dovevamo caricare gli scatoloni nei furgoni non aiutava,
"Perchè sei qui?" chiesi a Jemie che mi sorrise, "Per ieri Rory, mi dispiace davvero tanto" disse subito lui senza mezze parole, "Ok" risposi io semplicemente accendendomi una sigaretta, "Tutto qui?" lo vidi alzare un sopracciglio mentre adesso anche lui iniziava a bere, "Cosa vuoi che ti dica Jemie?" sgranai gli occhi mordendomi il labbro inferiore "Tu cosa vorresti dirmi?" mi chiese lui serio, ma io sorrisi, anzi mi feci una vera e propria risata, "Non c'è bisogno che te lo dica" aspirai nuovamente dalla mia sigaretta, una boccata bella profonda sperando di riuscire a calmarmi, "Era solo un bacio Rory, per altro dato durante obbligo o verità, il gioco in assoluto più coglione del pianeta" si giustificò lui, ma io ne avevo visti fin troppi di baci dati a causa di un gioco, e nessuno era come quello, "Solo un bacio? Cazzo Jemie sembrava volessi scopratela lì al centro della stanza" sbottai alzandomi dalla sedia e buttando per terra la cicca che poi schiacciai con il tacco della scarpa, "Ed è vero, e tu lo hai sempre saputo Rory, e se fino ad ora non te l'avevo detto chiaramente adesso te lo dico, io sono fottutamente attratto da Ila e con un contatto così diretto non sono riuscito a nasconderlo, vuoi che la nostra amicizia finisca per questo?" si alzò anche lui venendomi incontro, "No! Vorrei solo darti un cazzotto e spaccarti quella cazzo di faccia!" avevo il fiato pesante tanto che ero agitato, "Dammelo!" mi incitò lui avvicinandosi sempre di più a me, "Dammelo, su fallo!" continuava mentre io sentivo il mio stomaco contorcersi sempre di più, sganciai il primo pugno prendendolo in pieno viso, poi un'altro e poi un'altro ancora, "Cazzo!" gridai fermandomi di colpo ed imponendomi di stare fermo nonostante i miei istinti, Sentì Jemie ridere, aveva i capelli appiccicati alle labbra perché gli sanguinavano, mi venne incontro e mi abbracciò forte, "Stai meglio adesso?" mi chiese.

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