Il suono del telefono mi risvegliò, avevo un gran mal di testa, feci per alzarmi ma Rory mi fermò cingendomi con un braccio "Resta a letto piccola, vado a rispondere io" si mise a sedere, portava solo un paio di slip bianchi, lo vidi strofinarsi gli occhi come un bambino "Amore, potresti portarmi un'aspirina visto che ti stai alzando?" si voltò verso di me e mi annuì "ok, allora due aspirine" sorrise, il telefono riprese a suonare e lui andò a rispondere,
"Cosa vuoi Edward?? lo sentì dire, pensai si trattasse nuovamente di quelle scartoffie per cui non avevano più concluso, "ok, oggi vengo da mamma così chiariamo questa situazione una volta e per sempre" il suono della cornetta che si riattaccava mi fece riprendere dal torpore in cui ero nuovamente caduta, sentì il materasso cedere sotto al suo peso, mi allungò la mano da cui ne presi una pillola poi mi passò il bicchiere, la inghiottì e lo stesso fece lui dopo che gli avevo ripassato l'acqua, con un tonfo poggò il bicchiere per metà pieno sul comodino di fianco a lui, e io da quel gesto un po' troppo irruento capì quella telefonata lo avesse innervosito, nonostante questo si ristrinse con me sotto alle coperte, le nostre gambe si intrecciarono e io poggiai la testa sul suo petto mentre lui mi carezzava delicatamente la schiena, "Cosa voleva Edward?" gli chiesi pacata "Nulla di nuovo, Alice è di nuovo a casa dei miei, gli ho detto che sarei passato nel pomeriggio, vorrei tu venissi con me" disse ed io gli annuì, "cos'hai deciso di fare?" gli chiesi con un nodo in gola facendo del mio meglio per far si che non se ne accorgesse, "Non sono pronto, se fosse un figlio nostro probabilmente sarebbe diverso, ma quel bambino, non posso prendermene cura, e lei deve sapere che se dovesse scegliere di tenerlo io non voglio alcuna responsabilità" ero egoista, lo sapevo, ma a quelle sue parole scomparve quel peso enorme che avevo dentro, per altro sentire che se fosse stato un figlio nostro lo avrebbe accettato diversamente mi fece venire le farfalle allo stomaco, "So che ci sono state tante discussioni tra noi a riguardo, ma voglio che quando siamo lì tu sappia che qualsiasi sia la tua decisione io ti appoggio, voglio che tu faccia ciò che ritieni giusto senza sentirti condizionato da quello che io posso pensare o provare" gli dissi, poi lo baciai, come se fosse per me l'ultima volta, come se da quella decisione ne valesse del nsostro rapporto, i nostri corpi si cercavano sempre più febbrilmente, si muovevano all'unisono accarezzandosi e coccolandosi per poi infine prendersi a vicenda, iniziai ad ondeggiare seduta a cavalcioni su di lui mentre Rory mi baciava i seni con smania, si era aggrappato ai miei fianchi tenendomi giù con prepotenza quasi come se potessi sfuggirgli, poi si spinse in avanti mettendomi delicatamente sulla schiena e io aprì le cosce accogliendolo nuovamente dentro di me per poi legargli le gambe intorno alla vita, i nostri occhi sprofondarono gli uni negli altri e le sue spinte diventarono man mano più lente ed intense, mugolai e lui sorrise chinandosi ancora di più su di me e lasciandomi un bacio sulla fronte, "Cazzo! Ma non vistancate mai?? Sembra il replay di qualche ora fa" sghignazzò Mark "Vaffanculo in camera tua" gli gridò dietro Rory lanciandogli un cuscino, "Ecco, la tua faccia di cazzo me l'ha fatto ritirare" gridò ancora ridendo e senza rendersi conto di quanto io mi fossi imbarazzata, sorrise quando voltandosi verso di me gli ricordai probabilmente un peperone "non è il caso che ti imbarazzi così, neanche immagini quante volte sono capitato io in camera loro mentre scopavano" sorrise ancora "Sul serio?" gli chiesi sorridendo a mia volta e lui si fece una croce sul cuore in segno di giuramento, "tu ricordi qualcosa di stanotte?" avanzai, lui si voltò verso di me con i capelli scompigliati, come immaginai fossero anche i miei, "Intendi durante o dopo la festa?" mi tirai le coperte sul seno e mi misi a sedere, "cioè, esplicitamente parlando Rory, Mark dice che abbiamo scopato, ma io non lo ricordo" mi prese i fianchi e rotolò sulla schiena facendomi trovare nuovamente a cavalcioni su di lui, mi chinai puntellando sui gomiti e poggiando il viso nell'incavo del suo collo mentre lui ancora mi stringeva i fianchi, i miei seni a contatto con il suo petto, "Non ricordo niente anch'io, ma sono sicuro sarà stato bellissimo, come ogni volta che facciamo l'amore" disse spostandomi i capelli dal viso, si voltò verso la mia fronte e la sfiorò con le labbra...
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Me... You... And the Heroine 🖤
Romanzi rosa / ChickLit- Storia in revisione - Ila non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lei lo sapeva, nonostante fosse consapevole del fatto che l'eroina potesse prima farle toccare il cielo con un dito per poi, in un millesimo di secondo, lasciarla cadere sull'as...