Sembrava essere la serata perfetta, un fuoco scoppiettante e noi, che in cerchio godevamo di quel tepore che asciugava i nostri corpi umidi di acqua marina e appiccicosi di salsedine, "Passa a me principessa" mi disse Brody, lo guardai e risi, era completamente fuori, le pupille grandi quanto due ventose, mi rimisi in sesto pensando che probabilmente avevamo tutti lo stesso aspetto in quel momento, mi allungai verso di lui e gli passai la bottiglia che precedentemente avevamo preparato per fumare la coca.
Jemie aveva portato con se una chitarra, non la sua amata Gibson, con la sabbia si sarebbe rovinata, aveva portato con se una vecchia classica che utilizzava solo in occasioni come questa, lo sentì strimpellare le prime note di Sympathy for the devil dei Rolling Stones, mi alzai facendo un po' fatica a mantenere l'equilibrio per poi sedermi tra lui ed una ragazza, questa era un'amica della tizia che incontrammo io e Rory nell'appartamento di Will, ed infatti c'era anche lei.
Jemie cambiò musica, adesso stava suonando Paint it Black del medesimo gruppo, "I see a red door and i want it painted black" sentì intonare dalla sua calda e rauca voce, sorrise guardandomi ed incitandomi a continuare "No colors anymore i want them to turn black", lo seguì io, sovrapposta alla sua anche la mia voce sembrava essere un po' più intonata, mi voltai verso Rory e Mel che se la spassavano a ballare insieme a Philip e Karen ed incitai Jemie a mettersi in piedi facendo presa per un momento sul suo braccio, a causa di questo smise momentaneamente di suonare e in quel momento l'unica cosa che sentimmo fù un lamento di Mickey perchè qualcuno gli aveva involontatiamente scagliato contro della sabbia mentre limonava con una, Jemie rise alla scena per poi riprendere a strimpellare mentre io gli ballavo intorno, un po' come immaginavo facesse Pamela Courson durante le gite fuori porta nel deserto con i Doors. "I look inside myself and see my heart is black" continuò allora il moro osservandomi, sentì qualcuno prendermi per mano, era Karen che mi attirò tra se e i ragazzi, abbracciai Rory che mi fece chinare indietro stampandomi un bacio sulle labbra, poi mi dissociai ritornando dal moro, in quel momento mi sentivo più a mio agio accanto a lui che fra i ragazzi che ballavano, Brian ci raggiunse passandoci di nuovo la bottiglia, feci qualche tiro per poi aiutare Jemie che con la chitarra era leggermente impossibilitato a fumare da solo. Subito dopo i Rolling Stones fù il momento degli Aerosmith,
"You turn it on,
Then you're gone,
Yeah, you drive me crazy
Crazy, crazy for you baby" canticchiò poi il moro guardandomi, quella sera era con una ragazza, ed era lei che fra tutte le tipe con cui stava Jemie mi faceva più male, anche se ovviamente cercavo di nascondere i miei sentimenti. Questo perchè lei in particolare non era come le altre, con lei Jemie avrebbe potuto farci sul serio, ma d'altronde non potevo pretendere rimanesse attaccato a me che non potevo corrispondere ai suoi sentimenti, mi ricordava molto me stessa, aveva i capelli di un biondo dorato, quasi il colore del miele, caldo e avvolgente, il colore degli occhi molto simile al mio, solo che i suoi non avevano venature grige, i suoi erano verdi con dentro sfumature di nocciola, era lì, timidamente da parte ed io mi ero impossessata del ragazzo con cui si stava frequentando.
Mentre Jemie aveva cantato quelle parole lei aveva continuato a guardarlo sorridente come se davvero potesse pensare fossero riferite a lei, ma io sapevo che non era così, quelle parole erano per me, o almeno avrei voluto convincermi di questo.
"Dobbiamo farvi un'annuncio!" esclamò Rory ridestandomi dal mio flusso di pensieri, si avvicinò tirandomi verso di lui e cingendomi con le sue braccia, finalmente si era deciso, pensai. "Noi ci sposiamo" minimizzò in modo più che diretto, in quel momento anche chi già lo sapeva si mostrò falsamemte sorpreso, Philip sembrava ancora non aver realizzato la situazione e tanto meno Henry, Karen strattonò Phil verso di noi, "Noi saremo i testimoni" gli disse, e Rory mi guardò con espressione interrogativa come se si chiedesse quando avevamo preso quella decisione, io gli sorrisi facendo spallucce.
"Congratulazioni a Rory, che molto presto lascerà che la pulce gli metta la palla al piede!" gridò Will stappando diverse bottiglie di quello che sembrava essere prosecco a basso costo, quelli che però hanno una gradazione alcolica così alta da atterrarti in un'attimo.
Brindammo con le bottiglie passandole poi tra di noi, mi guardai intorno e fra tanti sorrisi notai la chitarra di Jemie, lasciata lì, da sola, lui non c'era. La prima cosa che cercai di capire con una stretta allo stomaco era se fosse andato via con quella ragazza, ma lei era ancora lì, seduta un po' in disparte dal resto della comitiva, questo perchè l'amica con cui era venuta, e che l'aveva presentata qualche giorno prima a Jemie, era ovviamente impegnata con Will, e lei nel nostro gruppo non si era ancora integrata del tutto.
Mi accesi una sigaretta ed andai via lasciando momentaneamente Rory a festeggiare con gli altri, ovviamente lui non diede peso al fatto che mi stessi allontanando da lui, eravamo in gruppo, non dovette accorgersi però dell'assenza di Jemie e del fatto che io non mi ero semplicemente allontanata da lui, bensì dall'intera comitiva.
C'erano due chioschetti abbandonati a pochi passi da quello che era il confine tra la spiaggia e la strada, Jemie era lì, non fui io a vederlo ma lui ad uscire dall'ombra e ad allarmarsi vedendomi arrivare,
"cosa cazzo ci fai qui? Va dagli altri, è troppo isolato e devo già badare a me stesso, adesso torno anch'io" mi disse senza lasciare che i nostri sguardi si incrociassero, non poteva trovare scusa più stupida per cercare di togliermi dalle palle, "Non dire stronzate Jemie, perché sei andato via?" gli chiesi insinuandomi con lui in quel buio che sembrava proteggerci da ogni cosa, eravamo strafatti e avevamo bevuto, sapevo anche che probabilmente tutto quello che stavo provando in quel preciso istante era amplificato al massimo ma non riuscivo a fermarlo.
Una lacrima che scendeva lungo la sua guancia brillò nel buio riflettendo quel po' di luce che debolmente penetrava dall'alto dei due chioschi affiancati, non gli dissi niente e lui non dovette spiegarmi nulla, lo attirai a me in un gesto spontaneo e lui si lasciò scivolare inginocchiandosi e poggiando il viso contro il mio seno, intrecciai le dita tra i suoi capelli, "Perché deve essere tutto così fottutamente difficile" imprecai e una lacrima percorse anche la mia guancia, "Perchè ti amo" mi ripeté lui, me lo aveva ridetto, per la seconda volta ed io non potevo rispondergli, amavo Jemie, e tanto, ma non nel modo in cui avrebbe voluto lui, forse lo avrei fatto se non ci fosse stato Rory, ed avevo rimuginato un sacco su questa cosa, ma in quel momento quel posto nel mio cuore spettava a Rory.
Mi inginocchiai di fronte al moro, alzandogli il viso con le mani e guardandolo dritto negli ochhi, "Anche io ti amo, e se non ci fosse stato Rory sarei stata tua" gli sussurrai mentre lui serrava la mascella in modo nervoso. "Stai con me, stai con me per un'ultima volta Ila" sentì la sua voce calda avvolgermi così come le sue mani già percorrevano febbrili il mio corpo, mi chinai a baciarlo assaporando le lacrime salate che ancora gli bagnavano le labbra, lo sentì mettersi in piedi e alzarmi sul suo inguine, mi mise con la schiena contro il muro e io affondai il viso nell'incavo del suo collo baciandolo delicatamente mentre la sua erezione che attraverso il costume spingeva prepotente contro di me mi fece sfuggire un'ansimo,
"Sei sicura?" mi sussurrò Jemie con le labbra ancora poggiate sulla mia spalla, un brivido mi percosse mentre il suo bacino spingeva sempre di più contro il mio pube, gli annuì in un mugolio di piacere sapendo già che il giorno dopo sarei stata letteralmente divorata dai sensi di colpa, ma per il momento non mi interessava.
STAI LEGGENDO
Me... You... And the Heroine 🖤
ChickLit- Storia in revisione - Ila non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lei lo sapeva, nonostante fosse consapevole del fatto che l'eroina potesse prima farle toccare il cielo con un dito per poi, in un millesimo di secondo, lasciarla cadere sull'as...