Capitolo 45

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Avevo da poco finito di controllare gli ultimi ordini, andai in ufficio per lasciare il resoconto della giornata ed andare a prendere Ila, dovevamo fare la spesa insieme, era così entusiasta di poter cucinare per me per la prima volta, anche se in realtà pensai fosse invece contenta di fare con me qualcosa di normale, qualcosa che le ricordasse una vita regolare, "Pà io vado via, giù è tutto a posto e..." le parole mi morirono in bocca, un misero fascetto di banconote era sulla scrivania, Megan sogghignava in modo malefico, l'espressione di mio padre non sarei più riuscito a dimenticarla, aveva pianto, aveva gli occhi lucidi e non cercava affatto di nasconderlo, "Ci ha chiamati tua madre mentre tu eri sul retro, piangeva, sai leggerle? Sai dirmi cosa c'è scritto qui sopra?" mi interrogò, sospirai profondamente, perchè cazzo erano pronte così in anticipo? Aveva detto almeno una settimana porca puttana! Presi in mano quel maledettissimo foglio di carta, "Positivo a cocaina, alcol ed oppiacei"
Sospirai, "Avevamo dato una festa il giorno prima pà" tentai di giustificarmi ma Edward mi bloccò "Da quando un tossico si fa solo sporadicamente durante le feste? Perchè non la smetti di riempirci di palle Rory?" non risposi, non sapevo cosa dirgli, "Ah giusto, sei un tossico e da tale dici palle come tutti tossici" in un'altra circostanza Edward si sarebbe compiaciuto di quella risposta, ne avrebbe riso, ma adesso non lo faceva, "Non ti sei chiesto come mai Zio George non si è più fatto sentire da te? Perchè non vi ha più cercati? Ma forse tu eri così preso dalle tue cose che neanche te ne sei accorto" mi disse mio padre buttandomi altra merda addosso, aveva ragione, avevo completamente dimenticato Zio George, l'unico che era stato sempre presente e che aveva cercato di aiutarmi in tutti i modi, "Rory qui ci sono i tuoi soldi, quelli che ti sei guadagnato lavorando, prendili e vai via, io non uccido mio figlio con le mie mani, trovati un lavoro e paga l'affitto del tuo appartamento, da oggi puoi fare ciò che vuoi, ma senza il mio aiuto" da bravo tossico che aveva bisogno di denaro presi il fascetto dalla scrivania, "Ah, Rory... Sei fuori, rientrerai tra i proprietari e gli ereditieri dell'azienda solo se riuscirai a mettere la testa a posto, e se lo meriterai ovviamente" la voce di Megan era invece compiaciuta, "Megan è il momento che tu stia zitta" le disse Edward con tono arrabbiato, "Stavolta ci avevo creduto anch'io Rory, complimenti" disse poi rivolgendosi a me con tono triste, "ci avevo creduto anche io che potesse andare bene, siamo così bugiardi da riuscire a convincere anche noi stessi" dissi dandogli le spalle e facendo per andare via, "Rory, puoi venire a casa quando vuoi, sei comunque mio figlio, ma magari qualche responsabilità in più ti farà dare più valore alla vita"...
Piansi per tutto il tragitto fino a casa, fino a farmi venire i mal di testa, il viso di mio padre mi aveva distrutto, dovevo farmi un buco, volevo farmi una dose e mettermi a letto...

"Amore cos'è successo?" mi chiese Ila abbracciandomi, me la scrollai di dosso, non avevo voglia di nulla in quel momento se non di un buco, di sentirmi rilassato, di sentirmi tranquillo, "hanno ricevuto le risposte degli analisi" dissi tirando su col naso, "Sapevi bene come sarebbe andata a finire Rory, di cosa ti meravigli?" mi chiese con tono severo, quasi fosse incazzata, mi voltai verso di lei di scatto, "Tu non hai visto le loro fottute facce, quindi chiudi questa cazzo di bocca!" gridai stringendole un braccio, "Rory lasciami" esclamò ritirandosi da me, "Forse hanno ragione, forse dovremmo lasciarci, io torno a casa dai miei, tu vai dove cazzo vuoi, forse se ci separiamo riusciamo ad uscire da tutta questa merda" la vidi sospirare portandosi una mano alla fronte per poi scagliarsi contro di me e prendermi le spalle a pugni "Tu mi ci hai ritirata dentro per ben due volte, tu ti sei fatto prima di me ogni fottuta volta che abbiamo provato ad uscirne e adesso parli come se la colpa fosse mia!" mi gridò contro, le presi i polsi con forza e la spinsi, inciampò su di una scarpa buttata nel mezzo della stanza rimanendo lunga distesa a terra, la bloccai sotto il mio peso prendendole i capelli, "Non ti azzardare più ad allungarmi le mani" le sussurrai mentre lei mi guardava dritto negli occhi con aria spaventata, la lasciai allontanandomi da quello sguardo, avevo perso di nuovo le staffe, "F-forse hai ragione, m-meglio s-se ognuno di noi va per la sua strada" disse infilandosi gli anfibibi e prendendo il suo zaino, "No! Tu non vai da nessuna parte!" gridai incoerente con ciò che le avevo detto poco prima, dovevamo farci una pera, dovevamo bucarci e sarebbe tornato tutto alla normalità, "Vieni qui piccola, non lasciarmi" il modo frenetico in cui si muoveva non mi piaceva affatto, andò verso la porta ed io le sbarrai le strada, "Dove vai? Fermati, dove vai?" la supplicai, togliendole decicatamente lo zaino dalle spalle per poi posarlo sul letto, "avevo giurato che se mi avessi ritoccata ti avrei lasciato in tronco, ed è quello che sto facendo" disse mentre piangeva e cercava di allontanare le mie mani che adesso bramavano un contatto delicato con il suo corpo, chiusi con uno scatto la serratura scaraventando la chiave fuori dalla finestra, "Ma che cazzo!" disse lei fra le lacrime mentre io, adesso in ginocchio, mi aggrappavo ai suoi fianchi poggiando il viso contro il suo ventre, "Non puoi lasciarmi, tu non puoi" gridai e le mie grida si soffocarono contro il suo corpo, "Rory non possiamo andare avanti così, ultimamente perdi il controllo per così poco" poggiò le mani sulle mie spalle cercando di allontanarmi da lei, "Scusami, sto attraversando un brutto momento, anzi, lo stiamo attraversando, insieme, da quando ci siamo conosciuti abbiamo sempre fatto tutto insieme ed è così che deve essere"...

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Continuavo a cercare di allontanarlo da me ma lui aumentava la presa sempre di più, non potevo permetterlo, se fossi rimasta lì avrebbe potuto pensare fossi debole, avrebbe potuto pensare di poter fare qualsiasi cosa senza conseguenze, si aggrappò a me con tutto il suo peso e le mie gambe vennero meno, mi inginocchiai accanto a lui che poggiò la testa sui miei seni, stava sudando, le pupille gli si erano dilatate, cercò di trattenermi mentre io mi alzavo per andare a prendere la roba, recuperai il mio zaino dal letto e mi risedetti accanto a lui sul pavimento, ne cacciai la zippo mettendogliela tra le mani, "Mantieni" gli dissi e quel mio gesto sembrò tranquillizzarlo, sciolsi la roba, quella di Kevin che Rory aveva mandato a prendere da Jemie quella mattina, quella che avevo provato con lui per la prima volta, tirai su con la siringa, la alzai dandole un paio di colpetti per poi eliminare l'aria che c'era internamente, continuavo a piangere mentre gli legavo il laccio emostatico al bicipite, gli avrei fatto la sua pera, e quando si sarebbe ripreso io non ci sarei stata, guardai l'orologio attaccato alla parete a breve sarebbero ritornati Mark e Melanie ed avrebbero aperto la porta con le loro chiavi, gli carezzai il braccio mentre chinato contro di me lo sentivo tirare su con il naso e respirare in modo irregolare, mi asciugai le lacrime con la mano con cui stavo mantenendo la siringa, lo bucai lentamente sentendo l'ago che gli trapassava la pelle, sperai di averla presa e quando tirai lo stantuffo il suo sangue si mescolò alla roba dandomene conferma, man mano che la siringa si svuotava lo sguardo di Rory si rasserenava sempre di più, la tirai via e la voglia invadente di una pera mi fece quasi mancare l'aria, per fortuna mi ero bucata non più di un paio d'ore prima con la prospetttiva di dover uscire, "Rory su, andiamo a letto" dissi scuotendolo leggermente, lui mugugnò qualcosa di incompresibile, aprì gli occhi e si alzò a fatica, si stese dal suo lato del letto ed io mi sedetti anccanto a lui, mugugnò nuovamente qualcosa, ma adesso capì cosa mi aveva detto, ti amo, ecco cosa stava cercando di dirmi, andai in bagno e dopo un po' sentì aprire la porta d'entrata, Rory era ancora a letto, presi il mio zaino, "Dove vai?" mi chiese Melanie, "Vado via" le dissi e lei corrugò la fronte in modo confuso, "Avete litigato" Annuì alla sua esclamazione, "Qualcosa di grave?" mi chiese ancora, "Qualcosa per cui è meglio se stiamo un po' lontani" la vidi sospirare, "Torni da Philip?" scuotei la testa, "No, vado per un po' da una mia amica" mentì e lei mi abbracciò "Fai attenzione" mi disse accompagnandomi alla porta, andai via proprio mentre Mark la chiamava dal bagno...

I'd take another chance
Take a fall, take a shot for you
Ooh I need you like a heart needs a beat
But it's nothing new

Apologize - One Republic 🖤

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora