Capitolo 37

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"this bitter man he is
throughout his life the same
he's battled constantly
this fight he cannot win
a tired man they see no longer cares
the old man then prepares
to die regretfully
that old man here is me"

- the unforgiven, metallica -

"Pronti per la festa?" esclamò Jemie entrando in casa completamente esaltato, si rabbuiò vedendo le nostre facce, "Ma che cazzo?" disse corrugando la fronte, "state bene?" chiese ancora nel silenzio, "Si, benissimo Jemie, non si vede?" risposi io ironicamente, Ila dormiva con il viso sul mio petto ed io mi assicuravo costantemente il suo respiro fosse regolare mentre sorseggiavo la mia birra, "cos'è successo??" chiese ancora lui condizionato dai nostri visi stanchi, "Non ora Jemie, andate a divertirvi" dissi sorridendogli, "Dai ragazzi, ho preso un cazzo di tavolo per 12 persone, se non venite voi come minimo vengono meno anche Philip ed Henry con Audrey e Karen" sbuffò, "Jemie, Ila si è sentita male cazzo, non è il caso!" intervenne Melanie, lui si avvicinò al letto, "Ma adesso sta bene vero?" La scrutò, "ok, ok, dico agli altri di salire, pizza e birra!" esclamò "Ma no Jemie, dovete andare alla festa e divertirvi, qui è tutto ok!" insistei io giocherellando con i capelli della rossa, "sei forse ammattito? Ila si sente male e noi andiamo a divertirci? Se proprio ci tenevate che ci andassi non avreste dovuto dirmelo" sbuffò lui avviandosi alla porta per chiamare gli altri, "Ci abbiamo provato, ma tu insistevi tanto" gli disse Mark mentre lo beccava con una pallina di carta stagnola...
Era passata più di mezz'ora da quando Jemie era sceso per le scale, quindi avevamo dato per scontato alla fine fossero andati alla festa, "Come farai domattina con gli esami?" mi chiese Mark, "Ho parlato con uno, si prende 50 dollari ma dice di essere pulito come un bambino, mi ha chiesto in quale centro di analisi andiamo in genere, si farà trovare lì e farà gli analisi prima di me chiedendo di poter utilizzare il bagno, ha detto che mi lascia un vasetto sterile già pieno dietro al gabinetto ed io non devo fare altro che portarlo fuori, ha detto che avrà uno zainetto rosso" Melanie annuì, "L'hai già pagato?" mi chiese Mark, "Ovvio che no, ci vediamo al bar affianco subito dopo" Mark mi sorrise, a lui era capitato una volta di prendere un'accordo del genere, aveva pagato in anticipo, per poi non trovarci nessuno quella mattina, poco dopo Ila si ridestò dal sonno e si mise a sedere massaggiandosi le tempie, "come stai?" le chiesi dubbioso sul fatto che mi avesse risposto, "Ho una cazzo di emicranea!" esclamò lei, mi alzai e le presi un'aspirina senza che me lo chiedesse, "grazie" mi sussurrò, la prese per poi ripassarmi il bicchiere d'acqua pieno per metà che riposi in cucina, sentivo comunque il suo distacco che mi bruciava la pelle, "Ok bambini! Adesso ci dite cosa è realmente successo" Esclamò Melanie dalla cucina mentre era intenta a smaltarsi le unghia dei piedi, "Non ti piacerebbe saperlo" le rispose Ila mettendosi in piedi e raggiungendola in cucina, sorrise alla bruna abbracciandola da dietro per poi iniziare a cercare tra i mobili in cucina, "Hai fame?" le chiesi ma lei non rispose, "Si Rory, Ha fame, altrimenti non starebbe cercando tra i mobili no?" rispose per lei Mark, "Ha una lingua Mark, una bocca, potrebbe  anche parlare, abbiamo un problema?? Se ne parla, il silenzio mi imbestialisce" dopotutto se era successo quel cazzo di casino era proprio per questo suo modo di fare,
"Ok Rory! Di cosa vuoi parlare? Da dove iniziamo? Da Alice? O dal tavolo buttato per aria?" disse voltandosi verso di me mentre Melanie faceva una smorfia come per dire, è più grave di quanto immaginassi, "quante volte ti devo ripetere che ti sei fatta un cazzo di film? È stata la circostanza ma a me non può fregare di meno di lei e di quel bambino!" le dissi con tono pacato, "Il tuo non era un sorriso di corcostanza, come direbbe Karen, sembravi un fottuto barbapapà, neanche ti sei accorto fossi andata via se non dopo svariati minuti! Fottiti Rory!" la vidi toccarsi la fronte e poggiarsi al mobile, "Ila" scattai verso di lei che però mi bloccò con un gesto della mano "Sono solo un po' di vertigini, devo mangiare qualcosa" disse mentre Melanie l'aiutava a sedersi sulla sedia accanto a lei, bussarono alla porta ed andai ad aprire, "Birra!" gridò Will, sorrisi, ormai quella era la sua entrata ad effetto, poggiò sul pavimento il cartone colmo di bottiglie di birra che tintinnarono scontrandosi tra di loro, dietro di lui Philip e Jemie portavano due pile di cartoni di pizza, "Se la rossa non viene alla festa, io porto la festa da lei!" disse Jemie e Ila rise, posò sul tavolo i cartoni di pizza, "Tu sei pazzo!" esclamò Ila abbracciandolo, "Mai detto il contrario! Stai meglio?" lei gli annuì aprendo un cartone di pizza e sfilandone un pezzo, "Affamata" esclamò mordendolo, andai verso di lei "potresti indossare un pantalone? Uno shorts? Non so qualcosa?" le sussurrai facendo spallucce, lei mi annuì, "Potresti prendermi qualcosa nell'armadio?" mi chiese considerando la maggior parte dei ragazzi si fossero stazionati sul letto, annuì "ti aspetto in camera di Mel" terminò lei...
"Tieni" le dissi porgendole un leggins nero, "Non avevi detto uno shorts?" mi schernì sorridendo, ed il mio cuore si sciolse per la naturalezza con cui mi aveva parlato per la prima volta da quella mattina, la vidi però freddarsi subito dopo, "Più lungo è meglio è" le dissi facendola sedere sul letto e tirandogli il leggins fino a coprirle anche i piedi, lei sorrise ancora con quel suo fare da bambina, "che scemo che sei" ridacchiò, "Ti amo, ti amo più di ogni altra cosa Ila, lei per me non esiste, e mi dispiace che tu abbia pensato sembrassi un barbapapà" risi nell'utilizzare quel termine che Karen aveva inserito nel nostro vocabolario, "e se anche ti avessi dato questa impressione, ci tengo tu capisca che avrei fatto lo stesso anche se fosse stata una completa estranea, non avevo mai visto una cosa del genere" la vidi scuotere il capo e sospirare, "non voglio parlarne Rory" mi disse con la voce tremante, "Cosa non ti è chiaro, perchè continui a star male  per una stronzata?" le chiesi prendendole le mani che aveva poggiate in grembo, "Ti sei anche interessato se fosse un maschietto, perchè l'hai fatto se realmente è come dici?" l'attirai a me facendola sedere sulle mie gambe, poggiai il viso sui suoi seni e sentì il suo poggiarsi sulla mia testa, "l'ha chiamato Richie e di istinto glel'ho chiesto, ma non perchè mi facesse particolare differenza o interrsse, Ila basta, io non posso dire ai miei di non farle più mettere piede in casa, è il loro nipotino di cui io non ho voluto responsabilità, ma gli dirò che quando ci siamo noi lei non deve esserci, altrimenti saremo noi a non andare, promesso" la sentì annuire e tirare su col naso, "E scusami anche per quello che è successo quando siamo tornati" non mi lasciò terminare "Mai più Rory, la prossima volta ti lascio in tronco!" esclamò sicura di se, "Possa il prossimo essere il mio ultimo buco" giurai, "Ma che cazzo dici! Manco per scherzo!" disse dandomi un piccolo schiaffo tra i capelli, ed io risi, la baciai e lei mi baciò...

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora