Capitolo 39

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"Rispondo io!" gridai, ero a casa con Jemie, Philip e Karen, gli altri erano usciti e noi aspettavamo Rory ci telefonasse per farci sapere come era andata, "Pronto?" esclamai,
"Piccola" la voce di Rory non mi piacque per niente, era sotto tono e sembrava nervoso, "Amore come è andata? Dove sei?" gli chiesi mentre mi attorcigliavo il filo del telefono tra le dita, "Piccola ti racconto tutto più tardi, ma Jemie è lì?? Ho telefonato al negozio ma mi ha risposto Will" scuotei la testa, aveva telefonato Jemie prima di chiamare me, "Rory posso almeno capire dove sei??" gli chiesi con tono scocciato, "Sono in azienda con papà e Edward, per altro sono nella merda, Ila sbrigati a passarmi Jemie devo dirgli una cosa prima che tornino le due sentinelle" Parlava a voce bassa, come per non farsi sentire, "Jemie! Ti vuole Rory" gridai per poi passare la cornetta al moro che si era avvicinato,
"Rory!" disse lui avvicinandola all'orecchio, mi accostai per ascoltare cosa aveva da dirgli e Jemie mi cinse le spalle con un braccio, comunque le uniche cose che riuscì a sentire furono giro e vieni, "Ok, Ok" gli disse Jemie prima di staccare, "Vuole la roba?" gli chiesi e lui mi annuì, "Vengo con te a prenderla" andai a prendere le scarpe, ma la mia intenzione fù bloccata sul nascere "No Ila, non provarci, lo sai che Rory non vuole che vieni nel giro" esclamò lui, non potevo contraddirlo, era vero, lo sapevo, "Ok, ma prima di andare da lui passa a prendermi!" mi annuì per poi prendere le chiavi dell'auto ed andare via, riposi nuovamente le scarpe dov'erano e mi avvicinai a Philip e Karen che erano a letto guardando la Tv, Philip mi fece un cenno per chiedermi se fosse tutto a posto ed io feci spallucce, "Boh, ha telefonato per la roba" gli dissi distenendomi di fianco a loro e sorseggiando dalla mia birra, Karen allungò la mano verso Phil e lui le passò la sua bottiglia, sorrisi, "Limitati a questo piccola!" asserì, Phil mi diede con dolcezza una pacca sulla gamba, "Non la farei mai andare oltre" disse con sguardo leggermente triste, "Ne usciremo tutti Phil" gli ripetei la stessa bugia di sempre poggiandomi con la testa sulla sua spalla che era seduto tra me e Karen e lui mi annuì, Sentimmo lo scatto della serratura, scattai pensando fosse Rory, invece ne entrarono Mark e Melanie, "Come è andato il primo giorno di lavoro?" chiesi al ragazzo, "una merda, sono fottutamente a rota e non ho avuto neanche 10 minuti di pausa" disse mentre Melanie si affannava a cucinargli la roba, "Ne avete un po' per me? Jemie è andato a prenderne ve la restituisco" chiesi alla bruna, lei mi annuì e Philip si unì a noi, vidi Karen che si avvicinava per poi sedersi accanto a me, mi guardava, scrutava con interesse ogni mio piccolo movimento, sussultai quando dopo aver stretto il laccio emostatico al bicipite sentì le sue mani sfiorarmi le vene ormai visibili in ramificazioni bluastre "Ma che cazzo?" dissi voltandomi verso di lei di scatto, il rumore di qualcosa che cadeva a terra attirò la mia attenzione, Philip era accasciato sulla sedia con la testa reclinata e le braccia a penzoloni, si era fatto scappare la siringa dalle mani mentre tentava di ripulirla, infatti lì dentro c'era un miscuglio di acqua e sangue, andai a recuperarla e spruzzai quel liquido sui fogli di giornale che avevamo utilizzato per ricoprire una parte del tavolo, Karen si alzò andando via verso il bagno ed io d'istinto la seguì, pensai per lei non dovesse essere facile convivere con cose che non avevano mai fatto parte della sua vita, "Ma si può sapere che ti prende?" le chiesi e lei scuotè la testa, le labbra le tremavano, "Karen parla!" le presi le spalle e la guardai dritta negli occhi mentre con un crampo allo stomaco il mio corpo mi mandava un primo segno di protesta, ci sono di nuovo dentro pensai con rammarico, "Ila và, hai le pupille grandi quanto due buchi neri, solo, io rimango qui, vi raggiungo dopo" sbuffai, "non se prima non mi dici cosa ti succede" la tirai delicatamente verso la camera di Mel e Mark per poi sedermi sul letto, la vidi fare lo stesso e tirare su col naso, "È che ultimamente non faccio altro che pensare a come ci si sente Ila, io vorrei capire cosa provate, cosa prova Phil, vorrei condividere questa cosa con lui, mi sembra sempre ci sia tra di noi un muro invisibile" mi imbambolai, non sapevo cosa risponderle, la cosa più logica era le dicessi fosse tutta una merda, che non si provava niente, ma noi non ci eravamo ridotti così per niente, ripensavo alle prime volte in cui io e Rory ci eravamo bucati insieme, a come tutto il mondo sembrava improvvisamente essere costruito su misura per noi e a quanto anche solo incrociare le nostre mani fosse più bello, "Provare? Cosa vuoi che si provi Karen? È una cazzo di botta che si consuma nel giro di qualche secondo per poi lasciarti mezzo moribondo e arrancante fino alla dose successiva, tu puoi condividere di tutto con Philip ma non questo, sarebbe una stronzata non è niente di importante!" mi guardò con occhi dubbiosi, "Se non è questo granché di cosa, perchè voi continuate a ricaderci ogni volta?" sbuffai pensantemente portandomi in un gesto istintivo una mano allo stomaco, "per l'astinenza fisica, non è facile da sopportare" le risposi, "Ila è calda" gridò Melanie dall'altra stanza, "Non ora Mel" le gridai voltandomi nuovamente verso Karen, "L'avevi superata l'astinenza fisica" mi fece notare lei "È questo il problema Karen, ti annebbia la ragione e ne diventi fottutamente dipendente nonostante tutto, è questo che vuoi??" La vidi scuotere la testa in modo insicuro, "Ila così fotti l'ultimo ago a Mark" mi disse Melanie affacciandosi attraverso la porta, "Vai Ila, tranquilla" mi incitò Karen, mi sarei aspettata fosse rimasta in camera invece ritornò in cucina con noi, misi nuovamente il laccio al bicipite e Melanie mi passò la siringa, infilai piano l'ago e il primo accenno di piacere mi percosse "Come fai a bucarti con tanta naturalezza, non hai paura?" mi chiese la biondina, "Lo faccio da anni" le risposi semplicemente tirando lo stantuffo, il mio sangue si mischiò con l'ero, avevo gli occhi di Karen ancora puntati addosso, "Guardi così anche Philip?" le chiesi mentre lentamente mi iniettavo la roba, "No, lo infastidisce" sospirai tirando su ancora un po' di sangue per poi riiniettarlo dentro, aspettai qualche secondo e tirai fuori la siringa molto lentamente, con un gesto sconnesso ne presi dell'acqua da un bicchiere poggiato sul tavolo per ripulirla, spruzzai sul medesimo foglio di giornale, "Mel mi dai una sigaretta?" le chiesi tirando le gambe sulla sedia e poggiandomi con la testa sulle ginocchia, l'unica realmente a contatto con la realtà adesso era Karen, presi la sigaretta che la bruna mi aveva acceso, ed iniziai a fumare, "Perchè tu non ti buchi Mel?" chiese ancora la biondina, "Perchè ho una paura fottuta degli aghi" le rispose lei guardandola, immaginai Karen le avesse annuito ma in realtà non la stavo guardando, "Senti Ila, stasera abbiamo una cena a casa mia con alcuni amici, mi farebbe piacere se veniste anche tu e Rory" mi voltai verso di lei e le sorrisi "avete da bere?" la vidi sorridermi a sua volta, "Mio padre è un bevitore accanito di vino, abbiamo una cantina" rispose accostandosi a me con la sedia e cingendomi le spalle con un braccio mi poggiai a lei, aveva un odore proprio buono, sapeva di fiori e vaniglia, annuì contro la sua spalla, "altrimenti non saresti venuta?" mi chiese, "Altrimenti ti avrei chiesto di comprarne" le risposi ridacchiando...

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