Capitolo 67

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Entrai in negozio, dietro al bancone non c'era nessuno, almeno fin quando Will non sbucò dall'ufficio, c'era molto silenzio, un silenzio strano, l'atmosfera era triste, "Hey Rory" mi salutò poggiando i gomiti e sospirando, notai avesse gli occhi leggermente gonfi, ma non avevo motivo per credere avesse pianto, proprio Will poi, sentì qualcuno alzarsi dal materasso e mi stupì vedere fosse Jemie, mi sorrise in parte, ed io risposi al suo sorriso pur notando i chiari segni di chi aveva pianto anche sul suo volto, non mi affrettai a chiedere se fosse successo qualcosa, avevo paura di conoscerne la risposta, "cosa ci fai qui?" gli chiesi entusiasto della sua presenza ma la sua attenzione fù attirata da altro, "Aspetta Ila!" esclamò il moro voltandosi nuovamente verso il materasso lì dietro, "Si fredda" sospirò lei e capì ci fosse qualcosa che non andava, "Piccola è tutto ok?" mi affrettai a chiedere ma Jemie era già lì, nuovamente accanto a lei e le stava massaggiando il braccio, lo vidi prendere la siringa dalla mano di Ila e bucarla, la cosa mi infastidì parecchio perché considerando che ero tornato avrebbe dovuto lasciare che facessi io. Posai velocemente il mio zaino in tela e li raggiunsi, lui le stava accarezzando i capelli proprio come facevo io ogni volta che la bucavo, "Amore" le sussurrai mettendomi tra i due, e i suoi occhi si posarono su di me, si aggrappò al mio collo ed io mi sedetti accanto a lei abbracciandola a mia volta, il moro era seduto accanto a noi, "Oystein è..." cominciò, ma non lo lasciai terminare, gli feci segno col capo che avevo capito, ci rimasi male, e tanto, anche se tra noi non si era mai creato il tipo di rapporto che aveva con Ila e Jemie, e forse proprio per questo mi era sembrato di vedere tra di loro una sintonia diversa, lasciai che Ila si stendesse sul materasso e le coprì le gambe con un lenzuolo. "Mi spiace così tanto" dissi a Jemie abbracciandolo, lui ricambiò il mio abbraccio, mi guardò con gli occhi lucidi e si schiarì diverse volte la voce per ricomporsi "l'ultima coltellatta gli ha trapassato il cranio, avevano iniziato a parlar male l'uno dell'altro, Varg continuava ad accusare Oystein di essere solo un chiacchierone, quindi erano continuamente in competizione su tutto" sbuffai e mi morsi le labbra, "Cosa hai detto ad Ila?" gli chiesi cercando di capire quanto la rossa sapesse realmente, "La verità Rory, l'avrebbe saputa comunque, da qualche conoscente o sui notiziari" gli annuì capendo perché Ila fosse tanto sconvolta, la guardai, adesso aveva un'espressione serena sul viso e dormiva beatamente, "Vi va una pera?" chiesi a lui e Will che nel frattempo si era seduto appena fuori dal materasso sul pavimento.

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Rory mi si avvicinò sedendosi accanto a me sul letto, eravamo nel nostro appartamento e aspettavamo arrivassero il resto del gruppo, sentivamo chiaramente Melanie e Mark fare l'amore nella loro stanza e questa cosa un po' mi irritò, noi avevamo premura di farlo quando sapevamo di non infastidire nessuno, "Non ci badare, tra 5 minuti al massimo Mark viene" mi sorrise il biondo, ma io non avevo voglia di sorridere, mi accesi una sigaretta, mi sentivo così nervosa e non riuscivo a reggere i sensi di colpa per aver tradito Rory con uno dei suoi migliori amici, "Piccola, io capisco che tu ci sia rimasta male, ma vederti così fa star male anche me" mi sussurrò, il mio stomaco già compromesso si accartocciò su se stesso, "Tu non mi lascerai mai, vero Rory?" gli chiesi nuovamente, glielo avevo già chiesto in passato, ma adesso quella promessa strappata aveva una valenza diversa, avevo paura venisse a sapere di me e Jemie ed avevo paura mi lasciasse.
Bussarono alla porta di casa ed io mi alzai per aprire, Philip mi beccò e mi abbracciò forte, all'abbraccio si aggiuse anche Karen, "Piccola rompiscatole!" esclamò Phil che per poco non mi strozzava, poggiarono le pizze sul tavolo con il cartone degli alcolici, c'erano birra, bottiglie di whisky e vodka, iniziai a sorseggiare da una bottiglia di Jack Daniel's, erano usciti anche Mel e Mark adesso, mi guardai intorno un po' spaesata dalla confusione che si era creata, no che non ne fossi abituata, erano gli amici di sempre, pensai quindi dovesse essere causa del mio stato d'animo non predisposto a tutto quel baccano, non mi andava proprio di divertirmi.
Karen era una ragazza molto empatica, comprese probabilmente il mio stato d'animo visto che si allontanò da Philip per venirmi incontro, io ero un po' più in disparte da Rory perchè lui stava parlando con Jemie ed Henry, ed essere in presenza dei due contemporaneamente mi metteva a disagio dopo quello che era successo, "Capisco il dispiacere, ma siamo qui per questo non startene da sola in un'angolo" mi disse la bionda ed io le sorrisi forzatamente, "Senti, sono appena uscita da casa e siamo venuti direttamente qui, saranno passate ore dall'ultima, ti va una pera?" mi chiese come se quasi fosse in imbarazzo, e mi ritrovai nuovamente a pensare come il tempo cambiava le cose, quando la conoscemmo, quella sera al bowling, non avremmo mai immaginato di poter sentire quelle parole uscire dalla bocca di Karen, così come non avrei mai pensato che avrei perso il mio bambino e che ben due tentativi di disintossicazione sarebbero andati a puttane, "Si!" esclamai passandomi le mani tra i capelli, in un gesto nervoso, a causa di tutti i pensieri che scorrevano liberi nella mia mente, mi morsi internamente il labbro inferiore, "Si! ho bisogno di distendere i nervi!" continuai spegnendo la sigaretta nel bicchiere poggiato sul tavolo davanti a me.
"Hai imparato?" chiesi alla bionda che si accingeva a prepararsi da sola la roba, lei scuotè la testa, "A prepararla si, ma ancora non mi buco, penso che Philip si sia perso qualche passaggio" disse chiedendomi con un gesto del capo se poteva sciogliere insieme le due dosi, le annuì poggiandomi con la schiena al muro e ciccando, nel Wc lì affianco, l'ennesima sigaretta che mi ero accesa, Karen mi mise la zippo tra le mani, gliela presi e la mantenevo mentre vedevo la bionda sciogliere la roba, "Philip sa quello che fa, lui e Ian mi insegnarono a bucarmi da sola, penso invece che tu abbia troppa paura per provare, sbaglierai, non è facile, certe volte anche io sbaglio, e mi è capitato anche in tua presenza dopo tanti anni, ma se non lo fai non impari tesoro" risposi a ciò che mi aveva detto precedentemente, "Vuol dire che adesso proverò a farlo da sola" mi rispose sorridente ed io le ricambiai il sorriso, "Ila, mi dici che hai? Non è solo la storia di Oystein che ti turba" mi fece segno di mantenere il cucchiaio mentre tirava su la roba in parti uguali utilizzando le due siringe, "Giuri di non dirlo a nessuno? Posso fidarmi di te?" le chiesi, posai il cucchiaio sul pavimento e tirai una bandana di Rory che penzolava dal lavandino, la legai forte al bicipite lasciando fosse Karen ad utilizzare il laccio emostatico, la vidi annuirmi "Gemelle, ricordi?" mi disse facendosi una croce sul cuore, "Quando Jemie è tornato, beh non so come spiegartelo Karen, è stata una cosa così improvvisa, piangeva, lui stava così male e stavo male anch'io, comunque abbiamo fatto l'amore" tagliai corto sporgendomi verso di lei e cercando di vedere quanto visibili fossero adesso le sue vene, le strofinai un po' il braccio, "Quella, la vedi? Non puoi non prenderla!" le dissi indicandole una vena ben visibile proprio nella piegatura, tirai su col naso e lei mi guardò, "Adesso perchè piangi?" mi chiese, "è che mi sento così in colpa" presi nuovamente la mia siringa cercando di concentrarmi e trovare il punto giusto in cui bucare, "Ila è successo, e per altro in circostanze molto particolari, adesso non te ne dare una colpa, Jemie non lo dirà mai a nessuno, Rory è suo amico, sarà un nostro segreto e lui non verrà mai a saperlo" mi disse, prendendomi una mano, "Grazie Karen, avevo proprio bisogno di parlarne con qualcuno, ma adesso sbrighiamoci che si fredda" la incitai, lei nuovamente si puntò la vena con l'ago, "appoggia e spingi piano, di traverso ovviamente non perpendicolare" le ricordai sapendo che comunque glielo aveva spiegato già diverse volte Phil, io nel frattempo mi ero fatta come al mio solito il primo buco fuori vena, la vidi chiudere gli occhi, "Ma che cazzo fai? Se non guardi è normale che non te la prendi!" le dissi confusa dal suo modo di fare, la vidi riaprirli e guardarsi, spinse l'ago con un sospiro  e il sangue si mescolò alla roba, lei sorrise, "Visto? Ci sei riuscita!" le dissi dolcemente pensando che finalmente potevo concentrarmi su me stessa, entrai anch'io in vena.

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora