Quella mattina fui svegliata da un'odore pungente, un'odore che conoscevo fin troppo bene, mi fece attorcigliare le budella, mi misi a sedere e intorno al tavolo della cucina c'erano Melanie, Mark, Philip, Henry e Karen, non potevo crederci, non dove io stavo dormendo, "Andate a fottervi altrove!" urlai lanciando la prima cosa che mi capitò a tiro, il bicchiere di vetro atterrò sul tavolo spargendo cicche e cocci di vetro ovunque, "Cazzo Ila! Potevi farci male!" gridò di rimando Henry, guardai Mark dritto negli occhi aveva le pupille dilatate al massimo e profonde occhiaie, "Dio Ila! Perchè l'hai fatto?" disse stringendo i denti e cercando di recuperare con le mani tremanti la polverina bruna sparsa sul tavolo, "Stai diventando una fottuta guastafeste, eri meglio prima!" disse Melanie andandosene in camera, "Hey, Hey! Smettetela di darle tutti contro!" Philip mi si avvicinò e mi carezzò la gamba che adesso era a penzoloni fuori dal letto, "tesoro che hai?" mi chiese, "George mi ha sospeso il metadone in modi troppo repentino, sto male cazzo" piagnucolai, ero sudata e riconobbi i sintomi come quelli di una vera e propria crisi di astinenza, ero nel panico "Dov'è Rory?" chiese ingenuamente Karen, "Rory ultimamente è sempre in giro con Jemie, penso che dopo quella volta al balck paradise abbia ripreso anche se con meno frequenza, spesso quando torna la sera è fatto, non facciamo altro che litigare" mi alzai dorigendomi verso il balcone che spalancai completamente, in quel buco di appartamento faceva un caldo infernale e puzzava maledettamente "Puzza qui dentro!" esclamai ma sembrava non importare a nessuno, "Ne avete dell'altra?? Il tavolo è pieno di schegge non riesco a recuperarne" chiese allora Mark cambiando discorso, mi fece una tenerezza assurda, anche se ciò che avevano fatto era molto egoista dal momento che gli avevo chiesto di non utilizzare quella merda in mia presenza, Henry gli passò un quartino, "Te lo ridò!" disse lui recuperando gli attrezzi e sbarrandosi in camera dove poco prima si era avviata Melanie, una fitta atroce mi attraversò l'addome, mi ressi con una mano sul tavolo "Chiamo Rory?" mi chiese Philip, scuotei il capo, "chiama George, il numero è nell'agenda accanto al telefono" sospirai mentre Henry mi aiutava a sedermi, il dolore alla pancia era così intenso che non mi ero accorta diverse schegge mi avessero tagliato il palmo della mano, una di queste era ancora lì, con estrema freddezza la tirai fuori serrando le labbra e qualche goccia di sangue cadde sul linoleum sbiadito della cucina, Karen mi si avvicinò chiedendomi se avessimo una cassetta del pronto soccorso, io le feci ironicamente un sorriso forzato, "prendi una t shirt bianca dall'armadio di Rory" dissi indicandole l'armadio, "Philip?" poi chiesi incitandolo a dirmi qualcosa, "Non risponde" la sua voce era nervosa, "Sarà a lavoro, hai provato allo studio?" chiesi cercando di tenere a bada il panico, "Già provato, non risponde neanche lì" inspirai profondamente, "Chiama da Jemie" affermai, karen tornò con con quello che le avevo chiesto, mi aiutò ad alzarmi con uno sforzo e ad andare al lavello da cui feci scorrere l'acqua, sciacquai la mano su cui spruzzai poi dell'alcol, "Cazzo!" esclamai mentre lei tagliava la t shirt e ne improvvisava una medicazione, "Sta venendo!" Annuì a Philip ed andai verso il bagno, Karen mi seguì ma io le dissi non fosse necessario, mi portai dietro una t shirt ed un leggins, Piansi a dirotto quando dopo aver fatto Pipì mi resi conto il Wc fosse pieno di sangue, piangevo ancora mentre mi rivestivo, "Ila? Tesoro posso entrare?" la voce calda di Philip mi arrivò attraverso la porta ma io non risposi, lui entrò comunque e si paralizzò di fronte a tutto quel rosso, mi prese da quell'angolo in cui mi ero accasciata per portarmi sul letto, poggiai la testa al suo petto mentre lui mi abbracciava, "Perché Phil? Perchè? Sono stata brava! Ho fatto di tutto per far si che stesse bene!" sentivo la testa che mi scoppiava, ma non riuscivo a fermarmi, continuavo a singhiozzare ininterrottamente mentre Philip mi stringeva a se così intensamente da poter diventare un tutt'uno, " shhh Ila, ricordi l'ultima volta? Andrà tutto bene" mi sussurrò con voce dolce, io scuotei la testa, "Non sento più niente Phil, non chiedermi come possa essere possibile, ma so che il mio bambino non c'è più" gli risposi...
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Eravamo rimasti impoltigliati nel traffico e adesso ero un fascio di nervi, bussai in modo violento alla porta e quando mi aprirono sembrava essere passata un'eternità, Jemie per tutto il tragitto aveva continuato a dirmi di stare tranquillo ma la scena che mi ritrovai davanti era peggiore di quanto pensassi, mi avvicinai al letto, Ila era poggiata su Philip che la stringeva, mi guardò, aveva le labbra violacee, "Come stai?" le chiesi scatenando in lei una reazione isterica, "Come vuoi che stia!" esclamò ed io non riuscì a capire se stesse ridendo o piangendo, tirò su col naso, tentai di prenderle la mano ma se la ritirò, "Avete chiamato George? Chiesi, "Si ma non risponde"si affrettò a dire Philip, "Ok!" Esclamai prendendo Ila in braccio ed andando alla porta, ci seguirono lui e Karen, l'unica cosa ragionevole da fare era andare al pronto soccorso, "Dove sei stato Rory?" mi voltai verso di Ila parlava ma non mi guardava, "Ero da Jemie, lo sai" le dissi con voce neutrale, "E come sta Kevin?" avevamo affrontato diverse volte l'argomento e io mi ostinavo a mentirle come se parlassi con una sprovveduta o una stupida, "Non è il momento Ila" le risposi dopo qualche secondo, "Invece è il momento Rory, l'ultima visita da George l'ho fatta da sola, è venuto a prendermi lui, ti ho detto mi avesse sospeso completamente il metadone ma la tua testa era da tutt'altra parte, prega iddio che il mio bambino stia bene, altrimenti dopo tutto questo torno da mamma!" era rossa in viso e continuava a lacrimare, "tu non dici sul serio!" lei non mi rispose, dietro Philip e Karen sembravano essere andati in apnea, "Piccola non dire cazzate non puoi lasciarmi" dissi ancora sperando mi dicesse fosse tutto uno scherzo, ma lei riprese a piangere senza dirmi niente...
"Dottore non può aspettare! Forse non capite necessita di controlli subito, il nostro bambino potrebbe essere già morto" gridai a quegli scansafatiche che invece di intervenire ci avevano dato un sacco di scartoffie da compilare per poi poter entrare in lista d'attesa, "Ok! Ma si calmi santo cielo, cosa crede?? Guardi quante persone ci sono qui fuori! E metta a posto tutto ciò che ha buttato per aria!" sentenziò prima di avvicinarsi ad Ila, "Fa male?" le chiese toccandole l'addome, lei gli annuì col capo, "Riesce ad entrare da sola?" le prese una mano, "Si, ce la faccio" confermò lei mettendosi in piedi, le andai incontro per aiutarla ma non volle, nonostante il suo dissenso riuscì però ad entrare, "non c'è battito, da quanto è in attesa? Quando ha fatto l'ultimo controllo?" quelle parole mi rimbombarono nella testa, non c'è battito, non le avrei più scordate, non avrei più dimenticato la freddezza con cui il medico le aveva pronunciate, d'altronde doveva essersi abituato a cose del genere che probabilmente avvenivano più spesso di quanto potessimo immaginare, l'espressione di Ila era impassibile adesso, "S-s-sono entrara da qualche g-giorno nel terzo m-ese" avevo la gola serrata, non riuscivo a parlare, iniziai a piangere come un bambino e l'infermiera che era lì presente si voltò verso di me "Ci spiace" disse cercando di riparare alla loro freddezza nel darci una notizia tanto sgradevole, "signor?" chiese il medico, "Reed" gli risposi tirando su col naso, "Sa signor Reed, capitano cose del genere ogni giorno purtroppo, ma questo non vuol dire la prossima volta non vada bene, voi siete giovani" Volevo gridargli che d'ora in poi non sarebbe più andato niente bene, avevo perso il mio bambino e stavo perdendo anche Ila, forse lei l'avevo persa già da tempo senza rendermene conto, da quando avevo reinserito quella merda nella mia vita, "Cosa facciamo adesso?" chiesi, "Ci sono due possibilità, tornare a casa ed aspettare la natura faccia il suo corso, il corpo dovrebbe ad un certo punto espellere tutto da se, oppure procedere con un raschiamento, c'è il rischio però che se entro 2 o 3 settimane non succeda niente si debba comunque intervenire in modo chirirgico" guardai Ila, la scelta spettava a lei, "Voglio farlo adesso, non ce la faccio ad aspettare oltre" disse con voce sicura,
"Non possiamo farlo subito, dobbiamo comunque vedere la disponibilità del chirurgo, se attendente fuori controlliamo e vi diamo notizia", aiutai Ila a scendere dal lettino dove era rimasta seduta per tutto il tempo, "Scusami" sussurrai mentre a passo contenuto ci avviavamo verso la sala d'attesa, "Scusami?? Rory quante volte me l'hai ripetuto nell'ultimo periodo, ricordi ciò che mi avevi detto quella sera in bagno? Mi dicesti che il bambino era di entrambi e che lo avremmo fatto insieme, invece alla prima difficoltà mi hai lasciata da sola, avevi promesso e sei un fottuto bugiardo!" non sapevo cosa risponderle, e la cosa strana era che più mi sentivo mortificato da quella storia più sentivo il bisogno impellente di farmi una pera per evadere da tutta quella merda, Philip si alzò per cedere il posto ad Ila che si sedette, lei scoppiò nuovamente a piangere, "Il mio bambino..." continuva a sussurrare tra le lacrime mentre Phil se la stringeva a lui e senza rendermene conto stavo piangendo nuovamente anche io, mi avviai fuori per fumare una sigaretta e sentì qualcuno seguirmi, pensai fosse Philip invece mi si avvicinò Karen, "Fallo Rory, piangi, sfogati, starai meglio" mi disse, "Riuscirei a stare meglio solo se mi prendessi a pugni da solo" le srisposi inspirando dalla sigaretta, "Non è colpa tua, avresti potuto essere più presente ma sarebbe successo comunque" la guardai, "Ila la pensa diversamente" lei scuotè il capo, "Ila la pensa allo stesso modo, è abbastanza intelligente da saperlo, solo si è sentita trascurata quando aveva più bisogno e quindi è arrabbiata" buttai la sigaretta consumata solo per metà non avevo più neanche voglia di fumare, "Mi odia, mi odierei anche io se fossi in lei, preferisce tornare da quella matta di sua madre pur di non stare con me" sentì Karen sbuffare "Senti Rory, io ci ho parlato con Ila, non ti odia affatto, dalle un po' di tempo" guardando Karen ricordai quando le dissi che l'ero divideva le persone, e pensai che le stavo permettendo di dividermi dall'unica ragazza che era riuscita a farmi provare qualcosa, la vidi uscire insieme a Philip, "Devo tornare venerdì" mi disse, "Venerdì? 3 giorni? Vado a parlarci io con questo coglione!" Esclamai facendo per entrare dentro ma lei mi bloccò, "lascia perdere, 3 giorni passano in fretta Rory!"...🖤
"Andiamocene per un po' Ila, ti porto ovunque vuoi" mi stava dicendo, gli avevo nuovamente detto che dopo il raschiamento sarei tornata da mia madre e lui stava dando di matto per questo, "Andiamocene ad Oslo da Oystein per un po', in questi giorni ha mandato una lettera a Jemie dove chiedeva di te, a breve aprirà il suo negozio, so che vuoi andarci!" continuò ancora cercando di convincermi, per un'attimo il mio cuore fece una capriola, volevo andarci da Oystein, volevo visitare Oslo, ma quello non era proprio il momento adatto, "come puoi pensare a partire mentre io porto ancora in grambo il nostro bambino morto!" gridai riprendendo nuovamente a piangere, e se piangevo io, piangeva anche lui, si inginocchiò davanti a me che ero seduta sul bordo del letto e poggiò la testa sulle mie gambe mentre mi stringeva a se, "Io amavo quanto te l'idea di quel bambino Ila, e mi dispiace per come sono andate le cose ma dobbiamo lasciarci tutto alle spalle, iniziamo una nuova vita e ci riproveremo a disintossicazione già terminata, andiamo un po' via da Chicago, ci prendiamo un'appartamentino solo nostro dove non avremo tentazioni" gli misi le mani tra i capelli iniziando ad accarezzarlo e sentì che pian piano il suo respiro tornava regolare, "Non è così facile Rory, quando seppi di essere incinta mi parlasti allo stesso modo, rendendo ai miei occhi le cose più semplici di quanto fossero realmente e guarda come è andata a finire" mentre parlavo gli legai in modo automatico i capelli in una crocchia, "Resta con me, non andartene, io ti amo, prima non avevo bisogno di nessuno, ma adesso ho bisogno di te, sono come una costruzione senza fondamenta, se tu te ne vai io crollo" disse guardandomi dritta negli occhi con quel suo sgurdo color cielo, gli annuì, "Devo stendermi un po'" gli dissi e lui mollò la presa sui miei fianchi, ci stendemmo entrambi, adagiai la testa nell'incavo del suo collo, ne respirai il profumo, godetti di ogni sua carezza fin quando non mi addormentai...
Mi risvegliai sentendo Rory muoversi irrecuieto, si alzò dal letto e corse in bagno, "Rory!" lo chiamai seguendolo, stava vomitando, "Sono qui" gli dissi mantenendogli la fronte, "Ce l'hai?" lui annuì con il capo, "nel giubbotto di pelle" mi disse, andai a prenderlo insieme al cucchiaio, la zippo e la siringa, mi sedetti sul pavimento del bagno accanto a lui, le cose stavano peggio di quanto pensassi ed era stato bravo a nasconderlo, nella giacca aveva 4 quartini di ero, che servivano solo per lui, questo voleva dire che tra una pera e l'altra ci passava ancora meno tempo adesso, "ti sei davvero ridotto così?" gli chiesi, ovviamente lui non rispose, gli preparai la dose e gli passai la siringa, poi diluì e scaldai un secondo quartino, "che cazzo fai?" sbottò lui mentre cercava un punto dove bucarsi, "se davvero andiamo via per disintossicarci definitivamente, allora voglio farmi per l'ultima volta" esclamai, "Non farlo Ila, è una cazzata!" mi disse con aria implorante, ma lui non era nella posizione per impedirmelo...
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Me... You... And the Heroine 🖤
ChickLit- Storia in revisione - Ila non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lei lo sapeva, nonostante fosse consapevole del fatto che l'eroina potesse prima farle toccare il cielo con un dito per poi, in un millesimo di secondo, lasciarla cadere sull'as...