"No pulce! Vuoi rimanere schiacciata per caso?!?" disse Will prendendo lui lo scatolone che avevo adocchiato io, "cosa c'è qui dentro?" gli chiesi, lui sorrise, "Niente che avresti potuto portare tu, non ce la faccio neanche io da solo!" mi rispose, "È tutta roba da bere?" continuai andando infine per esclusione e lui mi annuì, "Mickey, Jemie, Philip! Qualcuno che mi dia una mano cazzo!" gridò poi lui, Mickey ci raggiunse, "Va dentro ad aiutare le ragazze Ila" mi disse non appena mi vide lì con Will e io pensai fosse un'altro modo gentile per dirmi di togliermi dalle palle.
Entrai in casa e mi accesi una sigaretta, la villa dei genitori di Jemie era una casa ultramoderna con le vetrate che davano sul giardino con la piscina, il giardino affacciava a sua volta sul mare, non avevo mai visto una cosa del genere, sapevo i genitori di Jemie avessero una buona posizione economica, ma non immaginavo fino a questo punto, "Che fate?" chiesi alle ragazze, "Attacchiamo i festoni e gonfiamo i palloncini, ci aiuti?" mi chiese Mel e io feci spallucce iniziando a gonfiare i palloncini colorati.
I ragazzi finirono di portare dentro gli scatoloni e nel mentre loro montavano l'impianto audio per la musica noi preparavamo i cocktail in delle enormi scodelle in vetro, ci mettemmo anche guarnizioni tipo fette di ananas e arancia ma evitammo il ghiaccio siccome era scontato che sciogliendosi, fino a quando non sarebbe iniziata la festa, avrebbe rovinato tutto, "ce lo mettete voi quando venite?" chiesi alle altre, loro mi guardarono, "Perché tu non ci sei?" mi chiese Karen allungando una mano verso il pacchetto di sigarette, io glielo passai insieme alla zippo di Rory, quella che mi aveva dato appena conosciuti e che portavo perennemente con me, "Non avete sentito ieri sera?" chiesi io a loro facendo una smorfia stranita, eppure quasi i ragazzi non litigavano, proprio non riuscivo a capire come avessero potuto non accorgersene, presi anche io un'altra sigaretta e me l'accesi, vidi Audrey scuotere la testa,
"io e Rory siamo a cena dai suoi stasera, non so se riusciamo a venire prima che la festa inizi oppure no" mi annuirono, "non è da Rory stressarsi tanto per una cena dai suoi" Riflttè Melanie, "Dice che Edward è rimasto male del fatto che abbiamo dato la notizia prima a voi che a loro, quindi si fa problema a rimandare la cena" le chiarì, "Mi fa piacere Ila che Rory stia riprendeno i rapporti con la sua famiglia, ma non vi ci affezionate troppo, ricordi cos'hanno fatto l'ultima volta? Ricordi come sono scomparsi dopo che hai perso il bambino? Scompariranno ancora, al primo intoppo, e non voglio Rory ci rimanga nuovamente male" continuò Melanie, ed io gli annuì spegnendo la cicca nel posacenere in vetro poggiato sul tavolo, "Ok, facciamo questa scenografia di bottiglie" ridacchiai guardando le altre, I genitori di Jemie avevano in casa un'angolo bar, formato da un piccolo banco sul davanti dove poggiammo le scodelle da cocktail ognuna con dentro il suo ramaiolo, un mestolo che in realtà si utilizza in cucina ma che in quel caso sarebbe servito per versare da bere, di fianco alle scodelle una pila enorme di bicchieri in carta di colore nero. La parte posteriore al piccolo banco era formata da un'enorme vetrina a scalini sui quali avremmo messo le bottiglie di alcol. Questa era completamente vuota ed io mi voltai con sguardo interrogativo verso i ragazzi, Will si guardò intorno a sua volta per vedere se ci fosse Jemie, ma lui non c'era, lo intravedemmo fuori, da solo, che si dava da fare con qualcosa di indistinto, appurato il moro non ci fosse mi si avvicinò, "La madre ha dovuto far scomparire tutto l'alcol che avevano in casa, adesso è sobrio da molto tempo, ma il padre di Jemie è stato un'alcolista" mi spiegò per poi riprendere ciò che stava facendo con i ragazzi.
Mi allontanai dagli altri raggiungendo il moro fuori, c'era un po' di brezza essendo esposti sul mare ma era piacevole, "Che fai?" gli dissi sedendomi sul prato proprio accanto al punto in cui stava lavorando, "Non si vede?" mi sorrise, guardai meglio l'enorme sagoma in alluminio nero poggiata sul verde, "è una tavolo?" gli chiesi sbalordita, lui mi annuì, "Fottutamente lungo per essere un tavolo" ridacchiai, "Qui ci va il buffet, per metà dolce e per metà salato" a quelle parole il mio stomaco brontolò stranamente, guardai l'orologio, erano appena le 5:30 del pomeriggio ed io già avevo fame, "Ti aiuto??" gli chiesi, "ok, passami quelle viti!" esclamò, se ne mise più di una tra le labbra, aveva le maniche della t shirt tirate sulle spalle e mi sorpresi a guardare come i muscoli delle sue braccia andavano in tensione mentre utilizzava il cacciavite, spostai lo sguardo sul suo viso e a causa del caldo un piccolo strato di sudore gli percorreva la fronte, "Tu sei proprio sicura di questa cosa?" prese parola dopo un po' che eravamo stati in silenzio, mi ridestai dai mei pensieri, "di cosa?" gli chiesi ingenuamente, "il matrimonio" mi chiarì lui, "Perchè non dovrei esserlo?" adesso avevo un nodo in gola, "Niente... Niente" mi rispose cercando di deviare il discorso, "Jemie sai qualcosa che forse dovrei sapere?" proprio non capivo perchè mi stesse dicendo quelle cose, "Nulla Ila, non essere sempre così drastica, raggiungi subito delle cazzo conclusioni così affrettate!" sbuffò e quel suo atteggiamento fece si che io mi tranquillizzassi un po', "Allora?? Perchè quella domanda?" lo incitai, "Che dirti, sai com'è, conosco Rory da una vita e non è mai stato costante con le donne, cambiava una ragazza ogni settimana, io non dubito che lui ti ami, nessuna era durata così tanto tempo con lui prima d'ora ma è un passo importante quello che state facendo, e lo vedo anche un po' affrettato, nonostante tutto quello che avete passato insieme, se vi amate davvero non c'è bisogno che vi mettiate un'anello al dito" mentre parlava aveva anche messo l'ultima vite al tavolo "cazzo Jemie" iniziai ma non mi lasciò terminare "Shhhh, no Ila! Non voglio che tu mi dia spiegazioni è una scelta tua questa, io mi sentivo di dirtelo e l'ho fatto, tu riflettici" si voltò di spalle ed andò verso l'entrata di casa lasciandomi lì con i miei pensieri, "Ragazzi aiutatemi a ribaltare questo fottuto tavolo!" lo sentì gridare agli altri.
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Me... You... And the Heroine 🖤
ChickLit- Storia in revisione - Ila non avrebbe cambiato nulla della sua vita, lei lo sapeva, nonostante fosse consapevole del fatto che l'eroina potesse prima farle toccare il cielo con un dito per poi, in un millesimo di secondo, lasciarla cadere sull'as...