Capitolo 51

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L'aereo era enorme ed io mi ero seduto accanto all'oblò, Ila si sporse su di me per guardare fuori, per lei era la prima volta in aereo, e forse era proprio questo suo entusiasmo per ogni cosa che faceva apparire ai miei occhi tutto più bello, eravamo in viaggio da appena un'ora, iniziai ad aprire maniacalmente lo zaino ogni poco per controllare fosse tutto a posto, non era la prima metà del viaggio a preoccuparmi ma la seconda, ci eravamo organizzati con sonniferi e valium, anche se ero consapevole che il sonnifero io non l'avrei preso, non mi fidavo a farlo in una circostanza del genere e Jemie la pensava allo stesso modo, ne avevamo già parlato, l'avremmo però dato ad Ila in modo da farla stare tranquilla, passato il primo entusiasmo la sentì sbuffare, "Ti sei già stancata?" la schernì, "No, è che ogni tanto mi ricordo qual'è il vero scopo del nostro viaggio" mi rispose, Jemie le cinse le spalle, "Sarà ugualmente bello, sai, lì danno delle feste da paura, e lo faremo in onore di Pelle" le disse il moro, "Probabilmente si" esclamò lei poggiandogli la testa alla spalla, mi voltai a guardare nuovamente fuori, era ormai tutto azzurro, non si vedeva nulla se non le nuvole sotto di noi, sentì Ila muoversi nuovamente nel tentativo di trovare una posizione comoda per addormentarsi probabilmente, dopotutto l'aveva detto che lavrebbe fatto non appena saremmo entrati, "Meglio così" mi disse Jemie vedendo che la osservavo, presi la mia giacca di pelle siccome era più grande e gliela poggiai sulle spalle, si aggrappò al mio braccio su cui si poggiò per poi cadere in un sonno abbastanza profondo qualche minuto dopo, "ci provo anch'io" disse Jemie mettendosi le cuffiette, e io lo imitai mettendomi quanto più comodo potessi dato che avevo ancora il braccio bloccato da Ila...

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Mi svegliai sentendo un odore di cioccolato, il mio stomaco brontolò, quel profumo era stata la scossa giusta perchè riprendesse a svolgere la sua funzione, aprì gli occhi e Rory mi stava tenendo una barretta di nocciolato al latte proprio sotto il naso, risi sommessamente "L'ho presa per te!" esclamò lui sorridendomi a sua volta, ormai sapevano tutti del mio debole per il cioccolato, "In realtà ha offerto Jemie" continuò consapevole del fatto fossi al corrente dei nostri attuali e man mano sempre più invadenti problemi economici, "Grazie" lasciai ad entrambi un bacio sulla guancia, "e adesso viene il pezzo forte tesoro" continuò Jemie cacciando fuori una bottiglia di coca cola, "Mi sfotti?" gli chiesi ridacchiando, lui fece spallucce e mise fuori delle mini bottiglie di Jack Daniel's, "Oddio che belle!" esclamai aprendo lo zaino e cacciando fuori le sigarette, morsi il mio cioccolato e feci un sorso dalla coca, "Quanto ci manca?" chiesi ai due rendendomi conto che non avevo la minima idea di quanto tempo fosse passato da quando eravamo partiti, Rory guardò l'orologio da polso "Sono appena le 03:30 piccola" mi disse prendendomi la sigaretta e facendone un paio di tiri per poi ripassarmela, gli annuì, in realtà speravo di aver dormito per più tempo, ma 4 ore erano comunque abbastanza, appena entrata quasi non ci speravo, "Voi avete dormito?" chiesi ai due che mi annuirono, "Per un po'" disse Rory, intorno a noi la maggior parte delle persone dormivano, quelli rimasti svegli erano per lo più ragazzi, iniziavo a preoccuparmi, il tempo li dentro non passava mai, "Abbiamo il valium vero?" chiesi impanicata a Rory sentendomi momentaneamente in trappola, non potevamo andare da nessuna parte eravamo costretti a stare lì dentro nonostante tutto, Rory scattò togliendosi dalla sua posizione comoda "Che hai Ila? Non stai bene?" mi chiese, io scuotei la testa, "Si, si, sto bene, solo che siamo bloccati qui dentro" gli spiegai, "Piccola solo per qualche altra ora, sta tranquilla, abbiamo il Valium ed i sonniferi, ci penso io a te" disse solleticandomi i fianchi e facendomi scappare un sorriso, "E poi abbiamo il Jack" sussurrò ironicamente Jemie cacciando di nuovo le mini bottigline,
l'unica cosa che potevamo fare con quelle era scenderci il valium o i sonniferi, i ragazzi erano riusciti a distrarmi e subito mi sentì meglio, il senso di panico si dissolse diramandosi in qualcosa di più bello, eravamo lì e fin quando saremo stati insieme avremmo badato l'uno all'altro...

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Guardai Jemie e lo vidi annuirmi, stavamo osservando entrambi Ila che dormiva irrecuieta, non era ancora a rota quando avevamo litigato perché prendesse un sonnifero, non voleva prenderlo nonostante si vedesse chiaramente che era ormai in uno stato di ansia per lei difficile da gestire, più passava il tempo, più si avvicinava la rota e più il respiro le diventava irregolare, alla fine l'avevo convinta dicendole che avrebbe dormito fino all'atterraggio se l'avesse preso e che l'avremmo svegliata noi, anche se, sia io che Jemie eravamo consapevoli si sarebbe svegliata molto prima e se questo fosse successo avremmo dovuto iniziare col Valium,
adesso si stava letteralmente agitando e sudava, stava iniziando, tutto si ripeteva ogni volta allo stesso inconfondibile modo, "Si sveglierà Rory, è inevitabile" mi disse il moro, "Tu come stai?" gli chiesi prendendo una sigaretta ed accendendola mentre delicatamente carezzavo la fronte di Ila illudendomi che questo l'aiutasse a calmarsi almeno un pochino, Jemie fece spallucce, "è lì che mi guarda da lontano" mi rispose ed io gli sorrisi, "non avresti potuto descriverla meglio questa troia" affermai, anche io stavo provando la stessa sensazione, come se qualcuno mi stesse pedinando aspettando il momento giusto per azzannare, ancora ci voltammo verso la rossa che iniziò a gemere e lamentarsi alquanto rumorosamente accovacciandosi in se stessa, Jemie imprecò a bassa voce stringendo i pugni, la sensazione di annullamento era totale, eravamo così inutili così impotenti, adesso alcune persone la guardavano sussurrando tra di loro, un ragazzo abbastanza giovane chiamò un'hostess, lo sentì chiaramente chiederle un paio di asciugamanini bagnati in acqua fresca, per poi indicare noi, si alzò dalla sua postazione e ci raggiunse, "Posso?" chiese gentilmente toccando la fronte ad Ila, "ha la temperatura alta" ci disse ringraziando poi la ragazza che nel frattempo ci aveva portato gli asciugamani, ne poggiò uno sulla fronte della rossa che all'impatto si tranquillizzò, cosa puramente apparente perché la temperatura alta era il minore dei mali rispetto a ciò che ancora sarebbe dovuto succedere, ma questo lo sapevamo noi, "Sei un medico o cosa?" gli chiese sorridendo Jemie a mò di sfottò, lo guardai male, non era mai capitato che qualcuno si preoccupasse per noi, la gente per strada ci evitava, mi era capitato di stare malissimo, magari buttato su un marciapiede senza che nessuno mi degnasse di uno sguardo o mi chiedesse se avessi bisogno di aiuto, il ragazzo in camicia e gilet di lana pettinata ci annuì, "laureato in medicina e chirurgia" spiegò lui chinandosi alla nostra altezza, "l'hai imparata all'università la cosa della pezza?" chiese ancora Jemie sorridendo mentre io attiravo a me Ila che adesso aveva anche iniziato a lacrimare, "Specializzato in tossicologia da abuso" continuò il ragazzo sistemandosi gli occhiali sul naso, mi voltai di scatto verso di lui, "Lei è in piena crisi da astinenza e voi due ci siete quasi dentro, i sintomi per chi li conosce sono subito riconoscibili ragazzi" il sorriso morì sulle labbra di Jemie "va a sederti al tuo posto, non siamo delle cavie su cui applicare i tuoi studi, e queste pezze non servono ad un cazzo" sussurrai tra i denti, "Non fate così, voglio solo aiutarvi, so che è difficile da credere, so che la gente solitamente tende ad evitarvi a prescindere, ma io vedo nella tossicodipendenza una vera malattia da curare e vorrei rendervi più piacevole questo viaggio" si affrettò a dire lui, "siamo a posto non abbiamo bisogno del tuo aiuto" rispose Jemie mentre anche io iniziavo a sentire i primi sintomi concreti e fisici della rota, il ragazzo annuì rassegnato per poi andare a risedersi al suo posto, Ila mugolò nuovamente, le asciugai qualche lacrima e tirai su col naso, avevo le mani ed i piedi letteralmente ghiacciati adesso, guardai l'orologio, erano le 5 del mattino, altre 6 fottute ore chiusi in quella ferraglia, dopo un'altra ora arrivammo a contorcerci dal dolore, tirai fuori le pasticche di valium, io e Jemie ne prendemmo due per uno scendendole giù con il Jack, dopo un po' tutto sembrò leggermente più sopportabile, almeno adesso non ci contorcevamo come serpenti...
"Cazzo le gambe!" sentì esclamare ad Ila mentre spalancava gli occhi, "cosa?" le chiesi voltandomi tremante verso di lei, "Rory non mi sento più le gambe" quasi gridò piagnucolando, le feci segno di abbassare la voce mentre lei tentava di sistemarsi sulla poltrona facendo leva sulle braccia, l'aiutai rendendomi conto solo in quel momento fossero realmente un peso morto, Jemie iniziò a massaggiargli una coscia dall'alto verso il basso ed io lo imitai facendo la stessa cosa sull'altra, "va meglio?" le chiesi, "Non sento niente" mi disse in un lamento, presi lo zaino cercando di cacciarne il valium "Piccola sta tranquilla, sai cos'è, sai come funziona e non è il caso che tu vada nel panico" le dissi con il terrore avesse uno dei suoi attacchi, non poteva, non adesso, per il troppo tremore mi lasciai cadere il flacone dalle mani e le pasticche si sparpagliarono sul pavimento e sotto le altre poltrone, imprecai per poi vedere il ragazzo di prima, il medico, alzarsi con in mano una valigetta in cuoio, una di quelle con la chiusura a scatto, "Lasciate che vi aiuti adesso?" ci chiese con l'aria di chi sa perfettamente quanto bisogno ne avessimo, gli annuimmo e Jemie si alzò facendogli spazio affinché si sedesse accanto ad Ila, si poggiò sullo schienale per reggersi sotto gli occhi curiosi di chi ormai guardava incuriosito,  "Sono un medico tornate a badare a voi" disse gilet di lana estraendo una siringa ed una fiala dalla borsa, "Cos'è?" gli chiesi allarmato, "Morfina, tranquillo, c'è solo un problema, ho un'unica dose" lasciai che facesse, "Dio che strazio" disse a bassa voce prendendo per comodità di fatto il braccio sinistro di Ila e vedendo le varie punture fuori vena che s'era fatta prima di partire, le prese la vena con una facilità disarmante per poi mettere tutto a posto in borsa, si alzò lasciando che Jemie si risedesse, Ila già stava meglio, più che per la morfina, che non ero sicuro del fatto che avesse fatto presa diretta, per il buco, "grazie" sussurrai e Jemie annuì, lui cacciò un bigliettino che ci porse, "Io sono stato assunto in una clinica per tossicodipendenti, se dovete affrontare il viaggio di ritorno sapete dove trovarmi, vi recupero del metadone" terminò salutandoci con un cenno del capo ed andando a risedersi al suo posto, cercai di recuperare qualche pasticca di valium dal pavimento che a me e Jemie ancora servivano e che infatti prendemmo dopo un po', Ila adesso era tranquilla, estremamente tranquilla, e dovetti ammettere a me stesso che il solo sapere questo fece si che il viaggio trascorresse in modo differente, adesso sia Io che Jemie potevamo concentrarci solo su noi stessi e sul fare in modo che quelle ormai poche ore che ci dividevano dall'atterraggio passassero il più tranquillamente possibile...

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora