Capitolo 3

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🖤 ILA 🖤

<< E quindi adesso vai a casa sua?? >> annuì alla domanda di Audrey, Audrey era la ragazza di Henry, aveva un'appartamento tutto suo e io avevo passato metà della mia giornata da lei. << Mi ha detto che ha della roba buona e che vorrebbe farmela provare, tutto qui >> chiarì fin da subito, lei mi guardò con sguardo malizioso,
<< è solo un'amico Audrey! >> esclamai,
<< oh beh, se è solo un'amico allora perchè mi hai raccontato della storia a Waffle Town? >> sbuffai alla sua domanda, quando voleva sapeva veramente essere una rompi palle,
<< Non lo so, mi ha infastidita, punto. Lui era stato così carino e premuroso con me per l'intera mattinata, ha avuto interesse nell'accertarsi che mangiassi qualcosa, poi ha anche pagato lui >> ridacchiai, << oh, allora è proprio innamorato! Prima ti offre la colazione e poi un quartino di roba "buona" >> mi schernì virgolettando la parola buona con le dita, << senti Ila, hai capito di chi stiamo parlando?? Rory? Rory Reed?? Tesoro, quello si è scopato mezza chicago se non tutta, capisco che tu non lo conosca e quant'altro ma voglio che tu abbia gli occhi bene aperti con quello lì >> terminò mentre schiacciava frettolosamente la cicca della sigaretta nel posacenere, infilai il mio maglione pesante ricordando quanto in quella casa facesse freddo, << lo terrò a mente! E poi non sono mica una sprovveduta! >> le feci presente, << No che non lo sei, solo che certe volte noi donne ci lasciamo raggirare un po' troppo facilmente >> fece spallucce mentre io, messi anche gli anfibi, riprendevo il mio zaino,
<< Tranquilla >> le dissi, mi chinai verso di lei e le lasciai un bacio sulla guancia prima di andar via

🖤

<< Ok, non ti muovere >> sussurrò Rory, Mel e Mark erano usciti da un bel po' e noi ci eravamo cucinati 2 quartini.

Il biondo cominciò a carezzarmi il braccio destro per poi stringermi una bandana al bicipite, lo lasciai fare siccome io non sapevo usare la siringa con la mano sinistra e dato questo mio limite quando avevo la possibilità di farmi bucare da qualcuno la prendevo al volo, così da lasciare in pace almeno per un po' il mio braccio sinistro già fin troppo martoriato.

<< Sei pronta? >> mi chiese, io gli annuì col capo, ero stesa sul letto e mi ero tirata su la manica del pesante maglione che portavo, proprio come ricordavo faceva tanto freddo in quella casa che sembrava riuscissi a vedermi il fiato mentre respiravo, chiusi gli occhi mentre Rory faceva scivolare la punta dell'ago sul mio braccio, lo sentì farsi spazio nella mia pelle e poi penetrare la vena, un gemito uscì dalle mie labbra, il piacere del buco, forse più intenso della roba stessa.
Per noi bucomani c'era una bella differenza tra l'essere un drogato qualunque ed un bucomane, il piacere fisico e mentale che c'era dietro al rito del buco non sarebbe mai stato eguagliato da nessuna assunzione diversa da quella endovenosa, se ci avessero chiesto: "sei un tossico?" oppure "Ti droghi?" qualsiasi bucomane che si rispetti avrebbe risposto: "No, sono un bucomane" oppure "No, io mi buco!". Un bucomane non era un drogato qualsiasi.

Quando finalmente l'eroina iniziò a circolarmi nelle vene un tepore familiare e piacevole mi avvolse, il freddo sembrava essere scomparso, Rory mi passsò le mani sulla fronte tirandomi indietro i capelli
<< Com'è? >> mi chiese aspettando ansioso che rispondessi << Dio! >> gemetti ancora in tutta risposta
<< Visto? La migliore eroina di tutta Chicago! >> mi ripeté lui ancora una volta, e non potevo dargli torto, quando aveva aperto la cartina l'ero era bianca immacolata, niente a che vedere con la brown che di solito acquistavamo io e i ragazzi, ci era bastato scioglierla solo in acqua e non avevamo dovuto come al solito utilizzare il limone per far si che si sciogliesse per bene.

Lo sentì a sua volta stringersi con un fruscio secco la bandana intorno al braccio, aspettai, osservando il modo in cui ripeteva il rito su se stesso, lo vedevo osservarsi il braccio con la siringa tra i denti, i morbidi capelli biondicci e lunghi gli sfioravano le spalle. Mi buttò un'occhiata prendendo la sottile siringa da insulina in mano adesso, i nostri sguardi si incrociarono e lui mi sorrise, aveva un bel sorriso Rory, e le sue labbra erano perennemente rosee a differenza della sua carnagione pallida.

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora