Capitolo 26

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Quando mi svegliai ero ancora nel bagno, guardai l'orologio e nonostante sembrava avessi dormito per ore era invece passata solo mezz'ora, sentivo ovattata la voce di Ila attraverso la parete, stava parlando con Karen e Melanie, ne fui leggermente sollevato, non si era ancora accorta della mia assenza, decisi quindi di prendermi un po' di tempo prima di uscire, se fossi uscito in quel preciso istante le sarebbe bastato incrociare il mio sguardo per capire cosa era successo, andai verso la porta per dare una mandata, improvvisamente mi aveva preso il panico che qualcuno potesse entrare senza preavviso, mi sedetti tra la tazza del cesso ed il lavandino e poggiai la testa al muro, non riuscivo a non pensare a quanto facessi schifo, ero proprio un pezzo di merda, Ila era stata forte, aveva badato a se stessa ed al bambino evitando di venire in quell'ufficio e aveva badato in parte anche a Karen dissuadendola dal seguirci, per altro mi aveva dato una fiducia immensa facendomi seguire gli altri ed io l'avevo tradita, che uomo senza palle che ero! Mi ritrovai a piangere, i sensi di colpa mi stavano divorando, sussultai quando qualcuno tentò di aprire la porta del bagno, "Rory sei qui?" mi chiese Ila, tirai su col naso "Si piccola, dammi un secondo, sto uscendo" le dissi aprendo il rubinetto, misi i polsi sotto il getto di acqua fresca e mi sentì un po' meglio, poi mi sciacquai il viso, "Am-more stai bene?" mi chiese lei con voce stranita, non potevo esitare ancora, dovevo uscire di lì, mi guardai allo specchio, avevo gli occhi arrossati e le pupille come due punte di spillo, aprendo la porta me l'abbracciai facendole premere il viso sul mio petto per evitare mi guardasse in faccia e le lasciai un bacio tra i capelli, subito dopo mi incamminai verso il bancone e mi accesi una sigaretta, ila mi seguì ma fù fermata da Philip che le chiese un qualcosa alle mie orecchie indistinto mentre Jemie seguito da Mark mi prese per un braccio trascinandomi verso la porta d'entrata, "Ma che cazzo hai fatto?" mi sussurrò all'orecchio il moro stringendo i denti, era inevitabile che lui se ne accorgesse, dopotutto gli avevo rubato il suo ultimo quartino, mi stranirono comuqnue le tempistiche, pensavo non se ne sarebbe accorto prima di sera "Vado per ridare il suo quartino a Cindy e non ce lo trovo, giuro che vorrei ammazzarti figlio di puttana dopo tutto quello che tu ed Ila state facendo!!" continuò a sussurrarmi furioso...

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"Scusa Phil, aspetta un attimo" gli dissi, i ragazzi mi stavano mandando in confusione, quasi sembrava mi volessero distrarre da qualcosa, mi voltai verso Rory e vidi che si era incamminato con Jemie e Mark verso l'entrata del negozio, "Rory dove andate?" chiesi bloccandoli sul posto, "andiamo a comprare qualcosa per cena" mi rispose, la sua voce era ridotta ad un sussurro, feci un passo in avanti verso di loro, Jemie tentò di dirmi che era tutto a posto ma io lo zittì con un movimento della mano, "Rory guardami!" esclamai seria, lui nonostante questo continuava ad esitare, "Cazzo Rory, fatti guardare in faccia!" gridai, passarono diversi secondi prima che si voltasse, quando lo fece i suoi occhi furono per me come una pugnalata allo stomaco, mi incamminai verso di lui lungo il negozio, non sapevo cosa avrei fatto di lì a poco, semplicemente mi ci stavo avvicinando, quando fui a pochi passi da lui instintivamente gli piazzai un fottuto schiaffo, non si mosse, sembrava come imbambolato, "Vaffanculo!" gridai buttandomi di nuovo contro la sua figura ancora immobile ed assestandogli diversi colpi alle spalle ed al petto, "Ferma, sta ferma!" mi bloccò i polsi e mi attirò a se, "scusami, parliamone" mi disse mentre mi dimenavo tra le sue braccia, "Fate tutti schifo!" frignai tra le lacrime rivolgendomi ai ragazzi, non potevo crederci che fossero tutti d'accordo sul tenermelo nascosto, "Perché glielo avete permesso?" gridai ancora tirando su con il naso, "Perchè non l'ha fatto davanti a noi Ila!" mi rispose Philip alzando il tono della voce quasi come a volermi rimproverare per aver dubitato di lui, "Ila Rory è venuto a cercarti e tu dormivi, io mi ero resa conto qualcosa non andasse, ma non immaginavo, gli ho chiesto se fosse tutto a posto, lui mi ha detto di si, scusami io non sapevo" Karen fece qualche passo verso di me, la voce le tramava e vidi nei suoi occhi tutto il disagio che stava provando, ci fù silenzio, l'unico rumore che riecheggiava nella stanza era quello dei miei singhiozzi, sembrava di essere in un maledetto incubo, Rory aveva le labbra schiuse voleva dire qualcosa senza riuscirci ed io pensai facesse meglio a stare zitto perchè ogni sua parola sarebbe stata superflua, "Lasciami!" la mia voce era rotta dal pianto ma calma adesso, allora lui allentò la presa ed io mi diressi verso l'ufficio, "Dove vai?" chiese seguendomi a passo svelto, "A chiamare zio George" risposi cauta, "Cosa cazzo c'entra George? Non fare la stronza" gridò raggiungendomi, in un gesto di Ira mi prese il colletto della maglia e mi strattonò, inciampai nella scrivania per poi cadere di pancia lunga distesa a terra, il dolore fù talmente acuto da lasciarmi senza fiato, rimasi in posizione fetale con le braccia strette sull'addome mentre sentivo tra le gambe una strana sensazione di calore appiccicaticcio, stavo sanguinando, il resto mi apparve tutto completamente a rallentatore e sfocato, sentì Rory prendermi in braccio e Jemie tirare fuori le chiavi della macchina, "Cazzo Ila! Adesso si che ci andiamo da George porca puttana!" gridò adagiandomi sul sedile passeggero dell'auto per poi sbattere in modo violento la portiera, "Cazzo! Perchè?" rantolai piangendo, la gola mi si serrava sempre di più, come se non bastasse mi stava prendendo una crisi di panico, Philip allungò una mano dal sedile posteriore e mi strinse una spalla, "Respira" mi disse rammentandomi la notte in cui George venne nel nsotro appartamento facendomi credere Rory si fosse fottuto, tentai di portare il respiro quanto più regolare possibile inspirando ed espirando profondamente, nel frattempo Rory era già partito ed eravamo in viaggio...

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"Come sta il bambino?" chiesi a mio zio, aveva voluto che Io, Philp e Jemie rimanessimo fuori mentre controllava Ila, "Sta bene, il battito del bambino è regolare, la caduta su di lui non ha avuto nessuna ripercussione ma Ila ha rischiato un distacco di placenta, adesso sta riposasando, è meglio che se ne stia stesa per un po'" terminò guardandomi, "ma come ha fatto?" poi ci chiese, "Niente, stavamo camminando ed è inciampata cadendo di pancia" risposi omettendo la verità che neanche Philip e Jemie sapevano, mio zio mi annuì con la faccia di chi aveva fatto finta di crederci "Potete entraere comunque, solo non fatela agitare troppo" Annuimmo poi Jemie chiese se ci fosse un telefono per poter chiamare in negozio e rassicurare Mark e le ragazze... Non avevo il coraggio di guardarla, Philip le si avvicinò e lei fece per sedersi, "No Ila, George dice che è meglio se te ne stai distesa" si chinò su di lei e l'abbracciò, un abbraccio lungo un'eternità, "È stato peggio di uno snuff movie" la schernì poi Jemie facendola sorridere, le carezzò la pancia e Ila fece una smorfia "Scusa tesoro! Fa male?" le chiese ancora, lei gli annuì, "Non eccessivamente, un po'" si mise una ciocca di capelli dietro all'orecchio e si morse le labbra in modo nervoso, sapeva che fossi lì ma non voleva saperne ne di parlarmi ne di guardarmi, "non capisco una cosina come te in che modo abbia prodotto un tonfo simile, ma come hai fatto?" continuò Jemie che in certe situazioni risultava essere estremamente logorroico, "Sono inciampata nella scrivania mentre cercavo di raggiungere il telefono" disse facendomi sentire doppiamente una merda, mi stava coprendo, Jemie gli annuì, "Dovrò licenziarla" ila rise portandosi una mano sotto la pancia, "Cazzo non farmi ridere" esclamò voltandosi distrattamente verso di me ed incrociando il mio sguardo, mi avviai verso il lettino e senza che glielo chiedessi Philip e Jemie uscirono fuori, la vidi sbuffare e scuotere il capo, "Non posso Rory, non posso far finta che non sia successo, mi avevi promesso che lo avremmo affrontato insieme, mi fidavo di te" sussurrò, le sue parole si insinuarono nella mia testa graffiando e mordendo, mi facevano più male dello schiaffo che mi aveva piazzato quelche ora prima, "Sul serio non so cosa dirti, non posso giustificarmi e questa è la cosa più brutta, per la prima volta nella mia vita non posso utilizzare la solita scusa del cazzo, perchè adesso ho qualcuno a cui dover dare conto!" le dissi sedendomi sul letto accanto a lei,"Rory mi hai fatto del male, sia psicologicamente che fisicamente, ho bisogno di smaltire e restare un po' da sola" nuovamente due lacrime le percorsero le guance e lei se le asciugò con la manica della maglia tirando su col naso, "Lo sai che non l'ho fatto apposta, lo sai che non ti farei mai del male" cercai di carezzarle il viso ma si scostò come se a toccarla fossero stati tizzoni ardenti, "Ho parlato con George, stasera rimango qui, per prassi devo rimanere sotto controllo per almeno 24 ore" corrucciai la fronte, se lei sarebbe rimasta lì allora sarei rimasto anche io a costo di dormire su di una sedia in sala attesa, "Rimango anche io, dico ai ragazzi di andar via con l'auto" sorrise in modo sarcastico scuotendo il capo, "Allora proprio non capisci? Ho bisogno di stare da sola, torna a casa" quel suo rifiuto mi fece stringere lo stomaco in una morsa, come era possibile che non mi volesse accanto in un momento così delicato? Forse perchè, purtroppo, tutto questo casino è successo a causa tua coglione! Mi risposi da solo, sospirai, "Ok, Ok... Ma domani vengo a prenderti" le sorrisi e mi chinai su di lei per darle un bacio, stavolta non si ritirò, lasciò che le mie labbra sfiorassero la sua guancia ed io approfittando di questo suo momento passivo le baciai anche la pancia "Vi amo tanto" sussurrai, ma lei non ricambiò, "A domani" disse...

Me... You... And the Heroine 🖤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora