49. Qui, solo io e lei

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𝐌𝐢𝐚

"Quindi conoscerai la famiglia di Connor?" le domando sorpresa di tanto anticipo.
Lei annuisce sorridente.
"Sono così in ansia però.."
"Ti adoreranno" la rassicuro mentre chiudo il portabagagli.

A quanto pare Connor porterà Shelley a conoscere la sua famiglia per Natale e lei sembra così tranquilla adesso.
Da quando stanno insieme hanno avuto dei momenti davvero no, pieni di litigi eppure lui la vuole far conoscere a tutti come la sua ufficiale ragazza e lei ne è così felice.
Hanno sempre trovato il modo di risolvere e il fatto che stanno insieme da pochi mesi non conta molto dal momento che si conoscono da molto più tempo.

Già, stanno insieme da circa 4 mesi e fanno già un passo del genere mentre io non conosco neanche il vero colore degli occhi del mio fidanzato con cui sono in freddo da 3 giorni. Ironico eh?
"Sei sicura di voler partire senza parlare con lui?"
Sospiro annuendo. Non saprei cosa dirgli, sono una codarda lo so. Ma in un certo senso lo faccio per lui.

"È meglio cosi" scuoto le spalle.
"Non potete stare in una situazione di limbo per sempre" mi fa notare.
"Lo so, ma cosa devo fare? Rovinare tutto?"  chiede gesticolando nervosamente.

"Oppure potremmo semplicemente parlarne per adesso" si intromette la sua inconfondibile voce.
Come è possibile? Come fa a sapere che stavo per partire?

"Che ci fai tu qui?" chiedo sorpresa e anche Shelley si gira verso di lui. Jeans neri, scarponcini neri,maglietta bianca e giubbotto di pelle nero. Ma non sente mai freddo?

"Volevi partire senza dirmi nulla?"
Mi giro verso Shelley infastidita ma lei scuote la testa in senso di negazione, facendomi capire che lei non ha detto nulla. Forse Connor?
"Come lo sai?" gli domando.
Lui si guarda attorno e solo adesso noto accanto a lui una valigia nera.
"Stai partendo anche tu? Senza dirmi nulla?" ripeto come lui.

Lui evita il mio sguardo e ad un certo punto Shelley mi abbraccia augurandomi buon viaggio e di chiamarla più tardi. "Non voglio essere travolta dall'uragano Damia.." mi sussurra.

"Damia che?" chiedo non capendo.
"Damon e Mia. Damia."

La guardo interdetta. Damia? Sul serio? Da quando?
"È orribile" affermo facendola ridacchiare.
"Forse si, forse no.." e dopo un ultimo bacio si allontana facendo un cenno anche a Damon.

Non posso credere che anche lui stesse partendo senza dirmi nulla, ma non posso arrabbiarmi. Sto facendo la stessa cosa.
"Vai da tuo padre?" chiede dopo troppi minuti di silenzio. Annuisco.
"Tu dove stai andando?" chiedo stavolta io.

"Dai miei genitori.." confessa sorprendendomi. Ha chiarito con loro?
Mi do un pugno mentalmente, rendendomi conto di quanto ci siamo trascurati. Di come io l'ho trascurato.
"Sono felice per te" dico sinceramente.
Lui sorride e fa dei passi verso di me.

"Non hai niente da dirmi?"
"Forse."
Scuote la testa divertito. "Non vuoi proprio parlarmi eh?"
"Non voglio rovinare tutto adesso" mormoro voltandomi e aprendo la portiera salendo dentro l'auto.
"Lo stai già facendo" dice con tono più alto e più serio.

"Lo so" dico mentre guardo in basso ma con un tono di voce così lieve che forse, anzi sicuramente, non mi ha sentito.
Chiudo la portiera e metto in moto, allontanandomi sempre più veloce dall'unico ragazzo che ho mai amato così tanto da stare male fino ad adesso.
La sua figura diventa sempre meno nitida dallo specchietto, ma io..io lo riconoscerei sempre tra mille.
Vedrei sempre i suoi capelli neri, le sue spalle larghe e i suoi occhi coperti da quel velo di rosso.

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Tu vedi un po' se dovevo passare quasi due giorni di viaggio in auto a pensare ad un ragazzo. È praticamente impossibile, non faccio che pensare che sono una stupida ma che lo faccio per lui.

Il ragazzo dagli occhi di fuoco Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora